Macron mette un "piede" a Gaza, pronti 100 soldati francesi per addestrare 3mila agenti palestinesi
Neanche il tempo di approvare il piano di Trump dall'Onu, che già la Francia è in prima linea
Gaza, Macron in prima linea: già pronti i suoi soldati per stabilizzare la Striscia
"Sosteniamo l'obiettivo di addestrare circa 3 mila agenti di polizia e forze di sicurezza palestinesi da parte delle forze europee, e la Francia è pronta a dispiegare un centinaio di gendarmi nei territori palestinesi a tal fine". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Sosteniamo gli sforzi in corso per riformare l'Autorità nazionale palestinese a Gaza, in particolare per quanto riguarda l'amministrazione e la governance", ha aggiunto.
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"Penso che ora abbiamo un piano di pace, anche se l'Ue non era coinvolta nella sua concezione, ma ora c'è. Credo che abbiamo un ruolo importante da svolgere nella sua attuazione, il che significa fare pressione su tutte le parti affinché aderiscano al cessate il fuoco e anche ai prossimi passi del piano". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri olandese, David van Weel. "Ora ci sarà un comitato di pace. Spero che l'Ue svolga un ruolo in questo, ma vedremo nel prossimo futuro, e credo che l'Ue abbia un ruolo importante da svolgere, sia negli sforzi umanitari ora, sia nella ricostruzione di Gaza nel periodo a venire, che, ovviamente, è fondamentale per la normalizzazione della vita a Gaza. "Penso che per la prima volta, almeno nella mia vita, abbiamo un piano sul tavolo, che offre una prospettiva verso la stabilizzazione, verso la pace e, alla fine, verso una soluzione a due Stati. Quindi penso che dovremmo unirci tutti a questo piano", ha aggiunto.
"Nonostante tutti i critici dell'opposizione, che non intervengono, lo Stato di Israele è forte, proattivo e risponde con forza a qualsiasi minaccia, in tutti i settori". Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz in un post su X, all'indomani della visita compiuta con il premier Benjamin Netanyahu alle truppe schierate nella zona occupata in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad lo scorso dicembre. "Abbiamo incontrato soldati regolari e di riserva che ci hanno detto, 'continuate così, siamo pronti per qualsiasi missione'. Siamo orgogliosi di loro e promettiamo di continuare", ha assicurato Katz.