HuffPost, il quotidiano diventa a pagamento: più podcast e video

Il direttore ha spiegato come avverrà il cambio di organizzazione dei contenuti dopo la decisione di rendere a pagamento il quotidiano milanese

MediaTech
Condividi su:

HuffPost, il quotidiano diventa a pagamento: più contenuti originali, video e podcast

Dal 19 gennaio l’HuffPost diventa a pagamento. Da domani, mercoledì 19 gennaio, il quotidiano online diretto da Mattia Feltri si presenterà ai suoi lettori con una nuova veste grafica e una profonda riorganizzazione dei contenuti. Come si legge su Primaonline.it, che ha sentito proprio il direttore Feltri, la consultazione free sarà limitata alle notizie di stretta attualità e a un certo numero di blog; mentre i pezzi di approfondimento e di analisi, altri blog, i canali tematici, i video e i podcast, le newsletter saranno accessibili in abbonamento: 49,99 euro per un anno o 69,99 per due.

HuffPost a pagamento, cosa succederà ai blog

Da sempre i blog sono la caratteristica e uno dei punti di forza di HuffPost. Chi li scrive, finora non era retribuito né tenuto a una periodicità fissa, ma da adesso in poi ha la possibilità di scegliere se continuare così o entrare nella squadra in modo continuativo con un contratto di collaborazione

Lo hanno fatto, ad esempio, i giornalisti Gianni Riotta, Giancarlo Loquenzi, Fabio Martini, Paolo Griseri; lo storico e politologo Giovanni Orsina, l’analista economico Fabrizio Pagani, la politologa Sofia Ventura. Firme cui ora si aggiunge il “filosofo di Internet” Luciano Floridi. E passa in abbonamento anche il blog di Pierluigi Battista, che era già collaboratore della testata.

HuffPost, tutte le novità grafiche dopo il cambio di rotta

Quello che cambia molto è invece la grafica. “Non tanto la formula, perché ritengo che quella adottata nell’ottobre 2020 sia giusta”, precisa Feltri. “Però riduciamo parecchio le foto, senza più l’obbligo di pubblicarne una per ogni pezzo. E scompaiono le categorie che incasellavano le notizie: per alcune è talmente evidente che non ha senso metterle, per altre indicare una categoria è fuorviante. A guidare la lettura, con l’impatto visivo adatto all’informazione online, saranno un uso differenziato dei font e una serie di segni grafici”.

Podcast, video e canali verticali

Molto più ricca sarà l’offerta di podcast e video. Dalla piattaforma di Gedi, dove confluiscono i podcast e i video prodotti da tutte le testate del gruppo, l’HuffPost prenderà quelli che ritiene più interessanti per il suo pubblico. E in programma c’è un ampliamento dei canali verticali.

“L’esperienza dell’ultimo nato, Fintech, è molto positiva sia per il seguito e la fedeltà degli utenti sia per la raccolta pubblicitaria. E indica che è la strada giusta da seguire. Arriveranno nuovi canali verticali, intanto abbiamo già deciso che quest’anno Terra evolverà con un focus sulla finanza green”. Con una redazione di 15 persone, l’HuffPost non ha costi fissi elevati e l’obiettivo, anche se non ufficialmente dichiarato, è di arrivare per quest’anno a circa 5mila abbonamenti.

“A quasi dieci anni dalla nascita è arrivato il momento di misurarci con il mercato delle news, convinti che la buona informazione vada pagata senza distinzione tra carta e online”, spiega Feltri. “L’impostazione editoriale non cambia, continueremo a essere l’unico quotidiano italiano che unisce la tradizione dell’informazione su carta alla multimedialità di Internet e un luogo di libero confronto su tutti i temi con un ventaglio ancora più ampio di opinioni e di approfondimenti”.