Meloni da Trump non come inviata di Bruxelles. Gli interessi dell'Italia prima di quelli dell'Europa
Ultimissime dalla Blair House prima dell'incontro tra la premier e il tycoon
Donald Trump e Giorgia Meloni
Meloni da Trump, la premier parlerà a nome dell'Italia e cercherà di convincere il presidente Usa che siamo un Paese diverso dagli altri in Ue, non ostile all'attuale amministrazione Usa
Ultimissime dalla storica "dependance" dei presidenti degli Stati Uniti, la Blair House, edificio del XIX secolo unanimemente considerato un tardo esempio di Federal Style, che Donald Trump ha messo a disposizione della premier Giorgia Meloni in visita a Washington (un trattamento di primissima classe) e in attesa del faccia a faccia nel tardo pomeriggio di oggi (ora italiana).
La presidente del Consiglio ha sentito costantemente Ursula von der Leyen prima di arrivare nella capitale degli Stati Uniti e l'obiettivo è quello di far capire al tycoon che lo "zero a zero" come dazi tra le due sponde dell'Atlantico sarebbe un bene reciproco. Sul piatto ovviamente anche l'aumento della spesa militare fino al 2% del Pil entro il 2025 da parte dell'Italia e poi anche oltre e la questione Ucraina con il sostegno per gli sforzi degli Usa sottolineando però che è la Russia a non volere la pace visti anche gli ultimi drammatici eventi di questi giorni.
Ma il punto chiave è che Meloni è negli Stati Uniti per un bilaterale Italia-Usa, come ha spiegato bene il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari due giorni fa, e non come rappresentante di Bruxelles o della Commissione europea. Meloni non ha né il mandato ma nemmeno la volontà politica di essere una sorta di emissario dell'Ue. Coordinamento con la Commissione, certo, ma l'interesse nazionale italiano, come ha sempre detto la leader di FdI dalla campagna elettorale per le Politiche 2022 a oggi, è la sua priorità.
E quindi se da Trump non ci fosse alcuna apertura nei confronti dell'Ue, probabilmente anche a causa delle rigidità di Emmanuel Macron e del flirt con la Cina di Pedro Sanchez, Meloni parlerà a nome dell'Italia e cercherà di convincere il presidente Usa che siamo un Paese diverso dagli altri Vecchio Continente, non ostile all'attuale Amministrazione Usa. Anzi, la volontà è quella di confermare un'amicizia che dura da decenni e consolidarla ulteriormente.
Magari, acquistando anche più gas liquido dagli Usa, ottenendo una condizione particolare e privilegiata da parte del tycoon per le eccellenze del Made in Italy che tanto piacciono agli americani (e i dati della bilancia commerciale lo dimostrano). Dall'agro-alimentare, ad esempio vino e formaggi, fino alla moda. Ma non solo. Insomma, Meloni è in stretto contatto con Ursula, ma è la premier italiana e non l'inviata dell'Ue in America.
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