Usa, la maledizione della Casa Bianca continua a colpire i Cuomo

Di Pietro Mancini
Esteri
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La carriera di Andrew Cuomo, 64 anni, ex marito di una delle figlie di Robert Kennedy(1925-1968), Kerry : dall’ascesa, nel marzo 2020, nell’elenco dei pochi big democratici, ritenuti in grado, più di “sleepy” Biden, di sfrattare Trump dalla Casa Bianca, al capolinea, dopo le dimissioni del  governatore dello Stato di New York. L’addio a causa di una vicenda, nel solco della campagna #MeToo, ma che ha risentito anche delle polemiche sulle vittime da Covid-19, sottostimate, nella Grande Mela.

Una sorta di maledizione pesa sui Cuomo: quando s’avvicinano alla Casa Bianca, inizia il loro declino. Accadde pure a Mario (1932-2015), il padre di Andrew, anch’egli governatore dello Stato di New York – a tre riprese, dal 1983 al 1995 -candidato, in pectore, alla nomination democratica, nel 1988 e nel 1992, ma mai sceso in lizza, dopo tormenti e lunghe riflessioni. Qualcuno collegò la rinuncia ai presunti contatti con ambienti vicini a Cosa Nostra, tipici della sua generazione di italo-americani.

Nel rapporto d’indagine dell’agguerrita Letitia James, nera e democratica, sulle accuse di presunte molestie sessuali a Cuomo, non c’è  nulla a luci rosse, ma tracce di “una condotta, che corrode il tessuto delle nostre istituzioni”, osserva la procuratrice, definendo “eroine” le signore uscite allo scoperto.

11 donne hanno accusato il governatore di comportamenti inappropriati: battute, allusioni, commenti, contatti fisici, tipo palpeggiamenti, “abbracci” sollecitati e “più stretti del necessario”. Una segretaria ha ricordato: “Mi serrava fino a potere sentire il mio petto contro il suo”. Altre hanno riferito di baci o meglio di “bacetti”.

P.S.

Ai giornalisti Cuomo ha detto : “I’m not perverted, I’m just italian”. Avrebbe potuto evitare di dire questa sciocchezza. Mario Draghi insegna, anche all’ex governatore, che gli italiani, nelle istituzioni, si comportano con correttezza e rispettano le donne.