Due riflessioni sulla donna accoltellata a Milano

Lo squilibrato che ha accoltellato una manager di Finlombarda in piazza Gae Aulenti voleva colpire "un simbolo del potere economico". Animato da un senso di rivalsa irragionevole ma sempre più diffuso. Il commento

di Fabio Massa
Milano

Due riflessioni sulla donna accoltellata a Milano 

Il caso della donna accoltellata in Gae Aulenti mi ha fornito due suggestioni. La prima mi deriva dalla frase che lo squilibrato avrebbe pronunciato: "Quella donna è il simbolo del potere economico". Riferito ovviamente alla vittima, una manager di Finlombarda. Mi ha riportato alla mente - fatte le debite differenze - il caso di Mangione negli Stati Uniti, che spara a un manager del settore della sanità privata. I due casi differiscono per mille motivi, ovviamente.  Ma l'odio verso il "potere economico", del tutto immotivato, mi ha convinto che c'è uno strato di persone, che i social aizza, che sempre di più ritiene di essere vittima di ingiustizie sociali che si possono lavare solo col sangue. 

La seconda suggestione invece mi è arrivata da un conoscente, che a ridosso del fatto, non conoscendolo, mi ha chiesto, candidamente: "Ma è un immigrato?". Una persona assolutamente non razzista, che davvero si stava informando perché ormai nel sentire comune questi reati sono gli stranieri che li commettono. Sono cose su cui riflettere. Cose brutte su cui riflettere.

 

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