Leucemia mieloide acuta, che cos’è la malattia che ha colpito la stella italiana del basket Achille Polonara
Ci possono essere più tipi di tale patologia, ognuno caratterizzato da sintomatologie diverse
Leucemia mieloide acuta, che cos’è la malattia che ha colpito la stella italiana del basket Achille Polonara
Una notizia drammatica ha scosso il basket italiano: il giocatore Achille Polonara, in forza alla Virtus Segafredo Bologna e alla Nazionale, è stato colpito da una forma di leucemia mieloide ed è attualmente ricoverato nel reparto di Ematologia dell’Ospedale Sant’Orsola Malpighi di Bologna. Ma di che cosa si tratta esattamente?
Cos'è la leucemia mieloide acuta
La leucemia mieloide acuta (LMA) è il tipo più frequente di leucemia acuta negli adulti. In Italia si registrano ogni anno circa 3.000-3.500 nuove diagnosi. Sebbene possa comparire a qualsiasi età, è più comune tra gli over 60: l’età media al momento della diagnosi è infatti di 69 anni.
Si tratta di una forma tumorale molto varia e in genere piuttosto aggressiva, che tende a progredire rapidamente. I sintomi principali sono legati all’invasione del midollo osseo da parte delle cellule tumorali, che impediscono al midollo di funzionare correttamente e di produrre cellule sane del sangue. Questo comporta anemia, senso di spossatezza, pallore, sanguinamenti, comparsa di lividi e infezioni frequenti.
La forma promielocitica
All’interno delle leucemie mieloidi acute esiste anche una variante, chiamata leucemia acuta promielocitica (LAP), che oggi può essere trattata con successo anche senza chemioterapia, raggiungendo quasi sempre la remissione. È caratterizzata da gravi problemi di coagulazione e da un alto rischio emorragico: spesso è necessario intervenire tempestivamente sin dai primi segnali, poiché può essere letale nelle fasi iniziali. Questa forma tende a manifestarsi intorno ai 40 anni e rappresenta circa il 10-15% di tutti i casi di LMA.
La leucemia mieloide cronica
La leucemia mieloide cronica (LMC), invece, è meno diffusa: ogni anno in Italia si contano circa 700-800 nuovi casi, con un’età media alla diagnosi compresa tra i 60 e i 65 anni, anche se esistono casi in età più giovane. Questa malattia è causata da un’anomalia genetica che porta alla formazione del cosiddetto cromosoma Philadelphia (Ph+). Oggi, grazie a farmaci innovativi più efficaci e con minori effetti collaterali, la sopravvivenza dei pazienti è nettamente migliorata, tanto che si stima che in Italia vivano circa 9.000 persone con LMC.
Molte diagnosi vengono fatte in modo fortuito, durante esami del sangue di routine o per altri motivi. La prognosi è generalmente favorevole: molti pazienti possono vivere a lungo, con un’aspettativa di vita simile a quella della popolazione sana. Anche la qualità della vita è molto più alta rispetto al passato, quando le opzioni di cura erano limitate a trapianti o a terapie particolarmente invasive.