Da scarto zootecnico a biogas grazie a un brevetto green e lombardo

Grazie a un brevetto lombardo le aziende agricole possono contare su un sistema che trasforma gli inevitabili scarti degli allevamenti in energia

di Debora Bionda
Affare Fatto
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Da scarto zootecnico a biogas grazie a un brevetto green e lombardo

Da materiale di scarto degli allevamenti a energia grazie a infrastrutture made in Lombardia. Se all’estero la valorizzazione degli scarti zootecnici è pratica diffusa da tempo, in Italia è stato possibile fare un decisivo passo avanti in tal senso grazie al progetto PROPILEO (PROgetto PIlota per Lavorazioni Energetiche da matrici Organiche).

L’obiettivo? La realizzazione del primo impianto a biomasse a livello nazionale nel mercato degli impianti a biogas di piccole dimensioni.

Tutto è iniziato dalla scelta di puntare sulle energie rinnovabili di un’azienda lombarda, la IRIM S.r.l. di Ghisalba (BG). Il progetto, tanto innovativo da meritare la brevettazione, ha potuto contare su un finanziamento di 300 mila euro (su un valore complessivo di 303.770,21 euro) da parte dell’Assessorato Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia tramite il bando LINEA R&S PER MPMI (FRIM FESR 2020), a valere sui fondi POR-FESR 2020.

“L’impianto recupera del gas metano dagli scarti zootecnici grazie alla loro fermentazione ad alta temperatura all'interno di appositi silos dotati di sistema di piping. Si tratta di un impianto in acciaio inox, di dimensione ridotta per il recupero di piccole quantità di materiale organico, che può essere agevolmente smontato e riposizionato all’occorrenza. Raggiungendo anche zone impervie e dove lo spazio è limitato o con ridotta viabilità. Di materiale inossidabile, l’impianto è completamente riciclabile quando cessa di essere usato e quando è in funzione restituisce un prodotto che può essere utilizzato come fertilizzante”, spiega Bortolo Ghislotti, fondatore della IRIM Srl.

Ed è sempre Ghislotti a descriverne un’altra possibile applicazione: “La stessa tecnologia può essere utilizzata per la produzione di biogas dalla frazione umida di piccoli agglomerati urbani, riuscendo così a ottenere dai rifiuti energia termica ed elettrica, evitando il problema dello smaltimento e del trasporto degli scarti in zone a questo preposte”, sottolinea Ghislotti.

L’annosa questione dello smaltimento delle biomasse rende questo progetto di grandissima attualità. Oggi le aziende agricole possono contare su un sistema “chiavi in mano” che trasforma gli inevitabili scarti degli allevamenti in energia da impiegare all’interno dell’azienda stessa, con grande beneficio anche per l’ambiente. Un’idea lombarda che può davvero fare la differenza nella transizione ecologica del sistema agricolo italiano.