Del Vecchio jr, primo utile per Lmdv Capital: asset vicini al miliardo e nuove ambizioni di crescita

L'AD della società Marco Talarico: "Siamo investitori attenti. Se emergono opportunità coerenti con la nostra filosofia le valuteremo".

di Giorgio d'Enrico
Milano

Del Vecchio jr, primo utile per Lmdv Capital: asset vicini al miliardo e nuove ambizioni di crescita

Lmdv Capital, il family office di Leonardo Maria Del Vecchio, chiude il suo primo bilancio in utile e vede il valore degli asset in portafoglio avvicinarsi al miliardo di euro. Il 2024 rappresenta il primo esercizio annuale in pareggio — e con un lieve utile — raggiunto in anticipo sui tempi, mentre la società guarda con interesse a nuove operazioni sia in Italia sia all’estero. Il bilancio 2024, approvato nelle scorse ore e visionato dal "Sole24Ore", fotografa una holding giovane ma già dotata di una solida struttura finanziaria. L’amministratore delegato Marco Talarico, braccio destro di Del Vecchio jr, sottolinea, infatti, che «il 2024 è il terzo bilancio depositato, ma solo il secondo su un anno completo di attività, e siamo molto soddisfatti dei risultati».

Conti in ordine e leva sotto controllo

A fine 2024, al netto dei debiti verso lo stesso Del Vecchio — versamenti dell’unico azionista e non esposizione effettiva — l’unica vera passività è rappresentata dai debiti bancari, con un’esposizione netta di 151 milioni, più che compensata da un patrimonio netto di 164 milioni. Una leva sotto 1x, giudicata «importante per una holding di investimenti come la nostra». Dal lato delle partecipazioni, a fine 2024 il valore contabile era di 273 milioni, ma oggi il fair value (il valore effettivo degli asset gestiti) stimato è «quasi il quadruplo», avvicinandosi quindi al miliardo.

La composizione del portafoglio: real estate, tech e hospitality (ma c'è anche Acqua Fiuggi)

Un terzo del portafoglio è costituito da real estate a Milano interamente di proprietà, settore sostenuto dalla crescita del mercato immobiliare cittadino. Il resto è distribuito tra attività considerate ad alto potenziale di crescita, dall’hospitality alle nuove tecnologie. In particolare EsaNano, entro il 2026, diventerà l’investimento principale sia per risorse finanziarie sia per impegno manageriale. Tra le partecipazioni strategiche figura anche IMA. Sul fronte industriale, uno dei «cavalli da corsa» è Acqua Fiuggi, già riportata all’utile: il fatturato è cresciuto da 8 a 20 milioni e nel 2026 è atteso raddoppiare ulteriormente, con due anni di anticipo sui target iniziali. Lmdv è attiva anche nel mondo del cinema tramite la controllata Vice Pictures, con cui ha avviato una joint venture con Leone Film per valorizzare l’archivio del gruppo. Nel settore hospitality cresce il polo Lmdv Hospitality, che ha integrato Twiga Beach tra brand e location, e che chiuderà il 2025 con un giro d’affari vicino ai 50 milioni di euro. Infine, sul fronte estero, per ora tra gli asset figura la maison parigina Martel, che ha appena lanciato la sua prima collezione. «Gli investimenti fuori dai confini nazionali vanno fatti solo coi partner giusti», osserva Talarico.

Verso il miliardo di valutazione e nuove opportunità

Il conto economico mostra una crescita molto significativa: i ricavi sono passati da 7,9 milioni del 2023 a 67 milioni nel 2024. Il risultato netto vira in positivo, con un primo utile di 32mila euro, rispetto al rosso di 1,9 milioni dell’anno precedente. «Abbiamo un conto economico positivo in poco più di due anni di attività», commenta l’AD. Con il 2025 ormai agli sgoccioli, la valutazione complessiva del portafoglio è «vicina al miliardo». Gli investimenti sono aumentati e «la strada tracciata nel 2024 viene mantenuta», ma con «ordini di grandezza più importanti». Non ci sono acquisizioni immediate in programma, ma Lmdv resta vigile: «Siamo investitori attenti. Se emergono opportunità coerenti con la nostra filosofia — imprese italiane fortemente radicate sul territorio, capaci di valorizzare il Made in Italy — le valuteremo».

La prospettiva

Tra i dossier in pipeline figura il lancio di un gin prodotto in Giappone, cui seguirà un whisky, con un progetto di integrazione verticale nel beverage. «Il termometro dei nostri investimenti ci dice che il percorso futuro sarà nettamente positivo», assicura Talarico. Il primo utile rappresenta un segnale simbolico ma importante: il family office del figlio del fondatore di Luxottica ha iniziato a generare profitti, e il valore degli asset cresce rapidamente.

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