Google rivoluziona Gmail: ora puoi cambiare il tuo indirizzo senza creare un nuovo account. Ecco come fare
I vincoli sono chiari: l’indirizzo può essere cambiato solo una volta all’anno, con un massimo complessivo di tre modifiche
Google rivoluziona Gmail: ora puoi cambiare il tuo indirizzo senza creare un nuovo account né perdere dati
Per anni, un principio non scritto ha dominato l’universo di Gmail: l’indirizzo email scelto al momento della registrazione era definitivo. Se, negli anni, ci si era ritrovati con un nome imbarazzante o poco professionale, l’unica soluzione era creare un nuovo account e trasferire manualmente email e contatti. Ora, però, Google sembra pronta a cambiare le regole del gioco. Il colosso di Mountain View sta infatti testando una funzione che permette di modificare l’indirizzo @gmail.com mantenendo intatti email, dati e servizi collegati. Una novità graduale, introdotta con cautela per evitare caos operativo e possibili abusi.
L’indizio principale arriva da un documento ufficiale: su una pagina di supporto Google (al momento disponibile in hindi) compare la possibilità di "cambiare l’email del Google Account", anche quando termina con @gmail.com. Storicamente, questa opzione era indicata come "di solito non possibile" nelle guide in inglese. In parallelo, testate e siti specializzati segnalano che alcuni utenti hanno già visto comparire la funzione, confermando che si tratta di un rilascio graduale e ancora non generalizzato.
Il punto chiave della novità è che il vecchio indirizzo non scompare: diventa un alias del nuovo. Le email inviate al vecchio account continueranno quindi a essere ricevute nella stessa casella, e l’indirizzo originale rimarrà valido anche per l’accesso ai servizi Google. In questo modo, Drive, YouTube, Maps e tutte le integrazioni legate all’account non rischiano di andare perse, rendendo il passaggio molto più semplice rispetto alla creazione di un nuovo account.
Cosa succede a email, dati e servizi
Secondo la documentazione e le prime ricostruzioni, cambiare indirizzo non altera il contenuto dell’account. Email, messaggi, file e l’accesso ai servizi collegati restano intatti. In pratica, si cambia “etichetta” senza modificare la “persona digitale” associata all’account. La guida in hindi indica il percorso da seguire: impostazioni dell’account → "Informazioni personali" → sezione "Email" → "Email dell’Account Google", da cui è possibile modificare l’indirizzo. Tuttavia, se l’opzione non compare, significa che per quell’account o quel Paese la funzione non è ancora disponibile.
Nonostante la maggiore flessibilità, i vincoli sono chiari: l’indirizzo @gmail.com può essere cambiato solo una volta all’anno, con un massimo complessivo di tre modifiche. Una volta scelto, il nuovo indirizzo non può essere eliminato, così da ridurre rischi di impersonificazione e manipolazioni dell’identità. I benefici, però, sono utili per due categorie di utenti: chi ha ancora un indirizzo creato da adolescente e chi ha cambiato nome o cognome e vuole allineare l’identità digitale senza perdere anni di email, contatti e accessi. Finora, la soluzione richiedeva una migrazione complessa tra account: esportazione/importazione di dati, avvisi ai contatti e rischio di perdere integrazioni con app e servizi terzi. Con la nuova funzione, questo costo si riduce drasticamente.
Accessi, app di terze parti e sicurezza
Cambiare indirizzo principale non significa che tutto resterà invariato: possono esserci effetti su accessi salvati, app di terze parti che utilizzano l’account Google, moduli di registrazione e rubriche. Gli esperti consigliano cautela e backup, soprattutto su dispositivi ChromeOS. Dal punto di vista della sicurezza, avere due indirizzi attivi (vecchio e nuovo) è comodo, ma può generare confusione: è importante chiarire quale indirizzo comunicare e fare attenzione a tentativi di phishing legati al cambio di identità.
Per Google, l’indirizzo Gmail è la chiave d’accesso a un intero ecosistema di servizi e abbonamenti. Permettere il cambio senza perdita di dati rappresenta un miglioramento significativo dell’esperienza utente, ma è anche un’operazione delicata: errori potrebbero facilitare truffe o generare un sovraccarico di richieste di assistenza. I vincoli imposti raccontano la prudenza dell’azienda: aprire la porta al cambiamento, ma tenere il controllo.