Malattie allergiche, la denuncia: "Tagliati fuori dal PNRR, regalo ai privati"

Allergologi e immunologi, pur essendo stati in prima linea sul Covid, sono esclusi anche dalla riforma del SSN: "E' una privatizzazione di fatto della cura"

Di Lorenzo Zacchetti
Il Ministro della Salute Roberto Speranza e il Premier Mario Draghi vengono duramente attaccati dalle associazioni di immunologi e allergologi (Lapresse)
Medicina
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Allergologi e immunologi denunciano: “Siamo tagliati fuori dal PNRR e dalla riforma della Sanità, ma così si privatizza la cura delle malattie allergiche”

Un italiano su quattro soffre di malattie allergiche, ma, incredibilmente, questo comparto è stato tagliato fuori da due passaggi epocali: il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e la riforma del servizio sanitario nazionale, anche alla luce dei dolorosi insegnamenti del Covid-19.

La denuncia arriva congiuntamente da SIAAIC (Società Italiana di Allergologia, Asma, e Immunologia Clinica) e da AAIITO (Associazione Allergologi e Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri): “Questa esclusione più trasformarsi in un boomerang per la gestione futura della sanità: il 25% della popolazione generale soffre di malattie allergiche e il rischio è che sia destinato quasi tutto al privato, indebolendo l’offerta pubblica anziché rinforzare la ripresa dell’attività SSN”.  

“Nel PNRR che quantifica il finanziamento per la sanità in 15,63 miliardi e nel decreto di modifica del DM 70, dove vengono ridefiniti gli standard delle strutture ospedaliere, non è prevista la figura dell’allergologo mentre vengono citate quasi tutte le altre specialità, con diverso grado di strutturazione all’interno del presidio”, sottolineano i presidenti Gianenrico Senna (SIAAIC) e Riccardo Asero (AAIITO). “Un fatto che mette a dura prova l’intero sistema sanitario visto il numero sempre crescente di pazienti con malattie allergiche e il coinvolgimento in prima linea di allergologi e immunologi nella campagna vaccinale”.

“È evidente come sia in atto un’irresponsabile politica di programmazione sanitaria tendente a relegare l’allergologia e l’immunologia clinica in un ruolo residuale e inessenziale ai fini della tutela della salute dei pazienti allergici. Ci domandiamo a quali strutture dovranno rivolgersi in futuro questi cittadini per essere curati. Le reazioni allergiche a farmaci, alimenti e veleno di imenotteri, solo per fare alcuni esempi, sono sempre più frequenti e soltanto lo specialista in allergologia e immunologia clinica possiede le competenze necessarie per poter prendere in carico i pazienti con tali patologie. È di stretta attualità come la pandemia da SARS-Cov-2 abbia evidenziato l’indispensabilità dello specialista allergologo per la diagnosi e l’adeguato trattamento delle reazioni avverse vaccinali. Il nostro impegno costante a valutare e convincere i tanti allergici alla vaccinazione ha certamente contribuito al successo di questa campagna”

“Se a livello di Ministero della Sanità si è deciso di privatizzare completamente la terapia delle malattie allergiche occorre avere il coraggio di dichiararlo pubblicamente” – concludono gli esperti – “L’alternativa è una sola e consiste nel rimettere mano alla programmazione sanitaria per porre rimedio a questa grave stortura, definendo una rete territoriale di specialisti in allergologia che prenda in carico questa massa di pazienti che altrimenti finirebbero con il rivolgersi ai pochi centri ospedalieri, del tutto insufficienti, o a centri privati”.

E dire che proprio la dolorosa vicenda pandemica ha visto allergologi e immunologi impegnati in prima linea, come raccontato nel libro “Il Covid-19 ha il rumore dei sogni infranti”, scaricabile gratuitamente da questo link http://www.siaaic.org/?page_id=6483
  
“Il volume nasce dall’idea di realizzare un libro emozionale, basato sui racconti del vissuto di tanti colleghi accomunati da una situazione mai vista prima che ci ha travolto e stravolto, ma resa bella dalla solidarietà e da una nuova forma di umanità e di speranza”, commenta il co-curatore Carlo Lombardi, dell’Unità Dipartimentale di Allergologia-Immunologia Clinica e Pneumologia dell’Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza di Brescia. Lombardi sottolinea inoltre come il Covid-19 "sia stato ed è tuttora il rumore dei sogni infranti. Un rumore che è iniziato violentemente e persevera nel tempo, determinando lo sviluppo di nuove problematiche e sfide”.