Ucraina e il piano di Trump, Kallas: "Non c'è pace senza Ue e Kiev al tavolo". Rubio: "Entrambe le parti dovranno rinunciare a qualcosa"
I 27 Paesi sono sempre più divisi su tutto e questa incertezza pesa nei tavoli che contano
Mark Rutte, Volodimir Zelensky e Ursula Von Der Leyen
Ucraina, la Svezia snocciola i numeri: "L'Ue ha dato 187 mld a Kiev per difendersi e 311 a Mosca per gas e petrolio. Il conto pende per Putin"
Mosca non ha ricevuto alcuna informazione dagli Usa attraverso i canali ufficiali sul piano di pace in Ucraina di cui hanno scritto diversi media internazionali. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, alla testata Rbc. La portavoce, aggiunge Rbc, ha detto che "se la parte americana avesse una qualsiasi proposta, l'avrebbero comunicata attraverso i canali in uso tra i ministeri degli Esteri dei due Paesi", ma il ministero degli Esteri di Mosca "non ha ricevuto niente di simile dal Dipartimento di Stato".
"Noi sosteniamo una pace che sia giusta e duratura ma a ogni piano, per funzionare, serve che l'Europa e l'Ucraina siano a bordo". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al consiglio affari esteri, precisando di "non essere a conoscenza" di un coinvolgimento degli europei alla costruzione del piano di pace Usa. "C'è un aggressore e una vittima: non sentiamo concessioni da parte della Russia, come ad esempio una tregua incondizionata, dato che lo bombe cadono ancora sui civili".
Il segretario di Stato americano Marco Rubio interviene su X sul piano di pace in Ucraina, affermando che è necessario che "entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie". "Porre fine a una guerra complessa e mortale come quella in Ucraina richiede - afferma Rubio - un ampio scambio di idee serie e realistiche. E il raggiungimento di una pace duratura richiederà che entrambe le parti accettino concessioni difficili ma necessarie. Ecco perché stiamo sviluppando e continueremo a sviluppare un elenco di potenziali idee per porre fine a questa guerra, basate sul contributo di entrambe le parti coinvolte nel conflitto".
"L'importante ora è trovare una soluzione sull'utilizzo dei beni russi congelati. Noi siamo favorevoli all'utilizzo di questi beni per sostenere l'Ucraina, però bisogna individuare la base giuridica che permetta di fare questa scelta. Quindi c'è soltanto una questione giuridica, non è una questione politica. Bisogna vedere come si può fare e come garantire anche la stabilità dell'eurozona". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando al consiglio affari esteri. "I giureconsulti ora devono fare un'analisi approfondita insieme alla Banca Centrale Europea".
"Sono solo indiscrezioni giornalistiche, è difficile commentare indiscrezioni giornalistiche. Quando sarà presentato faremo un'analisi approfondita. Come è sempre stato detto, l'Europa dovrà svolgere anch'essa un suo ruolo". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando al consiglio affari esteri a proposito del possibile piano Usa per la pace in Ucraina. "Ma l'Ucraina rappresenta anche una barriera di sicurezza per l'Europa: se cade l'Ucraina aumentano i rischi per l'Europa e questo non possiamo assolutamente accettarlo né permetterlo", ha aggiunto.
Mentre gli Usa, in accordo con la Russia, studiano un piano di pace per l'Ucraina che non pende certo dalla parte di Kiev, l'Europa resta ancora una volta esclusa dai tavoli che contano. L'ennesima conferma che Bruxelles sta perdendo sempre più forza e che i 27 Paesi litigano su tutto, arriva dall'accusa lanciata dalla Svezia. "Sono stata qui così tante volte a sottolineare l’importanza di aumentare il sostegno all’Ucraina e di esercitare pressione sulla Russia, ma la verità - dice la ministra degli Esteri svedese, Maria Malmer Stenergard - è che il sostegno all’Ucraina non è abbastanza grande, mentre il sostegno alla Russia è troppo grande. Dal momento dell’invasione su larga scala, i Paesi europei e l’Europa hanno sostenuto l’Ucraina con 187 miliardi di euro".
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"Nello stesso periodo - prosegue la ministra svedese - abbiamo importato petrolio e gas russi per un valore di 201 miliardi di euro. E se si aggiungono le altre importazioni, il totale arriva a 311 miliardi di euro, il che significa che finiamo con un sostegno negativo all’Ucraina di 124 miliardi di euro", ha aggiunto. "Questo non è altro che una vergogna, e ora tutti parlano di negoziati di pace, ma non ci saranno negoziati di pace ragionevoli se non aumentiamo il sostegno all’Ucraina e la pressione sulla Russia. E un ottimo punto di partenza sarebbe utilizzare i beni congelati a beneficio dell’Ucraina", ha concluso Stenergard.
"Dobbiamo capire che in questa guerra c'è un aggressore e una vittima. E non abbiamo sentito parlare di concessioni da parte russa. Se la Russia avesse davvero voluto la pace, avrebbe potuto accettare un cessate il fuoco incondizionato già da tempo, mentre questa notte assistiamo di nuovo a bombardamenti di civili, il 93% degli obiettivi russi sono state infrastrutture civili. Si tratta di scuole, ospedali, condomini, per uccidere davvero molte persone e causare quante più sofferenze possibile". Lo ha dichiarato l’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Ciò che noi europei abbiamo sempre sostenuto è una pace lunga, duratura e giusta, e accogliamo con favore qualsiasi sforzo per raggiungerla. Naturalmente, affinché qualsiasi piano funzioni, ha bisogno della partecipazione di ucraini ed europei", ha aggiunto.