Gaza, Onu vs il piano di Israele. Netanyahu: "Trump mi ha dato il suo pieno sostegno. Vicini alla fine della campagna". La strategia per liberare gli ostaggi

Greta Thunberg torna a Gaza, la nuova missione per portare aiuti

di Redazione Esteri

Trump e Netanyahu (Foto Lapresse)

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Medio Oriente: Netanyahu, 'vicini alla fine della campagna, sono giorni di grandi vittorie'

"Questi sono giorni di grandi vittorie contro coloro che hanno cercato di distruggerci". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione del Museo della Knesset a Gerusalemme, aggiungendo che Israele si sta "avvicinando alla fine della campagna" contro i suoi nemici. Lo riporta Haaretz, secondo cui Netanyahu ha anche affermato che il Paese sta "lavorando per sconfiggere i resti dell’asse iraniano e liberare tutti i nostri ostaggi".

Medio Oriente, Onu, da piano Israele per Gaza rischio 'altra calamità'

Il piano israeliano per occupare Gaza rischia di "provocare un'altra calamità". Questa la denuncia dell'assistente del segretario generale dell'Onu, Miroslav Jenca, ieri durante la riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza. "Se questi piani venissero attuati, probabilmente provocherebbero un'altra calamità a Gaza, con conseguenze per la regione e causando altri sfollamenti forzati, uccisioni e distruzione", ha denunciato.

Medio Oriente, Italia, Gb, Germania, Australia Nuova Zelanda contro operazione Israele a Gaza, dichiarazione congiunta

Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha firmato sabato una Dichiarazione congiunta con i ministri degli Esteri di Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda per respingere con forza la decisione del Gabinetto di Sicurezza israeliano dell’8 agosto di lanciare un’ulteriore operazione militare su larga scala sulla Striscia. Il ministro degli Esteri, insieme ai suoi omologhi, ribadisce la necessità di un cessate il fuoco immediato e permanente, che consenta anche la fornitura di un’adeguata assistenza umanitaria. Nella dichiarazione, il cui testo integrale è stato pubblicato sul sito della Farnesina, si ribadisce altresì una visione comune "a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità”. I Ministri degli Esteri di Australia, Germania, Italia, Nuova Zelanda e Regno Unito denunciano, nella dichiarazione congiunta che hanno sottoscritto, che l'ulteriore operazione militare su larga scala nella Striscia "aggraverà la catastrofica situazione umanitaria, metterà in pericolo la vita degli ostaggi e aumenterà il rischio di un esodo di massa dei civili".

I piani in questo senso "rischiano di violare il diritto internazionale umanitario.Qualsiasi tentativo di annessione o espansione degli insediamenti viola il diritto internazionale", si legge nel testo della Dichiarazione. "Esortiamo le parti e la comunità internazionale a compiere ogni sforzo per porre finalmente termine a questo terribile conflitto ora, attraverso un cessate il fuoco immediato e permanente che consenta la fornitura di un’assistenza umanitaria massiccia, immediata e senza ostacoli, poiché a Gaza si sta verificando lo scenario peggiore, quello di una carestia. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi senza ulteriori ritardi o precondizioni e deve garantire che questi vengano trattati in modo umano e non siano soggetti a crudeltà e umiliazioni", aggiungono i ministri.

"La situazione umanitaria a Gaza rimane catastrofica. Chiediamo al Governo israeliano di trovare con urgenza soluzioni per modificare il suo recente sistema di registrazione delle organizzazioni umanitarie internazionali, al fine di garantire che questi attori fondamentali per l’aiuto umanitario possano continuare il loro lavoro essenziale, in linea con i principi umanitari, per raggiungere i civili bisognosi a Gaza. La loro esclusione sarebbe un segnale grave". "Siamo uniti nel nostro impegno a favore dell’attuazione di una soluzione a due Stati negoziata, quale unico modo per garantire che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace, sicurezza e dignità. Una risoluzione politica basata su una soluzione negoziata a due Stati richiede la totale smilitarizzazione di Hamas e la sua completa esclusione da qualsiasi forma di governo nella Striscia di Gaza, dove l’Autorità Palestinese deve avere un ruolo centrale", conclude la Dichiarazione congiunta.

Medio Oriente: 20 paesi arabi condannano piano Israele su Gaza, 'viola legittimità internazionale'

Venti paesi arabi e musulmani hanno condannato il piano israeliano per prendere il controllo di Gaza City, definendolo una "pericolosa escalation". I paesi, tra cui Egitto, Arabia Saudita e Turchia, hanno affermato che il piano costituisce "una evidente violazione del diritto internazionale e un tentativo di consolidare l'occupazione illegale e imporre il fatto compiuto in violazione della legittimità internazionale".

Israele, il piano concordato con gli Usa per liberare tutti gli ostaggi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump del piano per l'occupazione di Gaza City. Lo ha rivelato l'ufficio del premier, secondo cui Netanyahu ha ringraziato Trump per il suo "fermo sostegno a Israele" dall'inizio dell'offensiva nella Striscia di Gaza. La conversazione è avvenuta dopo che il premier israeliano era comparso davanti a giornalisti internazionali per difendere l'espansione della sua offensiva a Gaza con lo sfollamento di un milione di abitanti di Gaza City, decisa venerdì scorso dal suo governo.

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I due leader "hanno discusso i piani di Israele di prendere il controllo delle rimanenti roccaforti di Hamas a Gaza", riferendosi a Gaza City e alla zona costiera di Al Mawasi, dove centinaia di migliaia di abitanti di Gaza si sono rifugiati e che un tempo era considerata una "zona sicura". "Apprezzo molto il sostegno del presidente Trump", ha detto durante la conferenza stampa, un sostegno che, ha aggiunto, include la richiesta del rilascio di tutti gli ostaggi e dell'eliminazione di Hamas da Gaza.

Una nuova flottiglia partirà dalla Spagna il 31 agosto per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Ad annunciarlo con un post su Instagram è l'attivista svedese Greta Thunberg che – insieme con diversi altri pro Pal - parla del "più grande tentativo di sempre di rompere l'illegale assedio israeliano a Gaza con decine di imbarcazioni" salpate anche dalla Tunisia e da altri porti: la campagna mira a mobilitare "più di 44 Paesi con manifestazioni e azioni simultanee di solidarietà al popolo palestinese".

Thunberg era uno dei membri della Freedom Flotilla che ha tentato di portare aiuti umanitari a Gaza, finendo intercettata l'8 giugno dall'esercito israeliano. Dei dodici attivisti a bordo della Madleen, imbarcazione della Freedom Flotilla, quattro (tra cui Thunberg) hanno accettato di essere espulsi dopo che l'imbarcazione è stata intercettata dall'esercito israeliano. Anche un'altra imbarcazione della Freedom Flotilla, l'Handala, è stata intercettata dall'esercito israeliano il 27 luglio.

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