"Tatuaggio di Calenda da seguace dei nazisti? No, becera propaganda filorussa. Il tridente è il simbolo della lotta della democrazia ucraina"

Parla Alberto Basciani, docente di Storia dell’Europa orientale all’Università Roma Tre, dopo le polemiche sul tatuaggio di Carlo Calenda

di Federica Leccese

Carlo Calenda, Segretario di Azione
 

Esteri

Il tatuaggio di Calenda non è un simbolo nazista: “Accuse pretestuose montate dalla Russia”

“Si tratta di una polemica pretestuosa montata ad arte dai russi e dai loro fiancheggiatori”. Queste le parole di Alberto Basciani - professore ordinario di Storia dell’Europa orientale presso l’Università Roma Tre dove dirige il Centro interdipartimentale di ricerca sull’Europa orientale, la Russia e l’Eurasia - che ad Affaritaliani ha spiegato il reale significato del tatuaggio di Carlo Calenda, dopo le accuse dell’ambasciata russa, secondo cui si tratterebbe di un simbolo da “seguace dei nazisti”.

“Il senatore Calenda si è tatuato il cosiddetto tryzub, il tridente simbolo nazionale dell'Ucraina adottato come tale dal Parlamento ucraino nel 1991, immediatamente dopo la proclamazione dell'indipendenza. Esso si rifà al vecchio sigillo del principe Volodymyr il Grande, che governò la Rus' di Kyiv dal 980 al 1015: il principe, insomma, che cristianizzò questa parte del mondo slavo”, spiega il professore.

“Nei caotici anni della prima indipendenza ucraina, tra il 1919 e il 1920 fu adottato per la prima volta come simbolo nazionale ucraino, per poi essere bandito dalle autorità sovietiche. Probabilmente, esso fu anche ripreso da qualche formazione nazionalista alleata dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale, ma ci deve stupire? Pensiamo all'uso che il fascismo fece delle figure e delle immagini di Garibaldi o di altri protagonisti del Risorgimento italiano o della storia romana”, continua il professore.  

“Quello che posso dire è che oggi il tridente rappresenta il simbolo della lotta della democrazia ucraina e della guerra di indipendenza ucraina contro l'aggressione russa ed è diventato uno dei simboli costituenti, assieme alla bandiera, della nazione ucraina. Tutto il resto è becera propaganda filorussa”, conclude il professore Alberto Basciani

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