Meteo, neve a Natale in pianura e in città? L'ipotesi c'è. Ma per il momento caldo fuori stagione. Poi aria dal Polo Nord
L’alta pressione sub-tropicale domina in Italia
Nella terza decade di dicembre possibili irruzioni di aria polare
Neve a Natale in pianura e in città? Siamo ancora lontani ed è impossibile dare certezze, ma l'ipotesi c'è.
L’inverno meteorologico è cominciato ed è già andato in vacanza. Dicembre dovrebbe essere il primo mese invernale, ma da troppi anni tutte le attese per la prima neve restano incompiute: sotto questo aspetto è fin troppo evidente la mano del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, che in un modo o nell’altro impediscono l’arrivo del freddo vero, quello capace di portare la neve, sui nostri territori. Anche quest’anno - si legge sul sito internet www.meteogiornale.it - le premesse non sono buone per il prosieguo di dicembre, dato che già dobbiamo parlare di freddo e neve rimandati, e anche di parecchio.
Per almeno 10 giorni sarà davvero molto difficile – per non dire impossibile – vedere la neve a bassa quota in Italia. Anzi, a dirla tutta è molto probabile che non cada nemmeno un fiocco di neve neanche sulle nostre montagne.
L’alta pressione sub-tropicale, quella proveniente dal Nord Africa, si ergerà sul nostro Stivale dando vita a un possente blocco anticiclonico, una delle più classiche “alte pressioni ad Omega”. Questo genere di alta pressione riesce a persistere sulle medesime aree (in questo caso l’Italia) per giorni e giorni, anche per due settimane. I principali centri meteo concordano su questa dinamica: almeno fino al 14 dicembre non c’è via d’uscita, il tempo sarà prevalentemente stabile e avaro di pioggia o neve. Splenderà il sole su tante città, su altre arriveranno foschie e nebbie.
Ecco cosa potrà accadere nei prossimi giorni:
• Neve assente sia in pianura che in montagna, con manto nevoso messo seriamente a rischio.
• Temperature anomale, soprattutto in quota, dove l’aria mite risalente dal Nord Africa farà schizzare valori tipicamente primaverili.
Nelle pianure, invece, sarà protagonista l’inversione termica, ovvero quel fenomeno che vede l’aria fredda ristagnare nei bassi strati mentre in montagna fa più caldo.
Ma arriviamo al dunque: quando arrivano freddo e neve? Per ora tutto sembra rimandato addirittura alla terza decade di dicembre. In effetti, anche qualora l’anticiclone molli un po’ la presa attorno a metà mese, al limite rivedremmo solo un po’ di pioggia determinata da veloci perturbazioni atlantiche. Questa possibilità è paventata, al momento, dal modello europeo ECMWF tra il 15 e il 17 dicembre. Il freddo polare, invece, avrà grosse difficoltà nello scendere alle nostre latitudini.
Qualcosina sembra muoversi per la terza decade di dicembre e per le festività di Natale. Il vortice polare, colui che detiene in mano le sorti dell’inverno, potrebbe pian piano mollare la presa ed ondularsi.
Queste ondulazioni potrebbero favorire:
• Discese d’aria fredda più incisive verso l’Europa
• Possibili irruzioni gelide verso Italia ed Europa centrale
Gli indici a lungo termine ci mostrano una probabilità (al momento intorno al 20%) che possano svilupparsi anticicloni di blocco tra Gran Bretagna e Scandinavia dopo il Solstizio d’Inverno: questo significa che aumenterebbero le chance per irruzioni molto fredde dalla Scandinavia o dalla Russia in direzione dell’Europa centrale e dell’Italia, con effetti impossibili da determinare con così largo anticipo.