Nient’altro che nebbia e meschinità: la provincia di Patrizia Emilitri

Patrizia Emilitri, Nient'altro che nebbia è il nuovo romanzo, pubblicato da Tea Edizioni: la recensione di Affaritaliani.it

di Sara Perinetto
Libri & Editori
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Nebbia, freddo, grigio, quattro bar, pregiudizi, segreti, ancora nebbia e un omicidio. Questo è Perzeghetto Olona, piccolo paesino in provincia di Varese, dove non succede nulla, non c’è nulla da fare né da vedere, fino a che non viene commesso un omicidio. Lì, nel centro del paese, allo storico lavatoio, Nadia Bignami viene uccisa. Una giovane e bella ragazza che muore in modo violento è uno choc per tutti, ma anche un motivo per tirare fuori il peggio di sé.

Dal parroco alla famiglia della vittima, dai vicini di casa ai negozianti, dal ragioniere del comune alla custode del cimitero, gli abitanti di Perzeghetto Olona popolano questo romanzo senza animarlo. Non c’è anima nelle malelingue pronte a sputare veleno su chiunque, e non si anima questa vicenda, che pagina dopo pagina si fa sempre più opprimente e stantia.

Chi si aspetta di leggere un noir ricco di dettagli polizieschi e tecnici legati all’omicidio, alla vittima o agli investigatori rimarrà deluso, perché la vera protagonista è la nebbia. Non solo quella fisica, quella metereologica descritta dall’autrice, ma anche quella morale e psicologica che blocca i personaggi in un muro di ottusità e bigottismo. E come la nebbia lascia addosso quella fastidiosa sensazione di umidità, così questo provincialismo attanaglia il lettore che si trova sempre più a disagio e gira pagina in cerca di aria e di un raggio di sole.

Dal profilo Facebook di Patrizia Emilitri
 

Patrizia Emilitri è brava a dipingere caratteri e tipi, chiunque ha vissuto o vive in provincia non avrà difficoltà a dare volti e voci reali alle descrizioni di Bianca, Filippa, Giovanna, Irma e Gabriella. O a Nadia, Guido e Andrea. Ma anche chi conosce la provincia soffrirà nell’affrontare la meschinità e la pochezza di questi personaggi che riescono a trasformare la vittima in carnefice e il carnefice in angelo, senza capacità né volontà di approfondimento. Nessuna pietà per i morti, nessuna pietà per le vittime. Pettegolezzi, pregiudizi ed etichette non risparmiano nessuno. La redenzione non è contemplata, neanche dopo la morte. Ma chi è poi la vittima in questa vicenda? La nebbia che tutto avvolge rende poco chiari i contorni di cosa è giusto e cosa è sbagliato, e invece di dipanarsi pagina dopo pagina si infittisce.

Nient’altro che nebbia è davvero quello che resta arrivati alla fine di questo libro scritto da Patrizia Emilitri per Tea edizioni, una fine che lascia l’amaro in bocca e ci fa chiedere, dopo tutto e dopo tutto quel tempo, se quella sofferenza è servita davvero a qualcosa. Ma la risposta potrebbe non piacerci.