Ambiente e Salute: a Teramo decisori politici e divulgatori scientifici a confronto sulle “Nuove Geografie”

Venerdì 10 ottobre al via la quarta edizione del ‘One Health Award 2025’ organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise

di Roberto Servio

Nicola D'Alterio

Milano

Ambiente e Salute: a Teramo decisori politici e divulgatori scientifici a confronto sulle “Nuove Geografie”

Al via domani a Teramo l’evento internazionale sulla salute unica ‘One Health Award 2025’, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. All’Università degli Studi del capoluogo abruzzese, scienziati, policy maker e esponenti di istituzioni e società civile si incontreranno per esplorare l’intersezione tra salute, ambiente e società in un mondo sempre più interconnesso e vulnerabile. “Nuove Geografie” il tema scelto per riflettere non solo l’estensione geografica delle sfide sanitarie globali, ma anche il pluralismo di approcci, discipline e contesti culturali che definiscono il pensiero One Health One Earth.

Dal 2022 One Health Award (OHA) ha seguito il viaggio dei patogeni nei laboratori, ha esplorato le connessioni millenarie all’interno del bacino del Mediterraneo. Ha percorso i sentieri misteriosi della Frontiera Africa. In questa edizione 2025 esperti, decisori politici e divulgatori scientifici provenienti da tutto il mondo si confronteranno appunto con le nuove geografie: le sfide, i limiti e le frontiere da cui dipende la sopravvivenza del genere umano. 

“Se osserviamo il pianeta dal punto di vista di un virus affamato o di un batterio, vediamo un meraviglioso banchetto con miliardi di corpi umani disponibili, che fino a poco tempo fa erano circa la metà di adesso”. Cinquanta anni fa lo storico William H. McNeill (1917-2016) aveva prefigurato l’esplosione di potenziali epidemie nell’era contemporanea. Visto nella prospettiva dei virus, il genere umano diventa un infinito reservoir in cui riprodursi. Nel racconto di McNeill gli esseri umani diventano l’obiettivo e l’ambiente nel quale virus e batteri proliferano, camminano, si diffondono senza barriere. 

E allora come possiamo difenderci? L’unica risposta è quella di permettere alla scienza di muoversi, comunicare e viaggiare esattamente come fanno i virus: senza limiti né costrizioni. E questo significa avere un approccio globale all’indagine scientifica: guardare alla salute dell’uomo, degli animali, del pianeta, come una sola cosa, diventa l’unica via percorribile. Questa è la visione One Health, One Earth, l’approccio che professa il legame inscindibile tra la salute umana, degli animali e del pianeta. Una salute unica globale che può nascere solo dal superamento delle barriere tra discipline, ambiti di studio e punti di osservazione.

D'Alterio: "Le nuove geografie sono determinate dai cambiamenti climatici"

“Le nuove geografie non sono determinate dai confini geografici ma dai cambiamenti climatici. I nuovi confini sono quelli scritti da chi possiede le risorse, soprattutto idriche, che diventano elemento di ricatto tra Paesi e leva di riscrittura del potere globale - spiega il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, Nicola D’Alterio - Ma le nuove geografie sono anche quelle della ricerca e del sapere scientifico. Nel momento in cui anche in Occidente qualcuno mette in discussione la scienza ufficiale, ci sono aree del mondo dove la ricerca scientifica conquista una nuova centralità: pensiamo ad Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Brasile, India, Cina che diventano i nuovi protagonisti rivitalizzati da comunità di studiosi divenuti attori principali nella prevenzione delle malattie emergenti”, aggiunge D’Alterio, “Paesi che per noi sono partner preziosi, indispensabili per affrontare le questioni più urgenti del prossimo futuro: dalle potenziali zoonosi, presenti e future, al cambiamento climatico”.

 

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