Ricostruzione Ucraina e trattative di pace, braccio di ferro Ue-Usa. Dagli asset russi all'energia: che cosa (ancora) non torna

Dai piani americani per usare 200 miliardi russi per la ricostruzione fino allo scontro con Bruxelles che teme un "nuovo conflitto economico"

di Salvatore Isola
Esteri

Wsj, scontro Usa-Europa su ricostruzione dell'Ucraina e riapertura alla Russia

La contesa al tavolo delle trattative per l'Ucraina riguarda ormai non solo i confini, ma sempre più gli affari, e mette in contrapposizione non solo Russia e Ucraina, ma anche Stati Uniti e i loro tradizionali alleati europei. Lo scrive il Wall Street Journal rivelando alcuni retroscena del braccio di ferro tra americani ed europei.

L'amministrazione Trump, nelle ultime settimane, ha consegnato agli europei una serie di documenti, ognuno di una sola pagina, in cui espone la propria visione per la ricostruzione dell'Ucraina e il reinserimento della Russia nell'economia globale. Le proposte hanno scatenato una dura battaglia al tavolo dei negoziati tra Washington e i suoi tradizionali alleati europei.

L'esito potrebbe modificare profondamente la mappa economica del continente. Il piano statunitense è stato illustrato in appendici agli attuali progetti di pace, non pubblici, ma descritti al Wall Street Journal da funzionari americani ed europei. I documenti dettagliano piani per far sì che le società finanziarie statunitensi e altre imprese possano utilizzare circa 200 miliardi di dollari di asset russi congelati per progetti in Ucraina — incluso un enorme nuovo centro dati alimentato da una centrale nucleare attualmente occupata dalle truppe russe, quella di Zaporizhzhia.

Un'altra appendice presenta la visione generale americana per reintegrare l'economia russa, con investimenti delle aziende statunitensi in settori strategici, dall'estrazione di terre rare alla perforazione di petrolio nell'Artico, contribuendo a ristabilire i flussi energetici russi verso l'Europa occidentale e il resto del mondo. Alcuni funzionari europei che hanno visto i documenti hanno detto di non essere sicuri se prendere sul serio alcune delle proposte statunitensi. Un funzionario le ha paragonate alla visione di Trump di costruire uno sviluppo in stile Riviera a Gaza. Un altro, riferendosi agli accordi energetici proposti tra Usa e Russia, ha detto che si tratta di una versione economica della conferenza del 1945, in cui i vincitori della Seconda Guerra Mondiale si divisero l'Europa: "È come Yalta", ha detto.

L'Europa, che dal 2022 cerca di ridurre la propria dipendenza dal gas russo per indebolire le risorse del Cremlino e diminuire la propria vulnerabilità verso un rivale strategico, è riluttante a riprendere gli acquisti di energia da un Paese che considera la sua più grande minaccia alla sicurezza. I funzionari europei vogliono utilizzare gli stessi fondi russi congelati — detenuti nelle istituzioni europee — per concedere un prestito al governo ucraino, ormai a corto di liquidità, così che possa acquistare le armi necessarie per difendersi e continuare a operare mentre le casse si svuotano. I funzionari europei temono che l'approccio statunitense dia alla Russia la pausa necessaria per rilanciare la propria economia e rafforzarsi militarmente. Una nuova valutazione di un'agenzia di intelligence occidentale, esaminata dal Journal, ha rilevato che la Russia è tecnicamente in recessione da sei mesi e che le difficoltà di gestire un'economia di guerra mentre tenta di controllare i prezzi rappresentano un rischio sistemico per il settore bancario.

I funzionari statunitensi coinvolti nelle trattative affermano che l'approccio europeo esaurirebbe rapidamente i fondi congelati. Washington, invece, prevede di coinvolgere dirigenti di Wall Street e miliardari del private equity per investire il denaro e aumentare la quantità disponibile. Un funzionario ha dichiarato che il fondo potrebbe arrivare a 800 miliardi di dollari sotto gestione americana: "La nostra sensibilità è che comprendiamo davvero la crescita finanziaria", ha detto. 

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