Portogallo, il socialista Costa perde la maggioranza: voto anticipato al 30/1

Elezioni anticipate di oltre un anno e mezzo dalla fine naturale della legislatura

Antonio Costa, premier Porto
Esteri
Condividi su:

Portogallo, Costa perde la maggioranza: voto anticipato al 30 gennaio, sancita la rottura tra il governo e gli ex alleati della sinistra radicale dopo la bocciatura del bilancio

Il governo Costa ha perso la maggioranza in Parlamento e i portoghesi saranno chiamati alle urne per le elezioni anticipate il prossimo 30 gennaio. Il presidente Marcelo Rebelo de Sousa lo ha deciso dopo l'annuncio di voler sciogliere il Parlamento in seguito alla frattura tra il governo socialista guidato da Antonio Costa e i suoi ex alleati della sinistra radicale riguardo al prossimo bilancio dello Stato. Il voto anticipa di oltre un anno e mezzo la fine naturale della legislatura, poiché le elezioni si sarebbero dovute tenere nell'autunno del 2023. 

La bocciatura del bilancio, ha spiegato il presidente, ha "ridotto la base di sostegno del governo" mentre proprio il 2022 "sarà un anno decisivo per l'uscita duratura dalla pandemia e dalla crisi sociale che ci ha colpiti", ha motivato il capo dello Stato in un discorso televisivo.

Quello del 2022, ha spiegato ancora il conservatore Rebelo de Sousa, è "un budget particolarmente importante in un momento particolarmente importante", comprensivo dei fondi europeo del Next generation EU. Alle ultime elezioni, due anni fa, il Partito socialista del premier Costa è stato il primo partito ma non ha avuto la maggioranza assoluta dei voti. Alle comunali dello scorso settembre, si sono confermati al primo posto ma hanno perso ancora.

(Segue)

Quelle del 30 gennaio saranno le ottave elezioni legislative della storia democratica del Portogallo, cominciata nel 1974 con la rivoluzione dei garofani; ma saranno anche le terze elezioni in un anno, dopo le presidenziali dello scorso gennaio e le amministrative di fine settembre. Con la bocciatura, la scorsa settimana, del bilancio 2022, si è sancita la separazione nell'alleanza di sinistra nata nel 2015; la rottura è stata decisa nonostante le pressioni del presidente Rebelo de Sousa perché la crisi fosse scongiurata.

Anche la destra si presenta al voto divisa: in entrambi i partiti di opposizione, il Psd di centro destra e i Democristiani del Cds, sono previste primarie a breve per rinnovare la leadership. Secondo un sondaggio, il 59% dei portoghesi ritiene che andare al voto sia la soluzione migliore dell'attuale crisi politica.