Bayrou si dimette, Francia nel caos. L'esperto: “Così la destra di Le Pen può prendersi il governo”

Il politologo: “Ci sono due ipotesi: l’incarico ad un nuovo primo ministro che possa evitare la sfiducia, quindi convincendo un fronte che va dal partito socialista ai repubblicani oppure un nuovo scioglimento ed elezioni”

di Federica Leccese
Esteri

Francia, il politologo Castellani ad Affaritaliani: “È una crisi che va oltre Bayrou”

“Penso ci siano soltanto due ipotesi: l’incarico ad un nuovo primo ministro che possa evitare la sfiducia, quindi convincendo un fronte che va dal partito socialista ai repubblicani oppure un nuovo scioglimento ed elezioni. La palla ora è nelle mani di Macron e poi passerà in quelle dei partiti dopo l’eventuale nomina del primo ministro”. Queste le parole di Lorenzo Castellani, politologo e docente di Scienze politiche alla Luiss di Roma, che - ai microfoni di Affaritaliani - analizza e spiega le possibili conseguenze politiche della sfiducia al premier Bayrou

“Si tratta di una crisi più profonda. Oggi la paralisi è tale che ogni cambiamento è difficile da realizzare”, afferma Castellani, che aggiunge: “Le istituzioni non sono formule fisse. La quinta repubblica era stata immaginata quando i partiti erano di meno, più forti e in cui la dialettica principale era tra il blocco gollista e quello socialista. Tutto ciò è venuto meno negli ultimi dieci anni. La Costituzione garantisce la vittoria ad un presidente, ma non riesce a garantire la governabilità di un sistema frammentato. Dunque, si, la crisi è più profonda. Tuttavia, è difficile immaginare riforme istituzionali per uscirne anche se c’è chi sostiene che una legge proporzionale per eleggere l’Assemblea Nazionale aiuterebbe i partiti ad allearsi più agevolmente in parlamento”.

Sull’ipotesi, invece, che la crisi della maggioranza macroniana possa aprire la strada a una vittoria del Rassemblement National, Castellani dichiara: “Non è troppo presto per parlare di una destra alla guida del governo francese, visto il livello di instabilità a cui è arrivato il paese. La destra potrebbe vincere le legislative se ci saranno e, senza un accordo tra centristi e sinistra, non è impossibile immaginare una presidenza del FN. Anche se le incognite restano molte, a partire dalla situazione giudiziaria della stessa Le Pen”.

Parole chiare e decise, infine, quelle del politologo sull’impatto della crisi francese sull’equilibrio dell’Unione Europea: “La Francia è un attore fondamentale e oggi è molto indebolito. La Germania sta poco meglio, ha una maggiore stabilità politica ma fatica a fare le riforme promesse da Merz per la conflittualità tra popolari e socialisti. Il rischio è che la politica di questi paesi si avviti mescolando stagnazione economica ed inconcludenza in politica estera. Con questa situazione politica si può davvero pensare di inviare truppe in Ucraina quando e se ci sarà la pace? Si può pensare di portare la spesa in difesa al 5% del pil?”, conclude Lorenzo Castellani. 

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