Garlasco, chi è Stefano Benvenuto, l'avvocato del litigio in diretta tv con Eleonora Daniele
Lo scontro in diretta su Rai1 con Eleonora Daniele accende i riflettori sul legale della nuova testimone. Ma l'avvocato Benvenuto aveva già fatto parlare di sé nella vicenda del presunto stupro da parte del figlio di Ignazio La Russa
Stefano Benvenuto (screenshot da Rai Uno)
Garlasco, chi è Stefano Benvenuto, l'avvocato del litigio in diretta tv con Eleonora Daniele
Un collegamento televisivo con toni da aula di tribunale. È quanto andato in onda il 22 maggio a Storie italiane, programma di Rai1 condotto da Eleonora Daniele, durante l’intervista a Stefano Benvenuto, avvocato della nuova testimone nel caso Garlasco. La trasmissione voleva approfondire le dichiarazioni della donna che, secondo quanto trapelato, avrebbe parlato in Procura di rapporti tesi tra Chiara Poggi e la cugina Stefania Cappa. Ma l’intervento dell’avvocato si è trasformato in un confronto acceso. Ed ha generato grande curiosità sul legale, nuovo personaggio salito alla ribalta della intricata vicenda.
"Non posso rivelare il contenuto di queste dichiarazioni - ha dichiarato Benvenuto - però posso evidenziare che insieme alla signora le abbiamo ritenute di fondamentale importanza". Interrotto da Daniele, che ricordava la presenza di due frasi in agenzia col suo nome, la tensione è salita. "È male informata. Non capisco dove vuole andare a parare. Ha insinuato cose non vere", ha accusato il legale, rifiutando qualsiasi responsabilità nella fuga di notizie. La conduttrice ha replicato: "Io non ho insinuato nulla. Volevo solo chiarire la fonte delle dichiarazioni uscite ieri".
Il confronto si è inasprito: "Lei non è informata sui fatti. Non mi interrompa, è maleducazione", ha ribattuto Benvenuto. E ancora: "Se vuole io continuo, se non le interessa me lo dica. Ho altre cose importanti da fare". A nulla è servito il tentativo della conduttrice di ricucire: "La ringrazio per averci dato questa informazione. Cerchiamo di dare notizie corrette". Il legale ha concluso stizzito: "Stendiamo un velo pietoso sulle sue domande".
La nuova testimone del caso Garlasco
La 48enne assistita da Benvenuto è la donna che ha raccontato di confidenze ricevute da Stefania Cappa: "Mi disse di non essere affezionata a Chiara, anzi, la trovava antipatica. Diceva: 'Non è buona e non è bella'". E ha aggiunto un episodio avvenuto al cimitero: "Le dissi di non scendere dall’auto per via dei giornalisti, lei rispose: 'Devono vedere che vado al cimitero'". La donna ha chiesto di essere ascoltata perché, a suo dire, la narrazione dei rapporti tra Stefania e la cugina Chiara non corrisponderebbe alla realtà. Le sue dichiarazioni sono al vaglio della Procura di Pavia, mentre proseguono le verifiche anche su altri elementi emersi nelle ultime settimane, come il dragaggio di un canale vicino a una casa della famiglia Cappa.
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Il ruolo dell'avvocato Benvenuto nel caso La Russa jr
Ma Stefano Benvenuto non è nuovo alle cronache giudiziarie. È anche il legale della ragazza che accusa Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, di violenza sessuale. La vicenda è ancora in fase preliminare, ma alcune dichiarazioni nel luglio 2023 del legale avevano fatto rumore. In particolare, Benvenuto aveva affermato pubblicamente: "Ignazio La Russa è diventato testimone", riferendosi al fatto che la ragazza lo avrebbe visto entrare nella stanza del figlio il mattino dopo i presunti fatti. Parole che sembravano lasciare intendere che l'avvocato avrebbe voluto interrogare in aula il presidente del Senato. Dichiarazioni che avevano alimentato polemiche e acceso i riflettori sul ruolo dell’avvocato. Benvenuto aveva anche detto: "Stiamo lavorando anche di notte. Ieri sono andato a letto alle 3. L'obiettivo è chiudere il cerchio identificando i soggetti che possano portarci alla verità. Per noi è prioritario. Questa è una promessa che ho fatto alla famiglia in persona".
Non a caso, il 10 luglio 2023, la Camera Penale di Milano aveva diffuso una nota critica, senza citarlo direttamente ma con chiari riferimenti al suo comportamento: "Il diritto di cronaca non è assoluto. Va contemperato con la dignità, la reputazione e la presunzione di innocenza. A volte il silenzio è d’oro. E questo vale per tutti, compresi noi avvocati".