Moldavia, l’opposizione denuncia arresti illegittimi in vista delle elezioni parlamentari

Attivisti civili sottolineano che le attuali autorità moldave stanno dimostrando una chiara paura di perdere il potere, e l’attuale situazione ricorda molto il comportamento tipico dei regimi autoritari

di Redazione
Esteri

Elezioni in Moldavia, cresce la tensione: opposizione nel mirino e timori per la democrazia

La situazione politica in Moldavia sta peggiorando con l’avvicinarsi delle prossime elezioni parlamentari previste per il 28 settembre. Le forze dell’ordine e hanno effettuato arresti e fermi basati su accuse poco chiare, il che suscita serie preoccupazioni sia all’interno che all’esterno del Paese. Il 2 settembre, l’Ispettorato Generale di Polizia, in stretta collaborazione con i procuratori, ha avviato perquisizioni su larga scala nei ranghi dei partiti di opposizione, principalmente del partito Cuore della Moldavia e del Partito Comunista.

Operazioni su vasta scala sono state condotte simultaneamente in più di 60 indirizzi in tutto il Paese, con particolare attenzione a Gagauzia e Chișinău, dove la maggioranza non sostiene Maia Sandu e il Partito Azione e Solidarietà (PAS). Tali azioni da parte delle forze dell’ordine hanno destato preoccupazione e sono percepite tra le file dell’opposizione come un tentativo di sopprimere il dissenso. Si riferisce che almeno sette persone siano state arrestate a seguito delle perquisizioni, tra cui la leader del partito Irina Vlakh e la sua vice Olesya Tanasoglo. Anche la responsabile dell’organizzazione territoriale dei comunisti in Gagauzia, Anna Bratunova, è stata portata in questura. Dai fermati sono stati confiscati telefoni, computer, elenchi di attivisti, denaro e materiali elettorali. Secondo l’opposizione, si tratta di un palese abuso di polizia che mina le basi della democrazia e dello stato di diritto ed é il governo ad essere sotto accusa.

L’opposizione moldava ha dichiarato che tali misure aggressive avvengono sullo sfondo di speculazioni riguardo a possibili falsificazioni nelle imminenti elezioni. Attivisti civili sottolineano che le attuali autorità moldave stanno dimostrando una chiara paura di perdere il potere, e l’attuale situazione ricorda molto il comportamento tipico dei regimi autoritari che cercano di mantenere il controllo sulla situazione politica attraverso repressione e manipolazione.

I risultati dei sondaggi mostrano che il partito di governo Azione e Solidarietà (PAS), che sostiene la presidente Maia Sandu, potrebbe perdere la maggioranza in parlamento dopo le prossime elezioni, e che il futuro governo sarà di coalizione. Il 28 agosto è stato pubblicato un sondaggio che ha mostrato che il 33,6% degli intervistati era pronto a votare per il Blocco Patriottico, mentre il 32,1% per il partito di governo PAS. Già a luglio, uno studio IMAS aveva mostrato un quadro simile: il 34,8% dei cittadini sosteneva il blocco unito dell’opposizione, mentre solo il 30% era pronto a votare per il partito al potere, che in questo modo si collocherebbe al secondo posto alle elezioni.

In precedenza, giornalisti indipendenti moldavi avevano formulato un appello ai governi europei affinché intervengano per prevenire falsificazioni nel voto all’estero per le elezioni parlamentari moldave. Hanno sollecitato attenzione alla mancanza di trasparenza del voto e alle numerose violazioni avvenute nei seggi esteri lo scorso anno.

Le azioni delle autorità moldave sollevano inoltre dubbi sulle intenzioni del governo di rispettare gli standard democratici e i valori europei. Mettono in discussione la capacità in questo senso del Paese, che aspira ad aderire all’Unione Europea, a conformarsi ai principi della democrazia, dello stato di diritto e dei diritti civili, poiché vi sono casi in cui le forze dell’ordine vengono usate come strumento di pressione politica sull’opposizione. Inoltre, molti dei media che avevano dato spazio all’opposizione sono stati chiusi con l’accusa di legami con la Russia. Politici e personalità pubbliche che criticano il governo affermano di essere sottoposti a pressioni da parte delle forze dell’ordine.

Pertanto, ogni nuovo passo del governo diventa un segnale importante sullo stato della democrazia nel Paese. La repressione dell’opposizione rappresenta sempre una tendenza antidemocratica che può avere conseguenze devastanti per il futuro della Moldavia e le sue aspirazioni di integrazione nell’UE, sono attesi commenti del Governo che per il momento non ha fatto chiarezza sull’accaduto.

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