Maurizio De Caro, analisi e critica della cultura e del progetto nel presente

Sessantuno editoriali pubblicati nei due anni di pandemia indagano sulle più complesse sfaccettature di architettura, design, arte, cultura e natura

Libri & Editori
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Sessantuno venti ventuno, analisi e critica della cultura e del progetto nel presente: il nuovo libro di Maurizio De Caro per Finoia editore

Sessantuno/venti/ventuno è il titolo della raccolta di editoriali (pubblicati su OneListone Giordano) selezionati da Maurizio de Caro per riflettere sui temi più disparati ma uniti dal filo rosso degli interessi dell'autore (architettura, design, arte e molto altro) che si scontrano col tempo sospeso della pandemia, dando nuovo significato alla sua volontà di costruire un diario intellettuale da leggere, anzi ascoltare come un’opera di musica concreta.

Con un'introduzione firmata da Andrea Margaritelli, presidente dell'Istituto nazionale di architettura, il volume è disponibile in libreria per Finoia editore, e fa parte della collana Linea d'Orizzonte dell'Accademia di Belle Arti LABA di Brescia, dove  Maurizio De Caro insegna Estetica della Progettazione

"Perché l’architettura, il design, la natura ma anche il cinema, la musica o la filosofia non sono altro che i rumori di fondo che hanno costruito l’imprinting del nostro presente, e che oggi possono essere riletti alla luce di una serie di importanti e significative intuizioni.

Non potevano mancare i ritratti dei grandi creatori, scomparsi, e approfondimenti di temi di grande attualità come la declinazione al femminile delle professioni della cultura del progetto, a partire da Plautilla Bricci, la prima architettrice, fino a una serie di ritratti antiretorici delle donne che hanno inventato altrettanti famosi uomini, spesso costrette a rinunciare alla loro grandezza.

Dunque il testo di De Caro, oggi, può essere riletto con la distanza temporale che lo rende più profondo, come quando costruisce una serie di dialettiche con altri progettisti, sul significato stesso dell’isolamento o ospitando un’opera composta di Emanuel Pimenta (assistente di John Cage).

Poi ancora incontri con alcuni personaggi della cultura europea come Arturo Schwarz o Lucrezia de Domizio, e un filo semantico che attraversa tutte le parole e le permea di una superiore volontà ambientale come Io sono un albero, manifesto naturalistico del progettare post-pandemico, di potente sensibilità."

Maurizio de Caro


 

Architetto, ha studiato a Milano (Politecnico, Facoltà di architettura) e Londra (Architectural Association). Musicofilo, giornalista, collezionista d’Arte Contemporanea, teorico dell’architettura, già docente di Estetica alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. Consigliere dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Milano(2009-2013) Presidente della Fondazione Colore di Lissone (MB) Consigliere d’Amministrazione del Museo Bagatti Valsecchi, Milano. Ha scritto saggi per Electa, Fabbri Editore, LIndau, il Clavicembalo, ha collaborato col Corriere della Sera, Il Sole24ore, La Stampa, il Riformista. Attualmente editorialista di affaritaliani.it e ONE(Listone Giordano).

Tra i progetti: La metropolitana leggera Cascina Gobba/H.San Raffaele. Coordina il gruppo di progettazione per la realizzazione delle Architetture di Servizio di Expo Milano 2015. Dal 2018 è art director di Krill Design. Vive e lavora a Milano (attraverso le tre società Maurizio de Caro Architects & Planners, @deCaroArchitects e The factory of matter, che si occupano di ricerca, comunicazione culturale, allestimenti e progettazione integrata).