Milano-Cortina ente di diritto privato, il gip invia alla Consulta il decreto del Governo: "Ha inciso sulle indagini"
Il giudice rimette alla Corte Costituzionale il decreto che ha ridefinito lo status giuridico del Comitato organizzatore, con possibili effetti sulle indagini per turbativa d’asta. I procedimenti ora restano sospesi in attesa della decisione
Milano-Cortina ente di diritto privato, il gip invia alla Consulta il decreto del Governo: "Ha inciso sulle indagini"
Il Tribunale di Milano accende una ipoteca di incostituzionalità sul decreto legge del governo Meloni che riteneva di aver messo la Fondazione Milano-Cortina 2026, e dunque le Olimpiadi invernali al via tra meno di cento giorni, al riparo dalle indagini in corso a Milano per turbativa d’asta: la giudice delle indagini preliminari, Patrizia Nobile, ha infatti deciso di sottoporre alla Consulta la possibile incostituzionalità (ravvisata ora dalla gip come chiesto in luglio già dai pm) del decreto legge dell’estate 2024 che, come inaggirabile conseguenza giuridica dell’etichetta «ente di diritto privato» appiccicata dal decreto legge al Comitato organizzatore dei Giochi, costringerebbe altrimenti i magistrati ad archiviare due ipotesi di turbativa d’asta attorno alla Fondazione Milano Cortina 2026. Lo scrive Il Corriere Della Sera.
La richiesta “suicida” e le indagini in corso
La Procura di Milano aveva presentato alla giudice una richiesta definita dagli stessi pm come “suicida”, ma necessaria sul piano procedurale. In via principale, infatti, i magistrati Siciliano, Cajani e Gobbis avevano chiesto alla gip di sollevare la questione di incostituzionalità del decreto legge che definisce la Fondazione Milano-Cortina come ente di diritto privato. Ma, qualora la giudice non avesse accolto questa istanza, la Procura aveva indicato una seconda opzione obbligata: applicare il decreto così com’è e quindi archiviare entrambi i fascicoli per turbativa d’asta.
L’archiviazione avrebbe riguardato sia l’indagine sull’ex amministratore delegato Vincenzo Novari e sull’ex dirigente Massimiliano Zuco — accusati di irregolarità nella gara del marzo 2021, da 1,9 milioni di euro, assegnata alla società Vetrya di Luca Tomassini — sia il procedimento relativo alla seconda gara del 29 giugno 2023, vinta da Deloitte Consulting. In quest’ultimo caso, gli indagati sono quattro: per la Fondazione, Marco Moretti (succeduto a Zuco nell’aprile 2023) e Daniele Corvasce (procuratore nominato da Novari); per Deloitte, Claudio Colmegna (area Tech e Media) e Luigi Onorato (responsabile dei rapporti con la Fondazione).
Procedimenti sospesi in attesa della Consulta
Adesso i procedimenti resteranno sospesi in attesa della decisione della Corte Costituzionale, che arriverà sicuramente parecchi mesi dopo lo svolgimento delle Olimpiadi. Un ente è di diritto pubblico se ha cumulativamente tre requisiti, e per i pm la Fondazione è in questa situazione. Il primo è poco discutibile perché gli organi di direzione della Fondazione sono interamente di nomina pubblica (Presidenza del Consiglio, Regioni Lombardia e Veneto, Province di Trento e Bolzano, Comuni di Milano e Cortina, Coni e Comitato Paralimpico). Il secondo pure, perché ai pm «non pare dubitabile che la Fondazione sia stata istituita per realizzare un interesse pubblico di portata generale». Il nodo è il terzo requisito, e cioè se la Fondazione operi o no in concorrenza e con rischio di impresa. Il governo, e prima l’Avvocatura dello Stato, per sostenere il no richiamano il Tar Piemonte del 2004 sulle Olimpiadi invernali di Torino 2006.
Ma lì non c’era la circostanza che per i pm, come sotto altro profilo per l’Anac, fa la differenza sulla Fondazione Milano-Cortina 2026, e cioè, «in caso di deficit del bilancio finale», la «garanzia pubblica a carico degli enti territoriali membri»: tanto che la Corte dei Conti, registrando già nell’esercizio 2023 «un deficit patrimoniale (in costante peggioramento) di 107 milioni», concludeva che «ove la Fondazione non riuscisse a farvi fronte con gli introiti dell’attività sul mercato, i debitori finali, chiamati a coprire il deficit, saranno Stato e enti territoriali». Questa garanzia di una copertura pubblica senza limiti di importo, per la Procura, pone la Fondazione al riparo da ogni rischio d’impresa, e non consente di qualificarla come un’impresa che agisce secondo logiche commerciali, visto che eventuali deficit, derivanti da scelte non improntate al perseguimento della soluzione economicamente più efficiente, non la lascerebbero esposta. Ora a valutare sarà la Corte Costituzionale.
La gip: "Il decreto del Governo ha inciso sul procedimento per corruzione"
L'intervento "normativo della cui legittimità si discute", ossia il decreto del governo Meloni del 2024 che ha ribadito che la Fondazione Milano Cortina 2026 è ente di diritto privato, ha escluso "l'attribuzione della qualifica di organismo di diritto pubblico", nonostante "la sussistenza dei requisiti previsti dalla direttiva" dell'Ue 2014 del 2024 e, dunque, "in violazione della stessa". E ciò "con incidenza in un procedimento che ha ad oggetto fattispecie penali", come la corruzione, che sono "anche oggetto di uno specifico obbligo sovranazionale di penalizzazione", come la Convenzione delle Nazioni Unite "contro la corruzione". Lo scrive la gip di Milano Patrizia Nobile nelle 53 pagine, molto tecnico-giuridiche, dell'ordinanza con cui ha sollevato, davanti alla Consulta, la questione di "legittimità costituzionale" del decreto del Governo dello scorso anno, come chiedevano i pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, coordinati dall'aggiunta Tiziana Siciliano.
Palazzo Chigi replica: "Pieno e trasparente rispetto delle regole"
"L'esecutivo ha operato e continua a operare per assicurare la migliore riuscita dei prossimi Giochi olimpici e paralimpici invernali. A tal fine, il governo ha posto in essere le basi giuridiche e organizzative necessarie affinché l'evento si svolga al meglio, nel pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea". Lo affermano fonti di Palazzo Chigi come riferisce Ansa. L'obiettivo primario resta quello di garantire la massima trasparenza e l'efficace realizzazione dell'appuntamento sportivo, un'occasione di importanza strategica che conferirà ulteriore lustro e prestigio alla nazione intera".
Fontana: "Vogliono mettere le zeppe ad una organizzazione che sta funzionando bene"
"Quando partirono le Olimpiadi, il governo stabilì che la Fondazione che avrebbe avuto in gestione l'organizzazione dei Giochi dovesse essere di diritto privato. Improvvisamente salta fuori che è di diritto pubblico e cambia tutto. Per organizzare un evento importante come le Olimpiadi ci vuole elasticità che il pubblico non ci consente di avere". Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a 7 Gold ha commentato la decisione del gip di Milano. Secondo Fontana, i magistrati "stanno cercando di mettere delle zeppe in un'organizzazione che sta funzionando e sta dando risposte eccellenti - ha concluso -. Aspettiamo l'esito della decisione della Suprema Corte, ma tutti i comportamenti commessi in vigenza della legge in questione credo escludano la sussistenza di qualunque reato: è anche abbastanza anomalo il comportamento della Procura".
Malagò: "L'Avvocatura aveva sostenuto la tesi dei soggetti privati"
"Io non ho mai pensato che avessimo una natura giuridica diversa, perche' da subito l'avvocatura generale dello Stato aveva sostenuto la tesi appunto dei soggetti privati". L'ha detto il presidente di Fondazione Milano Cortina Giovanni Malago'. "Massimo rispetto per la magistratura ovviamente - ha poi aggiunto - tutto questo nasce perche' i soci della Fondazione sono pubblici, cioe' sostanzialmente questo e' il discorso"