Pride a Budapest, l’estrema destra blocca il ponte: anche il sindaco sfila con il corteo. Schlein: "L’amore non si vieta con la legge"
Orban: "Coloro che vi prenderanno parte devono essere consapevoli di andare incontro a conseguenze legali"
Ungheria: decine di migliaia di persone al Pride sfidano il divieto di Orban
Decine di migliaia di persone stanno prendendo parte al Pride di Budapest, sfidando il divieto imposto dal governo di Viktor Orban. L'Ungheria a metà marzo ha vietato le manifestazioni Pride con lo scopo dichiarato di proteggere i minori. Con una serie di emendamenti alle leggi esistenti dal 2021, che proibiscono la rappresentazione pubblica di "divergenza dall'identità di sé corrispondente al sesso alla nascita, cambio di sesso o omosessualità", il governo ha aperto la strada all'uso della scansione facciale per qualsiasi tipo di reato, inclusa la partecipazione a un raduno vietato come il Pride.
La polizia di Budapest ha vietato la marcia, ma il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, ha ospitato la marcia come evento municipale, affermando che in questo modo non è necessaria l'autorizzazione della polizia.
L’ultradestra blocca il ponte di Budapest
I militanti del partito estremista ungherese Patria Nostra hanno bloccato con le auto il ponte Szabadsag, tappa del percorso programmato del Pride, che a momenti partirà dal municipio di Budapest. La polizia non sta intervenendo.
Budapest, Ultradestra sfila dove marcia il Pride
Con l'autorizzazione della polizia, una manifestazione di estrema destra è cominciata a Budapest, sulla stessa piazza davanti del municipio dove cominceranno a radunarsi alle 14 i partecipante del Pride. Un'altra manifestazione del partito estremista Patria Nostra (Mi Hazank) è prevista sullo stesso percorso annunciato del Pride, e un deputato del partito Elod Novak ha minacciato di chiudere il ponte Szabadsag (Libertà) sul quale intende passare il corteo. "Se la polizia non fa nulla per impedire la marcia Lbgt, faremo noi con i nostri mezzi", ha detto. Gli organizzatori del Pride valutano di modificare il percorso annunciato.
Schlein a Budapest, non si può vietare l'amore per legge
"Siamo qui per la libertà e la democrazia. Tu non puoi vietare l'amore per legge. Non puoi cancellare l'identità delle persone, il nostro corpo, siamo persone abbiamo diritti. Vietare il pride è una violazione dei diritti costituzionali europei". Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa a fianco della presidente del gruppo S&d al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez a poche ore dal Budapest pride. "Nel mio paese, in Italia si stanno bloccando leggi contro l'omofobia: dobbiamo lottare insieme. La vergogna sono gli omofobi non noi che manifestiamo". Lo ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, in una conferenza stampa a fianco della presidente del gruppo S&d al Parlamento europeo, Iratxe Garcia Perez. Quindi ha concluso il suo intervento con 'No pasaran', la parola d'ordine dei repubblicani spagnoli ai tempi della guerra civile.
Budapest sfida il divieto di Orban, oggi il Pride: in piazza anche tanti politici italiani
Il Pride sfida Viktor Orban. La coalizione di governo ha modificato le leggi e la Costituzione per vietare la celebrazione annuale e "proteggere i minori", ma mentre Orban si è sentito incoraggiato dall'offensiva anti-diversità di Donald Trump, le sue iniziative hanno suscitato proteste in patria e condanne da parte dell'Ue e dei gruppi per i diritti umani. Ieri il premier ha avvertito che, anche se la polizia non "disperderà" la 30esima edizione della marcia del Pride, coloro che vi prenderanno parte devono essere consapevoli di andare incontro a "conseguenze legali".
Saranno almeno 70 i parlamentari da tutta Europa che sfileranno oggi sabato 28 giugno al Pride di Budapest. Compresa una nutrita delegazione italiana. Ci saranno esponenti di tutte le forze di opposizione, un campo extra large. Il Pd con la segretaria Elly Schlein e poi Carlo Calenda di Azione, parlamentari di M5S, Avs e Più Europa.
Nonostante il rischio di una multa, si prevede che oltre 35.000 persone si raduneranno alle 14 vicino al municipio di Budapest, un'ora prima dell'inizio della marcia. Ministri di diversi paesi dell'Ue e decine di parlamentari europei parteciperanno, sfidando il divieto, come accaduto a Mosca nel 2006 e a Istanbul nel 2015. "Non stiamo solo difendendo noi stessi. Se questa legge non verrà abrogata, l'Europa orientale potrebbe trovarsi ad affrontare un'ondata di misure simili", ha dichiarato Viktoria Radvanyi, organizzatrice del Pride.
La presidente dell'Ue Ursula von der Leyen ha invitato le autorità ungheresi a revocare il divieto e lo stesso hanno fatto trentatré Paesi che si sono espressi a sostegno della marcia. Mentre gli organizzatori della parata rischiano fino a un anno di carcere, i partecipanti possono incorrere in multe fino a 500 euro. Le ultime modifiche legislative autorizzano le autorità a utilizzare la tecnologia di riconoscimento facciale per identificare i partecipanti: telecamere appena installate sono apparse sui lampioni lungo il percorso previsto per la marcia.
Tuttavia, il sindaco di Budapest, Gergely Karacsony, oppositore di Orban, ha insistito sul fatto che nessun partecipante potrà subire ritorsioni, poiché la marcia – questa volta co-organizzata dal municipio – è un evento comunale e non richiede l'autorizzazione della polizia. "La polizia ha un solo compito domani, ed è serio: garantire la sicurezza dei cittadini ungheresi ed europei che partecipano all'evento", ha dichiarato Karacsony durante un briefing con la commissaria europea per le pari opportunità, Hadja Lahbib. I gruppi di estrema destra hanno annunciato diverse controproteste lungo il percorso. Il ministro della Giustizia Bence Tuzson ha inviato questa settimana una lettera alle ambasciate dell'Ue, mettendo in guardia diplomatici e personale dal partecipare a causa del divieto imposto dalla polizia.
Dal ritorno di Orban al potere nel 2010, l'Ungheria ha costantemente ridotto i diritti Lgbtq. Le modifiche legislative hanno di fatto impedito alle coppie dello stesso sesso di adottare bambini, hanno impedito alle persone transgender di cambiare nome o genere nei documenti ufficiali e una legge del 2021 ha vietato "l'esposizione e la promozione" dell'omosessualità ai minori di 18 anni. A marzo, i legislatori hanno approvato un disegno di legge contro la marcia annuale del Pride, modificando la legge del 2021 per vietare qualsiasi raduno che ne violi le disposizioni.
Un mese dopo, anche il parlamento ha adottato una modifica costituzionale per rafforzare le basi giuridiche del divieto "Orbán sta utilizzando una ricetta collaudata in vista delle elezioni del prossimo anno, generando un conflitto", dice l'analista politico Daniel Mikecz "e polarizzando la società". Ma i sondaggi non lo premiano e suggeriscono che il partito Fidesz stia perdendo terreno rispetto all'opposizione.
L'appello di von der Leyen: "Consentirlo senza timore di sanzioni"