Meloni dopo il G7: "Vertice complicato". Salta la dichiarazione sulla condanna alla Russia, Trump contrario
Ucraina (quasi) dimenticata dai grandi della Terra
Meloni al G7 in Canada (Foto Lapresse)
G7, Meloni e quel vertice "complicato". Il fattore Trump ancora una volta decisivo
Il G7 in Canada si è concluso ma di fatto i lavori erano già finiti con 24 ore di anticipo a causa della decisione di Trump di abbandonare il summit e tornare in grande fretta a Washington. Il motivo ufficiale è legato alla guerra in Iran, ma dietro alla sua mossa ci sarebbe anche il fastidio per il mancato invito alla Russia di Putin. Cosa che Trump ha sottolineato anche pubblicamente davanti agli altri leader. "Questo - dice la premier Meloni alla fine del summit - è stato un G7 particolarmente importante, particolarmente complesso, per il quale penso che innanzitutto si debbano fare i complimenti alla residenza canadese, al primo ministro Carney, per una leadership molto ben esercitata in un sicuramente momento particolarmente complesso".
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"A margine di questi lavori - ha detto ancora Meloni - ho avuto la possibilità di parlare praticamente con tutti i leader che erano presenti in varie occasioni e quindi sono molte le materie anche di carattere bilaterale che abbiamo avuto modo di sviluppare con i vari leader in questi due giorni". Sul tema dei migranti "mi pare che i risultati stiano arrivando" e che l'interesse del G7 sulle ricette dell'Italia dimostrano "una leadership che oggi è chiara per tutti".
Il G7 ha ribadito il suo sostegno all'Ucraina dal vertice di Kananaskis, in Canada, ma senza una dichiarazione comune di condanna dell'invasione russa a causa della cautela degli Usa. Nel summit ai piedi delle Montagne Rocciose, in cui la guerra tra Iran e Israele ha finito per dominare l'agenda, il conflitto con la Russia è finito inevitabilmente in secondo piano, nonostante la partecipazione del presidente, Volodymyr Zelensky che non è neppure riuscito ad avere un incontro con Donald Trump.