Como, villa di Solovyev alla fiamme: disposta vigilanza all'abitazione

Dopo l'incendio nella villa del conduttore russo filo-Putin le forze dell'ordine hanno intensificato i servizi di vigilanza, nelle zone di interesse

Milano
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Villa del conduttore russo alle fiamme, continuano le indagini

La Prefettura di Como ha disposto l'intensificazione dei servizi di vigilanza nella zona delle tre ville sul lago del conduttore televisivo russo Vladimir Solovyev, 'congelate' nell'ambito della sanzioni anti-Russia, due delle quali sono state bersaglio di raid ieri. "Ferme restando le attivita' di indagine in corso a cura dell'Arma volte a identificare i responsabili e a ricostruire il percorso di avvicinamento alle abitazioni - si legge nella nota diffusa dopo una riunione tra il prefetto Andrea Polichetti e le forze di polizia - e' stata disposta una sensibile intensificazione dei servizi di vigilanza, nelle zone di interesse, da parte delle forze dell'ordine".

Inoltre, della questione e' stata interessata l'Agenzia del Demanio, a cui competono la custodia, l'amministrazione e la gestione dei beni oggetto di congelamento - per verificare se sia possibile utilizzare sistemi di videosorveglianza. Unitamente a forme di vigilanza privata, ai fini di una miglio tutela degli immobili". "Queste forme di vigilanza privata - precisa all'AGI il prefetto - sarebbero a spesa del proprietario".

Proseguono le indagini della Procura di Como per individuare chi abbia acceso il fuoco nella villa di Menaggio, senza conseguenze perche' l'immobile, in ristrutturazione, e' vuoto e i pompieri sono intervenuti in modo tempestivo, e chi abbia imbrattato con la vernice la proprieta' piu' lussuosa del giornalista che appoggia Putin nell'azione di guerra contro l'Ucraina, quella di Pianello del Lario. Questa e' anche l'unica delle tre ville che ha un sistema di videosorveglianza interno. L'altra proprieta' si trova a Griante.

Como, Don Alexei: episodi di intolleranza da ucraini e italiani

 "Non bisognerebbe arrivare a queste cose, bisogna parlare, dialogare e ognuno deve potersi fare la propria vita". Don Alexei Carpineanu, parroco della chiesa Santi Apostoli Pietro e Paolo a Como, parte della chiesa ortodossa russa del patriarcato di Mosca, condanna così gli atti di vandalismo ai danni di due ville di Vladimir Soloviev, presentatore tv e amico del presidente russo, Vladimir Putin, colpito dalle sanzioni per l'invasione dell'Ucraina. Ieri a Loveno di Menaggio, sul lago di Como, alcuni copertoni sono stati dati alle fiamme nella villa in ristrutturazione del conduttore e in un'altra villa a Pianello del Lario sono stati imbrattati i muri ed è stato gettato del colorante rosso nella piscina. Ma gli atti di intolleranza non colpiscono solo il presentatore tv russo.

"Purtroppo -dice il reverendo all'Adnkronos- stiamo registrando alcune brutte esperienze, alcune aggressioni. Io dico sempre di lasciare perdere e di non rispondere alle provocazioni. Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina ci sono state delle tensioni". In particolare, racconta, "ci sono stati episodi di aggressività da parte di ucraini che non vogliono che si parli russo, ma il russo è la nostra lingua comune". Nella chiesa ortodossa russa sul lago di Como "ci sono ucraini di entrambe le parti, russi, bielorussi, baltici, moldavi, rumeni e tante altre nazionalità", spiega don Alexei Carpineanu. Qualche episodio di intolleranza c'è stato anche da parte di cittadini italiani, ma "in realtà le persone sono sagge e gli italiani sono un popolo che ha accolto tante nazioni da tutto il mondo".

Ai fedeli, continua, "dico che noi non possiamo cambiare il mondo con l'aggressività e invito a pregare per la pace. Nel nostro mondo ci sono il bene e il male e il vero campo di battaglia sono i nostri cuori. Dobbiamo essere in armonia, vivere in pace e nell'amore fraterno. Non bisogna lasciare spazio all'odio e chi fa questa guerra ne risponderà davanti a Dio. Noi -conclude- preghiamo per la pace e per le persone che soffrono a causa della guerra".