Case popolari, Regione Lombardia: no a fusione Aler-MM

Vertice di maggioranza in Regione Lombardia, tramonta l'ipotesi di fusione Aler-MM: "Converrebbe solo al Comune di Milano"

Milano
Condividi su:

Case popolari, Regione Lombardia: no fusione Aler-MM

Regione Lombardia allontana l'ipotesi di una fusione tra Aler ed MM per la gestione delle case popolari di Milano. E' quanto emerge dal vertice che si è tenuto giovedì 17 febbraio tra il governatore Attilio Fontana, l'assessore alla Casa Alessandro Mattinzoli, i capigruppo e consiglieri comunali della maggioranza di centrodestra.

Case popolari, Senna (Lega): "Fughe in avanti di Sala e Maran"

"La maggioranza in Regione e' compatta e stranita davanti alle uscite scomposte del sindaco Sala e alle fughe in avanti dell'assessore Maran, che parlano di fusione senza mai aver fatto un incontro con la Regione. Da parte nostra non c'e' nessuna intenzione di andare avanti. Siamo fermi sul fatto che per fare valutazioni bisogna sedersi intorno a un tavolo e vedere cosa vogliono proporre, invece ad oggi non c'e' stato nessun incontro su questo. La collaborazione e il dialogo dovrebbero essere all'ordine del giorno, ma la fusione e' un'altra cosa e non se ne e' mai parlato", ha dichiarato all'Ansa il consigliere regionale della Lega Gianmarco Senna.

Fusione Aler-MM, Lucete (FdI): "Felici del dietrofront di Mattinzoli"

"In prossimita' delle elezioni comunali l'assessore Maran aveva lanciato questa proposta, mai tuttavia formalizzata. Come Fratelli d'Italia ci siamo sempre manifestati contrari a una governance unica, anche perche' Mm ha un enorme debito in bilancio, quindi per il Comune sarebbe un vantaggio, mentre per Aler solo una perdita. L'assessore Mattinzoli aveva inizialmente fatto un'apertura, ora siamo felici che sia tornato sui suoi passi", ha aggiunto il capogruppo di Fdi in Regione, Franco Lucente.

Case popolari Milano, per Regione priorità sicurezza

Da Palazzo Lombardia c'è apertura a collaborare, ma i temi considerati oggi prioritari, come sicurezza e servizi sociali, sono considerati a carico del Comune. Sullo sfondo, naturalmente, le polemiche relative ai disordini degli scorsi giorni in via Bolla.