Russia, il G7 pronto a nuove sanzioni: fuggi fuggi dopo la mobilitazione

Dopo l'annuncio della mobilitazione, numerosi cittadini si sono spinti ai confini del Paese per scampare alla guerra

Esteri
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G7 pronte nuove sanzioni per Putin. Lunghe file per lasciare il Paese dopo la mobilitazione russa

In arrivano nuove sanzioni per Putin. "Siamo pronti a imporre nuovi costi economici alla Russia, a individui ed enti, dentro e fuori la Russia, che stanno dando supporto politico o economico al tentativo illegale della Russia di cambiare lo status del territorio ucraino". A dirlo, i leader del G7 in un comunicato sui referendum in corso in Ucraina.

Ucraina: G7, ferma condanna per referendum farsa Russia

"Noi, leader del G7, condanniamo fermamente i falsi referendum che la Russia tenta di utilizzare per creare un pretesto fasullo per cambiare lo status del territorio sovrano ucraino, soggetto a un'aggressione russa in corso. Queste azioni violano chiaramente la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale e vanno diametralmente contro lo stato di diritto tra le nazioni". È quanto si legge in una nota.

Questi referendum "non rappresentano in alcun modo una legittima espressione della volontà del popolo ucraino" e non li "riconosceremo mai", tuonano i membri del G7 in una nota.  

Ucraina: lunghe file per lasciare la Russia dopo mobilitazione

Dal confine con la Finlandia a quello con il Kazakistan, i media internazionali continuano a riferire di lunghe file di veicoli ai confini della Federazione Russa, con a bordo persone che cercano di sfuggire alla "mobilitazione parziale" annunciata dal Cremlino per sostenere lo sforzo bellico in Ucraina. Al momento Mosca non ha chiuso i confini ma il timore che la settimana prossima possa essere dichiarata la legge marziale avrebbe spinto molti uomini in età militare ad affrettarsi a lasciare il Paese per non essere costretti a combattere in Ucraina.

Secondo quanto riportato dai cronisti del “Guardian”, occorrono oltre 24 ore per entrare nel territorio di Tbilisi e alcuni russi stanno utilizzando biciclette e motorini per uscire dagli ingorghi creati da file di automobili lunghe chilometri.

Un forte afflusso di persone in fuga dalla Russia viene registrato anche ai confini con Kazakistan e Mongolia, di solito poco frequentati, dove, secondo la testata d'opposizione “Meduza”, numerosi russi si stanno recando in taxi per poi proseguire a piedi. Situazione più complessa alla frontiera con la Finlandia, che ieri ha registrato l'accesso di 6 mila automobili provenienti dalla Federazione e ha annunciato misure tese a limitare in modo "significativo" gli ingressi dalla Russia.

Un'iniziativa, quest'ultima, che metterebbe Helsinki in linea con quanto già deciso dai Paesi baltici ma che non appare destinata, come desidera la Finlandia, a venire applicata in tutta l'Unione Europea, data la contrarietà della Germania, dettasi disposta ad accogliere i russi che abbandonano il loro Paese per non andare in guerra.

I tentativi di lasciare la Russia via terra sono spesso l'unica via d'uscita, dal momento che i voli da Mosca e da altre grandi città per raggiungere la Turchia, l'Armenia o gli Emirati Arabi Uniti sono al completo o hanno raggiunto prezzi che si aggirano sulle migliaia di euro, riferisce la Bbc.

Sempre secondo “Meduza”, alcuni cittadini russi che cercano di partire in aereo stanno venendo fermati dalle autorità che chiedono loro se hanno ricevuto addestramento militare e se possiedono un biglietto di ritorno. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito le notizie sull'esodo "informazioni false" e "grandemente esagerate". Intanto, sulle reti sociali, continuano a crescere i gruppi che offrono indicazioni su come lasciare la Russia ma non si ha ancora notizia di una stretta su internet per limitare la diffusione di tali messaggi.

Russia aumenterà le spese militari del 2023 del 43%

Il presidente russo Vladimir Putin si prepara ad aumentare i finanziamenti per le spese militari. Secondo quanto riporta Bloomberg, Mosca investirà molto più del previsto nella difesa, alla luce dell'andamento della guerra in Ucraina.

La spesa militare supererà la pianificazione di bilancio iniziale per il 2023 di oltre il 43%, mentre quella per la sicurezza nazionale e le forze dell'ordine aumenterà di oltre il 40%, secondo il piano finanziario triennale. Al momento, Mosca investe nel settore della difesa quasi 5 trilioni di rubli (84 miliardi di dollari), pari al 3,3% del suo Pil.