Usa, irruzione Fbi nella casa di Trump. Perquisita la cassaforte del tycoon

L'ex presidente: "Questa è una persecuzione politica da terzo mondo. I mandanti sono i democratici, non vogliono farmi ricandidare". Portati via anche documenti

Esteri
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Usa, perquisita la casa di Trump. "Non vogliono farmi ricandidare"

Clamoroso colpo di scena nelle indagini sull'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. L'Fbi ha fatto irruzione nella casa di Donald Trump. Gli agenti cercavano prove dei documenti nascosti dall’ex presidente durante le operazioni di trasloco dalla Casa Bianca. Secondo David Axelrod, ex consigliere di Barack Obama, se il ministro Merrick Garland, notoriamente molto cauto nel procedere verso Trump, ha "autorizzato il raid" allora "ci sono prove evidenti che lo hanno giustificato". Trump è di parere opposto e lo ha fatto capire con un messaggio molto duro. "La mia bella casa a Mar-a-Lago, Palm Beach, Florida, è attualmente sotto assedio, occupata da un esteso numero di agenti Fbi". Trump ha parlato di raid “non annunciato” e lo ha definito "non necessario e inappropriato".

Gli agenti dell’Fbi si sono presentati, a sorpresa, nel resort di Donald Trump a Palm Beach, Florida. Qui, nel golf club di Mar-A-Lago dove l’ex presidente vive da quando ha lasciato la Casa Bianca nel gennaio 2021, si è consumato il raid più clamoroso della storia americana: è stato lo stesso tycoon a rivelarlo con un lungo comunicato, un atto d’accusa a Washington, alla "corruzione della burocrazia", in cui Trump ha parlato di "persecuzione politica", di "attacco alla sua candidatura" alle presidenziali del 2024 (non ancora annunciata) e ha indicato nei "democratici radicali di sinistra" i mandanti di quello che è stato definito un atto da "Paese del terzo mondo".