I furbetti del Green Pass falso? Prima cornuti, poi mazziati

Cornuti e mazziati. Sono gli innumerevoli No Green Pass che si erano rivolti ai vari gruppi più o meno segreti su Telegram per ottenere una copia falsificata

Di Roberto Preatoni
MediaTech
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Cornuti e mazziati. Sono gli innumerevoli No Green Pass che si erano rivolti ai vari gruppi più o meno segreti apparsi su Telegram per ottenere una copia falsificata del famigerato Green Pass.

Cornuti, perchè a molti di essi il Green Pass falso non è mai stato loro consegnato e quelli che lo hanno ottenuto hanno in mano un pezzo di carta straccia che non può passare il processo di validazione poiché il certificato manca della firma digitale che ne assicura l'autenticità.

Mazziati invece più volte.
In primis perché hanno abboccato alla richiesta dei truffatori di fornire una copia della tessera sanitaria e di un documento di identità, quest'ultimo assolutamente non necessario nel processo di ottenimento del Green Pass digitale legittimo.

Così facendo, hanno consegnato nelle mani di criminali non solo un mare di informazioni personali ma anche una copia dei loro documenti che chissà in quali porcate verrà impiegata.

Qui potete vedere il messaggio di istruzioni in uno dei gruppi Telegram nel quale viene fatta richiesta specifica della copia del documenti di identità.

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In secundis perchè dopo aver pagato fior di quattrini per ottenere il certificato falso, ora si vedono ricattati dagli stessi promotori del "servizio" che minacciando di rivelare alle autorità i nomi di coloro che ne hanno fatto richiesta, chiedono ad essi un "riscatto" di 350 euro in Bitcoin per cancellarne il nome dalle liste in loro possesso, come si evince da questa immagine presa da una delle chat Telegram.

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Sebbene la prima reazione sarebbe quella di dire ai furbetti del certificato "ben vi sta", non scordiamoci che dall'altra parte abbiamo delle organizzazioni criminali.

E allora ai furbetti del certificato diciamo di dormire sonni tranquilli e di non pagare alcun riscatto, poichè l'aver fatto richiesta di una copia falsa di esso di per sé non configura alcun reato, il reato semmai si configurerebbe nel momento in cui tale documento falso dovesse effettivamente essere posseduto ed esibito durante un controllo.

Cornuti e mazziati quindi e in più ora i loro documenti di identità sono in mano a orgnaizzazioni criminali.

Applausi.