La musica è cultura: una legge regionale per sostenere le bande in Lombardia

Il vicepresidente della Commissione Cultura di Regione Lombardia Sergio Gaddi (FI): "Sostenere bande, fanfare, cori e gruppi folk significa valorizzare le nostre comunità"

di redazione

Sergio Gaddi

Forza Italia Regione Lombardia

La musica è cultura: una legge regionale per sostenere le bande in Lombardia

Forte sostegno alla musica popolare e amatoriale del territorio, fenomeno secolare animato da centinaia di gruppi e associazioni in tutta la regione. In primavera il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità la prima legge della Lombardia che tutela e sostiene bande, fanfare, cori e gruppi folk e ne salvaguarda repertori e attività. Una legge che conta su un apposito bando dell’assessorato Cultura gestito in collaborazione con ANCI Lombardia, aperto dal 1° al 15 ottobre, la cui dotazione è di 750mila euro. I finanziamenti disponibili a fondo perduto si suddividono su due linee. La prima, per 400mila euro complessivi, sostiene attività culturali come spettacoli, concerti, rassegne, corsi e progetti educativi e iniziative per la valorizzazione del repertorio tradizionale, acquisti di divise e partiture. La seconda linea, per 350mila euro, è riservata all’acquisto di strumenti musicali, attrezzature e allestimenti.

Grande soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi, vicepresidente della Commissione Cultura di Regione Lombardia: “Bande, fanfare e gruppi folk fanno cultura ogni giorno in Lombardia. Sostenere queste realtà significa valorizzare le nostre comunità e dare loro non solo un adeguato sostegno economico, visto che si tratta in gran parte di attività legate a un virtuoso volontariato, ma soprattutto una certificazione di identità culturale. Le bande sono palestre di formazione per chi ama la musica e vuole farla conoscere ma anche testimoni e ambasciatori di storia e tradizioni delle nostre comunità e una occasione di forte coesione sociale”. 


“Questa legge – ha rimarcato Gaddi nel suo intervento in Consiglio Regionale a sostegno del provvedimento – riconosce la cultura materiale come espressione autentica di un territorio e di una società. Questi sodalizi portano il messaggio della musica in territori spesso periferici ma non per questo marginali. Le bande hanno un’origine molto antica, e in molte feste patronali sono state per lungo tempo l’unica occasione per ascoltare musica dal vivo. Inoltre, ci sono trascrizioni di celebri partiture di grandi autori del repertorio classico e operistico realizzate proprio per le bande, e ciò testimonia concretamente il loro forte impegno nella divulgazione musicale, come legame forte tra alta cultura e cultura popolare”. 


Ci sono poi altri argomenti sostanziali, secondo Sergio Gaddi: “Le bande sono un’espressione di gioia di vivere e di festa. Ci fanno venire in mente la Belle Époque, periodo dorato e meraviglioso in cui a Parigi, tra il 1870 e la Prima guerra mondiale, gli europei si resero conto che la vita non è solo lavoro, spesso svilente, e routine quotidiana, spesso pesante. Anzi, la vita è anche fatta di momenti gradevoli e gioiosi, capaci d’ infondere energia, e che si condividono proprio grazie alla musica. Inoltre, le bande sono una tipicità italiana, che altri Paesi non hanno, e quindi un patrimonio da tutelare a ogni costo. Si pensi, in particolare, ai tanti borghi che caratterizzano i nostri territori, di cui le bande sono espressione viva e autentica”. 
 

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