Trump, l'amico da sempre Guido Lombardi svela una versione inedita del tycoon: "Il vero Donald? Non ve lo aspettereste mai"

Amico da oltre 25 anni di Donald Trump, l'imprenditore Guido George Lombardi svela ad Affaritaliani.it una versione inedita del tycoon

di Claudia Conte
Esteri

Trump, l'amico del tycoon Guido George Lombardi svela una versione inedita del presidente Usa. La video-intervista

In questa intervista esclusiva, l’imprenditore italo‑americano Guido George Lombardi – veterano del real‑estate di Manhattan e vicino di casa di Donald  Trump nella Trump Tower – racconta intervistato da Affari presso il Circolo Canottieri Lazio oltre venticinque anni di amicizia con il Presidente degli Stati Uniti, offrendo un ritratto inedito del tycoon lontano dai riflettori.

Siamo con l'imprenditore del settore immobiliare americano Guido George Lombardi, che ha un grande legame con l’Italia ma anche con Donald Trump. Innanzitutto vorrei chiederle: come vi siete conosciuti con l’attuale Presidente degli Stati Uniti? Che tipo di rapporto avete? Siete amici?

Siamo amici, ci conosciamo da più di 25 anni. Io avevo preso un appartamento a Trump Tower al sessantatreesimo piano mentre lui aveva tutto sessantasettesimo, quindi ogni tanto ci si vedeva in ascensore. Poi un paio di volte l'ho invitato a dei cocktail a casa mia, ed è venuto qualche volta. Una volta è venuto anche l'ex Ministro dell'Interno Roberto Maroni, e anche altri leader, soprattutto italiani, ma anche qualcuno europeo e quindi lui sapeva di questa mia passione per la politica, e quindi ogni tanto un paio di volte mi invitato lui a casa sua con Melania, però niente business , io non sono di quell'altezza.

A livello personale che uomo è Trump?

A livello personale è completamente diverso da quello che si vede in pubblico, ma proprio totalmente. A Pasqua tu lo vedi c'è il tavolone lì a Mar de Lago dove ci sono lui, i figli, adesso anche i nipoti e ogni festa natale, Capodanno, Pasqua e altre invece da noi, assolutamente con tutta la famiglia. Non ci sono santi che tengono, devono essere lì e presentarsi far parte del pranzo, della cena, quello che sia ed è proprio una cosa veramente voluta, e tutti I ragazzi lo sanno e lo seguono.

Ad esempio sapete benissimo che lui non beve assolutamente, niente alcool, non fuma, droga non ne parliamo neanche, però è stato anche bravo a insistere che anche con i figli, anche i nipoti, tutti quanti quelli che gli stanno vicino, che abbiano più o meno le stesse abitudini e se c'è qualcuno che beve un po' troppo dopo un po' per lui non sono più amici.

Cosa pensa delle politiche di questi primi 100 giorni, soprattutto dal punto di vista economico, come si fronteggia il debito americano e anche sui dazi che stanno smuovendo le opinioni pubbliche in tutto il mondo, anche in Europa.

Siamo molto felici perché più se ne parla e meglio è. Infatti la sparata che lui ha fatto sui dazi reciproci che poi non sono neanche reciproci, sono solo la metà del reciproco quindi la realtà è che anche questi cosiddetti dazi reciproci sono meno di quello che sono, se consideri per esempio l'iva e anche tante altre restrizioni che però fanno sì che per esempio qui in Italia di Harley Davis ce ne stanno pochissime perché costano letteralmente il doppio di quello che costano là. E automobilistico.

Quindi, allora voi ci invadete con le Toyota e le Kia coreane ma anche con le Ferrari e tutte le altre bellissime macchine nostre e Lamborghini, però noi non possiamo vendere le macchine americane in Italia o comunque in tutta Europa ce ne stanno pochissime perché alla fine vengono a costare il doppio e quindi lui dice basta, l'abbiamo fatto per 20 anni o 30 anni, adesso cerchiamo di riequilibrare un po' le cose anche perché francamente quello che bisogna capire è che da un punto di vista imprenditoriale le fabbriche americane sono vuote, o se producono producono un decimo di quello che producevano 20 anni fa perché ci sono tutti gli importi.

Quindi dice io devo prendermi cura dei lavoratori americani che adesso stanno lì e non dico che fanno la fame però non hanno più un posto di lavoro, devono ricevere i benefici sociali questo e quell'altro. Quindi cosa è successo negli ultimi 90 giorni? Come dicevi giustamente non so quante fabbriche americane hanno già ridotto la produzione di quello che producevano per esempio in Canada o in Messico dove addirittura alcuni hanno chiuso completamente la fabbrica, e le fabbriche in Michigan dove è andato l'altro giorno dove costruivano diciamo un terzo forse della produzione, hanno aumentato la produzione e adesso sono alla metà ma continuano ad aumentare la produzione.

Quindi l'economia americana è in ripresa ?

L'economia americana è totalmente in ripresa. I dazi hanno fatto anche una cosa sì, negli ultimi giorni è andato su un pochettino il petrolio, però anche il petrolio è andato giù moltissimo. Il che vuol dire tutti i costi associati al trasporto di tutti I beni eccetera eccetera sono andati giù.

Qui naturalmente mi spiace se dico quello che penso però i soliti professoroni di sinistra che dicono no, l'economia americana andrà al collasso, non è vero niente. L'economia americana negli ultimi 100 giorni sta andando sempre meglio perché il petrolio sta giù e quindi i costi di trasporto e tutto quanto sono giù, la plastica e tutto il resto dei derivati del petrolio sono giù, il dollaro è andato giù più del 10 per 100.

Quindi i dazi che non sono ancora arrivati in Italia del 10 por 100 sono già scontati, anche se lui li mettesse e può darsi che non li metta, sono già scontati del 10 por 100 perché il dollaro è più debole del 10 per 100, quindi un euro mentre prima comprava un dollaro adesso compro un dollaro e 10 per 100, e quindi I dazi sono già stati eliminati completamente ancor prima che vengano messi.

Quindi non si capisce esattamente quello che sta succedendo perché c'è una narrativa che viene da una parte della politica e purtroppo anche dei media che vogliono narrare delle cose che veramente poi non ci sono. Grazie al cielo ci sono i social media che possono dire: No, questi sono i veri numeri e questo è quello che succede.

Ecco, forse la vittoria di Donald Trump è stata un po' una reazione ad un certo tipo di cultura. La cultura woke che si era negli anni molto radicata e che aveva imposto forse una dittatura delle minoranze, quindi non una tutela, ma poi un ribaltamento totale della vita.

Minoranze più o meno, diciamo che minoranze è stata la scusa per creare tutte queste fondazioni no profit o onlus eccetera eccetera, che però dopo alla fine si è scoperto, come fatto il nostro carissimo Elon Musk, che miliardi, centinaia di miliardi andavano a queste cosiddette associazioni culturali multietniche, quelle che vuoi, che però di quei miliardi che arrivavano, il 90 per 100 venivano spediti indietro ai politici che gli avevano dati e i politici guarda caso erano tutti quanti di sinistra democratici.

Era anche un sistema di corruzione dietro il woke?

Per quello ci sta gente che dà fuoco a Tesla, che tramite i media, soprattutto quelli da quella parte, hanno creato questo odio verso questo povero disgraziato che è un bravissimo uomo di affari perché ha esposto tutta questa corruzione.

Abbiamo parlato di Elon Musk e allora vorrei chiederle: l'uomo più potente del mondo insieme all'uomo più ricco del mondo quanto potranno durare?

Per tanto tempo, almeno me lo auguro.

Le cose vanno bene tra di loro?

Assolutamente sì, insomma si completano a vicenda. Che è una meraviglia perché anche se sono 2 persone diciamo molto soggettive però si completano e si vede proprio amicizia vera tra loro.

Parliamo anche del rapporto di Donald Trump con Giorgia Meloni è vero che tra loro è nato un rapporto personale, e condividono gli stessi valori conservatori? Che tipo di rapporto c'è davvero?

Davvero c'è un rapporto di profonda stima e questo lo posso dire con cognizione di causa perché ero lì quando Giorgia è arrivata a Mar-a-Lago, per quanto riguarda quell'ostaggio iraniano che hanno dovuto rilasciare. In quel momento si sono incontrati di persona, però anche prima di questo, perché Trump è sempre stato molto vicino alla realtà italoamericana e italiana, perché a New York non dico un terzo però tanti tanti tanti sono di origine italiana non solo, ma ai casinò lì ad Atlantic City un mucchio di italoamericani, ci sono tanti costruttori.

Quindi diciamo che Trump ha familiarità con la comunità italoamericana molto di più di quanto non si possa immaginare, era amicissimo con Rudy Giuliani quindi diciamo che a parte Marla, la prima moglie cecoslovacca, la seconda della Slovenia e quindi vicino alla mia ex casa a Trieste. Quindi diciamo che tante delle persone vicino a lui, Marco Rubio, o cattolici come adesso Vance, e quindi diciamo vicini ai suoi valori.

Però diciamo quando si sono incontrati ero lì, e soprattutto quando Giorgia è andata a Washington l'ultima volta alla Casa Bianca, quando una giornalista gli fatto la domanda su qualcosa lei risposto sì e a un certo punto Trump dice: let's make Europe great again, facciamo l'Europa grande e Giorgia detto: un attimo mister presidente, let's make the west, facciamo l'occidente grande di nuovo.

E lì Trump stava per rispondere e invece Giorgia continuato a parlare a spiegare perché l'Occidente è un concetto molto più importante, si tratta di valori, di principi, di tradizioni e Trump lo vedi che mentre prima era seduto così a un certo punto si mette così proprio è completamente in tuning che sta ascoltando e vedi che se lo conosci, vedi che avrà pensato questa è una buona idea, adesso non mi sorprenderei se “Make the West great again” diventerà uno degli altri motti suoi.

Quindi è un rapporto privilegiato agli altri leader europei

Assolutamente

Elly Schlein è conosciuta negli Stati Uniti?

Nessuno sa, per quanto riguarda il fatto di conoscerla, potere chiedere a qualsiasi persona, andate online andate a chiedere quanti conoscono la Schlein a qualsiasi americano e non sa neanche chi è. Quindi proprio zero.

Parliamo di geopolitica. Iconica in tutto il mondo l'immagine durante il funerale del Santo Padre nella Basilica di San Pietro l'incontro tra Donald Trump e il presidente Zelensky. Che cosa è successo? Perché poi qualche giorno dopo è apparso sui giornali la notizia che è stato firmato l'accordo sulle terre rare.

Esatto, il giorno dopo. Trump gli ha detto: guarda, delle terre rare a noi non ce ne frega proprio niente. Prima di tutto ci vogliono 10 anni prima che vai a scavare e portare tutte le attrezzature che costano miliardi andare lì, scavare, fare le prove eccetera, eccetera e poi se i russi, quindi non è per quello, è semplicemente per avere un documento che dice: tutta questa zona che è parte della zona contestata è stata data in prestito da sviluppare agli Stati Uniti.

Come una deterrenza, una garanzia di sicurezza anche per l'Ucraina, perché penso che Putin non potrebbe più invadere

Esatto, perché anche se domani cambiano, fanno le elezioni e cambiano Zelensky, ormai il trattato tra l'Ucraina e gli Stati Uniti è scritto, è fatto, questo pezzo di territorio non si può invadere, non puoi andarci a lavorare perché questo qui è stato dato in gestione agli Stati Uniti.

Il momento che gli Stati Uniti cominciano a mettere quattro-cinque impiegati statali civili non in divisa ma civili e li metti lì in quel territorio i russi non possono fare niente, che vanno ammazzare quelli comincia veramente ad essere una cosa seria e quindi lui l' fatto per proteggere almeno parte di questi territori che sono

Ecco, per concludere l'intervista la pace è un po' il sogno di tutti. Trump è un po' il sogno di tutti. Trump promesso la fine delle 2 guerre: in Medio Oriente e in Ucraina. A che punto siamo? Beh,

Lui promesso che lui farà di tutto per farle finire, però a un certo punto dipende anche dai DUE litiganti se questi vogliono continuare a darsi bastonate a un certo punto lui dirà basta, fate quello che vi pare, per quanto riguarda la Russia e l'Ucraina penso che qualche passo avanti si è fatto però. Io conosco Donald da tanti anni, dirà ok basta finito arrangiare siete così felici di ammazzare andate avanti, quindi arriva un punto dove c'è la pazienza ha un limite.

Per quanto riguarda il Medio Oriente, il problema non è tanto Gaza, Gaza è più che altro un problema diciamo di Israele, ma anche è un problema degli abitanti di Gaza, perché se gli abitanti di Gaza continuano a decidere di farsi guidare da una banda di pazzi terroristi che però non fanno il bene del popolo fanno i loro interessi sono così fanatici però stanno facendo ammazzare il loro popolo. Chiaramente ogni tanto la bombetta gli arriva sulla macchina pure dei capi però allora il popolo di gasa sta cominciando a rivoltarsi.

Ci sono state anche delle rimose contro Hamas

Certo perché a un certo punto sicuramente ce ne sono di più ma vanno in silenzio perché se tu parli sei fuori. Quindi quello è un problema interno. Mentre invece con l'Iran l'abbiamo detto da 20 anni a questa parte, l'ha detto Israele, gli hanno detto tutte le amministrazioni Clinton, Trump, Obama tutti quanti hanno detto sempre la stessa cosa, Iran tu puoi avere le centrali nucleari se pensi per c'è tanto petrolio però vuoi fare centrali o non fare la fascia però non puoi avere la bomba atomica.

Tu continua prova quello che ti pare non c'è modo non c'è verso che tu abbia la bomba atomica, non te la facciamo avere. Infatti adesso stanno finalmente parlando anche qui a Roma in questi giorni però non c'è modo anche lì di prevenire una azione militare o da Israele o dagli Stati Uniti o congiunta per quanto riguarda la questione della bomba atomica iraniana se loro insistono in quella via non c'è modo di prevenire quello che succederà.

Grazie.

Grazie a lei.

Alla prossima.

Alla prossima.

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