Jury Chechi: "Pechino Express? Ho mangiato scorpioni, cose strane, millepiedi e una sorta di verme. Ritornarci? Solo con..." - L'intervista
"Altri reality dopo Pechino Express? No. Ma parte un mio programma su Sky, si chiama 'Back in the game': l'intervista tra cibo, tv e sport a Yuri Chechi
Jury Chechi: "A Pechino Express ho mangiato scorpioni, millepiedi e una specie di verme. Ritornarci? Solo con Antonio Rossi" - L'intervista
"La mia 'dieta' a Pechino Express? Ho mangiato poco e a volte cose immangiabili, come la scolopendra o una sorta di verme che cresce dentro i tronchi degli alberi", racconta Yuri Chechi ad Affaritaliani.it. Il Signore degli Anelli, l'uomo della leggendaria medaglia d'oro alle Olimpiadi di Atlanta '96 (senza dimenticare i 5 titoli Mondiali, i 4 agli Europei...), protagonista nelle scorse ore all'evento milanese di De Cecco al fianco di Elisabetta Canalis, nuova ambassador della nuova linea high protein, ripercorre alcuni momenti belli e intensi del suo trionfo nell'adventure show di Sky vinto in coppia con il suo grande amico Antonio Rossi. E giura: "Se dovessi rifare Pechino con qualcun altro? No solo con Antonio, è l'unica persona con cui avrei potuto affrontare in modo migliore questa avventura". Nessun altro reality in vista, ma sta per arrivare un suo nuovo programma su Sky: "Si chiama Back in the game e io..."
L'intervista di Yuri Chechi
Yuri partiamo dalla tavola, ci racconti tua dieta quotidiana?
"Cerco di mangiare il meglio possibile, con gli alimenti che servono per una buona alimentazione, senza le privazioni di una volta perché non ho più voglia di 'soffrire' la fame. La pasta rimane un elemento centrale, cerco di apportare comunque delle proteine, delle fibre che sono molto importanti. Un'alimentazione abbastanza regolare. Ogni tanto sgarro..."
Con...
"La pizza, che adoro, però una dieta vicina alla classica mediterranea, quindi come ho sempre fatto, cercando di essere attento alle quantità, non esagero sulle quantità"
Stiamo parlando di dieta e tu l'hai fatta... partecipando a Pechino Express 2025. Cos'hai mangiato nel tuo giro tra Filippine, Thailandia e Nepal?
"Poco. Durante Pechino abbiamo mangiato poco, cose anche molto strane, quasi immangiabili certe volte"
Ad esempio?
"Abbiamo mangiato lo scorpione, la scolopendra - che è quel millepiedi, una roba impressionante - il cetriolo di mare, delle rane enormi. E poi la prima volta, nelle Filippine, una sorta di verme che cresce dentro i tronchi degli alberi, non mi ricordo neanche il nome, ma era un po' imbarazzante, però..."
Però...
"La cosa più bella invece, quando ci ospitavano la sera, era mangiare quello che ti davano le famiglie - normalmente le più povere, ossia quelle che ti davano più ospitalità. E spesso quello che avevano te lo donavano, levandosi anche il cibo serale. Abbiamo mangiato cose molto basiche - riso, pollo, riso con verdure - però già il gesto ti faceva apprezzare un pranzo povero, ma davvero ricco di tanti altri valori"
Questa domanda a parte invertite l'ho fatta anche ad Antonio Rossi dopo la vostra vittoria (qui l'intervista). Se tu potessi tornare a Pechino Express senza di lui, chi sceglieresti?
"Non farei Pechino Express. No, senza Antonio non farei Pechino Express, non credo che sarebbe stato possibile. Lui è l'unica persona con cui avrei potuto affrontare in modo migliore questa avventura, con grande leggerezza, divertimento, amicizia. Anche con concentrazione e impegno per le gare, ma sempre in maniera molto leggera. Perché quello che dovevamo vincere l'abbiamo già vinto e non avevamo bisogno di conquistare la vittoria Pechino Express. Poi, l'abbiamo fatto comunque, impegnandoci. Però tornando alla domanda iniziale, l'unica persona era Antonio. Con gli altri l'avrei fatto, ma sarebbe stato molto diverso"
Ma a mente fredda, ora che sono passati diversi mesi da quell'esperienza, torneresti a Pechino Express se potessi? Lo rifaresti un'altra volta?
"Sì, penso di sì, è stata una bella avventura, è stato comunque piacevole, ho scoperto posti meravigliosi, gente fantastica. Quindi lo rifarei, però, con grande sincerità, non una cosa che mi ha cambiato. Mi ha dato tante conferme, cose che già sapevo di me, di Antonio, delle persone, del mondo che ho girato già anche quando facevo l'atleta. E farlo in questo modo è stato divertente, una vacanza proprio 'on the road'. Ripeto, molto divertente, tornerei a Pechino Express, però non è una cosa che mi ha cambiato la vita"
C'è qualche altro tipo di programma - reality o anche di genere diverso - a cui ti piacerebbe partecipare?
"Devo dirti la verità, di quello che offre adesso la televisione, oltre a Pechino, tra i format come questo - tipo reality - assolutamente no. Guardo poca televisione, solo cose che mi interessano e mi piacciono. Non voglio fare pubblicità, ho appena fatto un programma che mi è piaciuto molto, perché ho intervistato delle persone, degli sportivi, uomini e donne - anche del mondo vicino allo sport - in maniera leggera, informale, ma con dei contenuti, dei valori che sono venuti fuori veramente belli, profondi. Mi sono quasi emozionato. Ed è quello che mi piace"
Di che programma si tratta?
"Si chiama Back in the game, dal 13 ottobre parte su SkySport, è un programma in cui abbiamo intervistato otto ospiti. La prima sarà la grande tennista Sarah Errani, poi ci saranno Buffon, Capirossi, Antonio Rossi, Lillo, Caressa, Belinelli. Tanti nomi dello sport e non solo, un racconto molto reale. E di vita reale. E' stato molto bello farlo insieme a loro"
Dalla tv allo sport. E' un momento particolare per l'Italia che sta vincendo ovunque tranne paradossalmente proprio nel calcio dove storicamente siamo sempre stati al vertice. Come vedi questa esplosione di talenti nelle varie discipline?
"Ci sono alcune discipline in cui ormai siamo abituati ad avere performance come il nuoto. O la pallavolo che vive un grande momento però è una disciplina in cui l'Italia che è leader storica da sempre nel panorama internazionale. L'atletica leggera credo anche - meno male - da questo innesto di queste generazioni multietniche e che sicuramente hanno un grande vantaggio su alcune discipline, oltre a un lavoro attento del fatto della federazione. Come in sport come la ginnastica e tante altre realtà dove performiamo bene, ma questo avviene perché c'è un lavoro dietro, programmazione, competenza. E' un lavoro anche a lungo termine. Io non conosco la realtà del calcio quindi non oso andare ad analizzare, però credo - è una supposizione - che i risultati non arrivano perché non c'è questa visione, questa capacità di programmare, progettare un lavoro che nel tempo dia frutti affronti oggettivamente di alto livello. Il motivo non lo so, ma io penso che nello sport non si inventa nulla. Può essere il momento in cui abbiamo vinto l'Europa di calcio, per questioni magari occasionali, però non inventi nulla. Se arrivano i risultati è perché hai investito e lavorato nei risultati. Se non arrivano è perché non hai fatto questo"
Da ex atleta, cosa ti colpisce di Jannik Sinner?
"E' un atleta fantastico, mi colpisce la sua mentalità, il suo atteggiamento mentale, la sua preparazione ovviamente tecnica e fisica, però è la testa di Jannik che fa una grande differenza. Sono davvero contento di vivere un momento storico dell'Italia, del nostro tennis, in cui abbiamo visto un italiano che vince il Wimbledon. E' un grande regalo, per un appassionato di sport come me e anche di tennis, si tratta di un grandissimo regalo. Poi vinto da un atleta, da un uomo come Sinner..."
Il tifoso, l'appassionato di sport Yuri Chechi, quale medaglia d'oro vorrebbe veder vincere in modo particolare all'Italia nelle prossime Olimpiadi?
Non ti dico l'atleta, ma ti dico la specialità. Mi piacerebbe vedere un nuovo campione olimpico italiano agli anelli. Sarebbe per me davvero un grande piacere, e lo dico con grande sincerità, perché io ho dato molto, mi sono preso le mie soddisfazioni, però vorrei avere la possibilità di sentire ancora parlare di questa disciplina molto bella, che è la ginnastica in generale, ma soprattutto con quella degli anelli"
Non solo... la videointervista a Yuri Chechi: tv, sport, la sua pasta preferita a tavola...