Repubblica, via agli esuberi e rischio tagli unilaterali. Il Cdr si dimette

L'ultimatum dell'azienda: chiudere la trattativa o tagli unilaterali

MediaTech
Condividi su:

Scontro interno a Repubblica. Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari ha avviato degli esuberi che hanno creato un clima di tensione all'interno della redazione, dove secondo il Fatto Quotidiano "volano gli stracci" con "il comitato di redazione che si dimette tra scontri e polemiche che attraversano le varie redazioni, dove va consumandosi anche una frattura generazionale".

Prepensionamenti e tagli: scontro interno a Repubblica

"La vicenda ruota intorno a 50 prepensionamenti tra i giornalisti decisi dall’azienda per tagliare i costi e sforbiciare la redazione sfruttando la legislazione favorevole. La trattativa sugli esuberi va avanti da mesi e, oltre al numero, il nodo riguarda gli incentivi all’uscita e i nuovi ingressi. La proposta era di assumere un giornalista ogni due prepensionati, ma l’azienda vorrebbe che questa platea fosse composta pure da figure tecniche e informatiche", spiega sempre il Fatto Quotidiano.

L'ultimatum dell'azienda: chiudere la trattativa o tagli unilaterali

Come racconta anche il sito Professione Reporter, due giorni fa è andata in scena u n’assemblea di redazione assai concitata, che è finita con le dimissioni di tutto il cdr (Cadalanu, Buzzanca, Patucchi, Del Porto, Puledda) a fronte di una mozione di sfiducia presentata dal vice capo cronista Marco Mensurati. Al termine, conclude il Fatto, il vicedirettore con la delega alle inchieste ha inviato una comunicazione con l’ultima bozza di accordo e una sorta di ultimatum: o la trattativa si chiude entro fine agosto oppure l’azienda procederà in maniera unilaterale.