Tregua a Gaza, Hamas: "I miliziani bloccati non si arrenderanno al nemico. Restituiremo il corpo di Hadar Goldin"

I paesi arabi stanno opponendo forti resistenze a una proposta sostenuta dagli Stati Uniti di ricostruire una 'nuova' Gaza esclusivamente nella metà dell'enclave attualmente sotto il controllo di Israele

di Arianna Conti
Esteri

Hamas: "Restituiremo il corpo di Hadar Goldin"

L'ala militare di Hamas annuncia che il corpo del tenente dell'Idf Hadar Goldin, ucciso nella guerra a Gaza del 2014, sarà restituito a Israele alle 14 ora locale (le 13 in Italia). Lo riportano i media israeliani.

Hamas: "Miliziani bloccati non si arrenderanno al nemico"

"Nel lessico delle Brigate Ezzedin al-Qassam non c'è posto per il principio della resa o della consegna al nemico. I mediatori devono trovare una soluzione che garantisca la continuazione del cessate il fuoco". Lo dichiara l'ala militare di Hamas, ripreso da Times of Israel, mentre circa 150 miliziani sono intrappolati nei tunnel di Rafah, nella zona sotto controllo dell'esercito israeliano. Secondo indiscrezioni, il ritardo nella consegna del corpo del soldato Hadar Goldin, che Hamas sostiene di aver recuperato ieri a Rafah, è legato alla trattativa per far uscire i miliziani verso un'area di Gaza non controllata dall'Idf.

Israele: media, ex procuratrice militare Idf in ospedale dopo malore

L'ex procuratrice generale militare delle Idf Yifat Tomer-Yerushalmi è stato ricoverata dopo un malore e l'équipe mediche stanno valutando le sue condizioni. Lo scrive il Times of Israel, spiegando di aver avuto conferma dall'ospedale. La donna sarebbe cosciente. Secondo Ynet, sono in corso accertamenti per stabilire se si sia trattato di un tentati di suicidio, dopo che il servizio di primo soccorso ha ricevuto una segnalazione di overdose da farmaci. Tomer-Yerushalmi è stata rilasciata e posta agli arresti domiciliari venerdì, cinque giorni dopo la sua scomparsa su una spiaggia e una settimana dopo essersi dimessa dal suo incarico e aver ammesso di aver fatto trapelare alla stampa un video che mostrava soldati dell'esercito israeliano mentre maltrattavano un detenuto di Gaza presso la struttura di Sde Teiman l'anno scorso. 

Gaza, rebus ricostruzione: i paesi arabi dicono no al piano Usa. E Israele “avverte” il Libano

Nuovo ostacolo per la pace in Medio Oriente. I paesi arabi stanno opponendo forti resistenze a una proposta sostenuta dagli Stati Uniti di ricostruire una 'nuova' Gaza esclusivamente nella metà dell'enclave attualmente sotto il controllo di Israele, temendo che la mossa possa portare a una divisione permanente del territorio palestinese, secondo il quadro che viene descritto dal Financial Times sulla base di informazioni fornite da fonti diplomatiche.

Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco mediato dagli Usa tra Israele e Hamas, Gaza è di fatto divisa dalla cosiddetta Linea Gialla: le forze israeliane controllano una metà del territorio, mentre Hamas governa l'altra, dove vive la maggior parte della popolazione palestinese. La devastazione dell'enclave, ridotta in gran parte in macerie dall'offensiva israeliana durata due anni, ha reso la ricostruzione una priorità per paesi occidentali e arabi.

Tuttavia, Israele e Washington hanno escluso che i fondi possano essere destinati alle aree sotto Hamas. Jared Kushner, genero dell'ex presidente Trump, ha proposto di partire dai territori controllati da Israele. La proposta ha suscitato timori tra Stati arabi, musulmani ed europei, soprattutto perché la divisione potrebbe diventare permanente. "Non possiamo avere la frammentazione di Gaza. Gaza è una e parte dei Territori Palestinesi", ha affermato il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, sottolineando la necessità di fissare una tempistica chiara per il ritiro israeliano. "Si prospetta uno scontro tra palestinesi, egiziani, qatarioti, turchi, Stati Uniti e Israele se gli Usa continueranno a sostenere la posizione israeliana su questo tema, il che sarebbe totalmente oltraggioso", ha aggiunto un diplomatico arabo.

Katz: "Continueremo ad agire fino a restituzione corpi ostaggi"

Intanto Israele continua a pretendere la restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti nelle mani di Hamas. "Finché tutti gli ostaggi morti non saranno restituiti e finché non sarà distrutto fino all'ultimo tunnel, continueremo ad agire con forza per raggiungere i nostri obiettivi a Gaza", ha dichiarato su X il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz.

Israele, messaggio al Libano contro Hezbollah

In un messaggio al Libano trasmesso dagli Stati Uniti, Israele ha lamentato il fatto che l'esercito libanese non sta lavorando a sufficienza per disarmare Hezbollah e ha fatto presente che il gruppo sostenuto dall'Iran sta lavorando per ricostituire il suo arsenale in violazione del cessate il fuoco raggiunto lo scorso anno. A riferirne è l'emittente israeliana Kan.

Nelle ultime settimane - afferma - Hezbollah ha contrabbandato centinaia di razzi dalla Siria al Libano, ha rimesso in condizione di operare i lanciamissili danneggiati nei combattimenti con Israele e ha arruolato migliaia di nuove reclute. "Non state facendo abbastanza contro Hezbollah", recita secondo l'emittente il messaggio israeliano al Libano. "Senza un'azione significativa" Israele "continuerà ad attaccare con la forza".

LEGGI LE ULTIME NOTIZIE DEL CANALE ESTERI

Tags:
gazaisraelepaesi arabiricostruzionetrump