Eitan: voci italiane da Israele, il caso che accende gli animi

Prima udienza al tribunale della famiglia di Tel Aviv dove si discute del futuro del piccolo Eitan

Milano
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Eitan: voci italiane da Israele, il caso che accende gli animi

La vicenda di Eitan Biran scalda i cuori in Italia ma anche in Israele: un caso toccante che suscita reazioni forti, nel giorno della prima udienza al tribunale della famiglia di Tel Aviv presso il quale la zia paterna Aya Biran ha presentato istanza per il ritorno del nipote in Italia. "Spero che la corte decida di farlo restare in Israele: al solo pensiero che possa essere mandato in Italia, mi viene da piangere", commenta con l'AGI Luigi Del Monte, designer e ingegnere milanese, da qualche anno trasferitosi in Israele. "E' il posto giusto dove far crescere bambini: i genitori di Eitan volevano che crescesse qui, avevano appena acquistato una casa a Ramat HaSharon, e addirittura un'auto, per quanto imminente era previsto il loro ritorno in patria", sottolinea, ricordando che in Israele il bimbo ha "una famiglia numerosa che puo' prendersi cura di lui". 

"E' un cittadino israeliano", aggiunge Del Monte, mettendo in luce l'attivita' del padre come "volontario alla scuola ebraica di Milano", un impegno che dice chiaramente quale fosse il suo orientamento. "La decisione di un giudice italiano di darlo in affidamento, seppure a una zia, trattenendolo in Italia, non puo' essere certamente accettata. Doveva essere una decisione temporanea, per pochi giorni, ma non certo definitiva", conclude. Ma c'e' anche chi invoca "il silenzio: meno riflettori su Eitan, piu' attenzione sui responsabili della tragedia del Mottarone dove ci sono state 14 vittime", sottolinea il milanese Yoram Ortona, venuto in Israele a trovare la famiglia. "E' un caso tragico, complicato, ma il clamore mediatico inevitabilmente ha mancato di rispetto al bimbo. Le giustizie faranno il loro corso - continua - ma in questi giorni in cui celebriamo la festa di Sukkot, la speranza e' che Eitan possa trovare la sua 'capanna' per essere protetto". 

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