Ucraina, fedelissimo di Putin allo scoperto: "La Russia serve a Trump per la Cina e l'Europa ora è isolata"

Bashirov: "Buon momento per noi. Su tre punti non cederemo mai, ecco quali"

di Marco Santoni
Esteri

Ucraina, Europa isolata e asse Putin-Trump. Un fedelissimo dello zar svela il piano del Cremlino

La guerra in Ucraina continua e Putin non ha nessuna intenzione di cedere sulle sue richieste per porre fine alla guerra. Ma in realtà di quei 28 punti del piano di pace Usa-Ue, ai russi ne interessano solo tre. A svelare le strategie dello zar è un suo fedelissimo: Marat Bashirov, politologo di provata fede putiniana che nel 2014 fu primo ministro della fittizia Repubblica separatista di Lugansk. "Su Nato, territori, dimensioni delle forze armate ucraine, - spiega Bashirov a Il Corriere della Sera - nessuna concessione. È una posizione rigida, e ufficiale del Cremlino. Tutto il resto sono sfumature di grigio. Al raggiungimento di un accordo di pace, secondo me lavorano altri fattori. Con Trump, gli Usa hanno cambiato il paradigma della promozione dei loro interessi. Che il principale concorrente in tutto il mondo per loro sia la Cina, lo si sapeva da molto".

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"Questo - prosegue Bashirov a Il Corriere - obbliga per forza di cose la Casa Bianca a non considerarci più parte del cosiddetto "asse del male". Ne consegue che il “caso ucraino” per loro non ha più alcuna valenza. E vorrebbero solo sbarazzarsene. L’Europa voleva isolarci, non ci è riuscita, e adesso scopre che l’unica a essere isolata è lei. Mi limito a mettere in fila i fatti. Per noi è un buon momento. Quella di Putin in India è stata una visita diversa dalle altre, perché gli Usa speravano molto di staccare New Delhi da questa cooperazione tra tigre, drago cinese e orso russo. Fin dall’accoglienza all’aeroporto, si è invece capito che avremmo concluso tutti quegli accordi che l’amministrazione Trump ha invano cercato di osteggiare negli ultimi mesi. Se gli Usa intendono avviare una cooperazione strategica, non si può presentare la Russia come una minaccia. Mi sembra un segnale positivo, che dimostra come per noi il problema ucraino rimane molto importante. Mentre per gli americani, no".

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