Gaza, Meloni pronta a inviare (circa) 500 carabinieri e ospedali da campo. La premier da Trump per entrare nel Board of Peace

Decisivo il viaggio negli Usa con la sorella Arianna. Inside

Di Alberto Maggi

Donald Trump e Giorgia Meloni

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Striscia di Gaza, è ipotizzabile un numero massimo intorno ai 500 militari per garantire che l'accordo venga rispettato


Dalla dichiarazione di Palazzo Chigi delle ore 8.29 di questa mattina si capisce benissimo che l'Italia sia intenzionata a giocare un ruolo di primo piano nell'accordo in Medio Oriente annunciato la notte scorsa dal presidente Usa Donald Trump. Il punto di svolta sarà il viaggio a Washington della presidente del Consiglio, accompagnata dalla sorella Arianna Meloni, il prossimo 18 ottobre in occasione delle celebrazioni e della cena di gala per la fondazione italo-americana. In quell'occasione, oltre a cercare di scongiurare i dazi sulla pasta al 107% da gennaio, la premier farà capire al tycoon che il nostro Paese è pronto a giocare un ruolo di primissimo piano nella Striscia di Gaza.

"L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del Piano di pace del Presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate", spiega la nota della presidenza del Consiglio. "Desidero ringraziare il Presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori - Egitto, Qatar e Turchia - per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto. Questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal Piano di Pace. L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza", conclude Meloni.

E sta proprio nella frase finale il punto chiave. Oltre agli ospedali da campo forniti dalla Croce Rossa Italiana, una delle più stimate al mondo, il governo è intenzionato a mettere a disposizione anche carabinieri per il mantenimento della pace e il controllo del territorio. Il numero preciso al momento è impossibile saperlo e fonti di Fratelli d'Italia vicinissime a Meloni spiegano che "molto dipenderà da quanti se ne potranno liberare dal sud del Libano" nella missione Unifil. Comunque, considerando che saranno molti gli Stati, non solo europei, che vorranno partecipare attivamente è ipotizzabile un numero massimo intorno ai 500 militari per garantire che l'accordo venga rispettato.

Meloni, poi, punta anche a entrare a pieno titolo nel Board di Trump che guiderà le operazioni e la transizione verso la pace con l'obiettivo della stabilizzazione del Medio Oriente in generale. D'altronde la premier è stata molto attiva tra telefonate e incontri nei giorni scorsi con i Paesi arabi mediatori, in particolare con Egitto e Qatar. Quindi, spiegano fonti vicine a Chigi, ci sono tutte le condizioni per un ruolo di primissimo piano di Roma e dell'Italia. E gli ottimi rapporti con Trump non possono che favorire l'ingresso nel Board.

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