Imen Jane nella bufera, la retromarcia: "Stories senza rispetto, scusatemi"
Imen Jane insieme all'amica e collega Francesca Mapelli in Sicilia per un evento di sensibilizzazione. Su Instagram scoppia il caos sulle stories. Ora le scuse
Imen Jane, la 26enne di origine marocchine co-fondatrice di Will Media, che giusto un anno fa finì in una tempesta social dopo la scoperta da parte di Dagospia della falsa laurea in Economia, questo fine settimana è tornata nell’occhio del ciclone del web. A metterla nei "guai" la pubblicazione di alcune stories su Instagram girate a Palermo con l'amica e collega Francesca Mapelli, direttrice per l'Europa meridionale del fashion di Vice Media.
Nemmeno 48 ore dopo, ecco le scuse dell'influencer, diventata in poco più di un anno una star dell'informazione su Instagram: "Questa mattina voglio fare questo video perché veramente mi dispiace, perché le stories che ho pubblicato ieri sono state molto brutte ed offensive, me ne sono resa conto immediatamente dopo, hanno mancato di rispetto a tantissime persone. Di questo voglio scusarmi, a tutte le persone che ho offeso direttamente e indirettamente riportando in maniera completamente superficiale un tema fondamentale, riportando tra l’altro un episodio in cui non ero neanche presente e facendo già di per me un errore”, ha detto Jane Jaime nelle ultime stories. “Ho sbagliato a comunicare un messaggio di quel tipo, proprio io che credo che la comunicazione sia una responsabilità enorme, ho sempre ho avuto la consapevolezza, ma evidentemente devo ancora migliorarmi in questo”, ha continuato l’influencer.
Ma oltre le scuse, non sono mancati anche i ringraziamenti: "E proprio su questo devo dire grazie a tutte le persone che da una parte hanno capito perché mi conoscono e dall’altra chi mi ha dato i suoi commenti e reazioni per comprendere tutto l’errore che ho commesso”, ha detto Imen Jane.
"Ho sbagliato due volte- ha spiegato l'influencer- sia perché da una parte sono venuta meno a tutti i valori, tutte le campagne a cui ho sempre preso parte, ho cercato di raccontare, lo sa bene chi mi segue, di altre donne, di altri giovani, ho sempre cercato nel mio piccolo di fare qualcosa di utile per gli altri". "Dall’altra - ha continuato Imen Jane- sono venuta meno alla mia stessa storia: i miei genitori sono immigrati, sono giovani marocchini che sono andati via dal loro Paese per cercare altre opportunità che il loro Paese non poteva dare, nonostante i loro sforzi, i loro studi non potevano avere i mezzi per realizzarsi. E quindi non dipendeva da loro, hanno dovuto cercare il contesto giusto per farlo, venendo in Italia e in Europa".
E tornando sulle accuse ricevute sui social, l'influencer ha messo in chiaro: "Per questo l’ideologia del ‘sei nella condizione in cui sei perché te lo meriti, non fai abbastanza’ non mi appartiene". "Chiedo veramente di nuovo scusa per l’offesa dei contenuti senza senso delle stories di ieri, che hanno calpestato i valori stessi in cui credo. Ringrazio tutte le persone che me l’hanno fatto notare. Dagli errori cercherò di imparare e migliorarmi sempre di più, ha chiosato Imen Jane.
Un lungo mea culpa, nato dopo la pubblicazione di una storia poco apprezzata dai fan. Il video postato su Instagram vede come protagonista Francesca Mapelli, amica e collega di Imen Jane, che spiega al proprietario della spiaggia che cosa le accaduto in un negozio a Palermo quel giorno: una commessa non è stata in grado di spiegarle la storia del locale. “Qui mentre Francesca Mapelli racconta al proprietario del lido come ci sia rimasta male oggi quando una commessa non le ha saputo raccontare la storia del negozio. La ragazza ha risposto dicendo di non essere pagata abbastanza per informarsi. A quel punto Mape le ha detto che se si fosse informata abbastanza avrebbe potuto avere l’occasione di essere pagata tre volte tanto come guida turistica”, si legge nella didascalia del video. Dall'audio si sente letteralmente: “Invece di tre euro all’ora te ne prendi trenta a fare la guida per Palermo a noi milanesi...", seguito dal bel "cinque" dell'amica.
In trending topic su Twitter, nel pieno del ciclone su Instragram: il video è diventato virale in pochissime ore, insieme al fiume di commenti. Tante le parole da parte di influencer più o meno noti che hanno dichiarato "disprezzo" verso quanto successo, visto anche il momento storico che sta attraversando il Paese. La crisi scatenata dalla pandemia ha generato livelli di disocuppazione senza precedenti, seguiti da lunghi mesi di cassa integrazione o stop della produzione. Da pochi giorni anche la conferma del Governo: lo sblocco dei licenziamenti per determinati settori. A pesare anche il contesto di queste dichiarazioni: un sud Italia già di per sè più scarso di lavoro e opportunità.
Molte le persone che su Twitter si sono unite contro Francesca Mapelli e Imen Jane, sottolineando l'inadeguatezza di quelle parole: "Mi disgusta l'espressione compiaciuta della Mapelli, come a dire "sono un genio". Mi fa schifo #ImenJane che le dà il cinque, perché beh la cattiveria accompagna cattiveria. Almeno si sono rivelate ulteriormente per quelle che sono: povere d'animo", ha scritto un utente. "La cosa triste è come lei abbia avuto il pensiero di fare una storia per spiegare la genialata dell’amica e come siano così soddisfatte all’idea di aver salvato l’economia del paese con la stronzata dell’anno. Provinciali di pensiero e di animo", ha rincarato la dose un altro. "Ho la percezione che non ci sia cattiveria nelle loro parole. Si tratta di persone che, fuori dal loro mondicino e dai loro provilegi, non sanno minimante come funziona il mondo vero", "continuiamo a dare adito a queste così la loro popolarità cresce e ce le troviamo sul groppone a vita", ha chiosato un altro utente.
Ma non è tutto. L'intera narrazione del soggiorno a Palermo delle due ragazze, ritrovatesi lì per sostenere una campagna di sensibilizzazione sull'inquinamento ambientale, è stato centro di discussione, dibattito e critiche sui social. In particolare, in un'altra storia postata da Imen Jane viene raccontato l'episodio del taxi, dove l'amica Mapelli chiede al tassista "Ma che radio avete a Palermo", "Le stesse che avete a Milano". O ancora la richiesta delle “due scrambled eggs” in hotel, a cui il concierge ribatte con un semplice “ok, due uova strapazzate”.
Anche qui i commenti piccanti dal web non sono mancati: "E comunque se a Palermo ordini le scrambled eggs, pensi di darti un tono ma in realtà non sai vivere. Il caso è chiuso", ha scritto un utente. "A me dispiace solo per i lavoratori trattati con volgare superbia. Per il resto le due "signore della borghesia milanese" fanno solo ridere come in un cinepanettone", ha commentato un altro. "Peraltro non c'è peggior sudditanza culturale e provincialismo nell'usare lingue straniere proprio per darsi un tono", ha sottolineato Francesco.
Insomma, tra provocazioni, inglesismi e battute di poco gusto le due ragazze hanno provocato il fastidio di molti, soprattutto di meridionali e lavoratori del settore. La comunicazione, come ricordato dal lungo mea culpa dell'influencer Imen Jane, è "responsabilità enorme", a maggior ragione se il tuo seguito è composto da migliaia di followers (solo 30mila persi dopo la pubblicazione del video). Ogni parola andrebbe ponderata, ogni sillaba ascoltata e poi divulgata. Soprattutto se si professa di aiutare gli altri attraverso i social, farsi promotori di campagne di sensibilizzazioni importanti, candidarsi ad esempio da seguire. Per poi cadere nel gioco delle parti del noi vs voi, nord vs sud, lavoratore di serie a vs lavoratore di serie b. Un teatrino imbarazzante che forse non meritava troppi giri di parole: bastava un semplice scusate. E poco altro rumore.