Garlasco, i magistrati replicano a Nordio: "Nulla di irragionevole nella condanna a Stasi"
Il dibattito sulla condanna in Cassazione di Alberto Stasi coinvolge anche il Guardasigilli. Al quale risponde l'Anm: "La regola del giudizio oltre ogni ragionevole dubbio non può essere un automatico ostacolo alla condanna"
Alberto Stasi durante l'intervista alle Iene
Garlasco, i magistrati replicano a Nordio: "Nulla di irragionevole nella condanna a Stasi"
"Trovo irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna senza rifare l'intero processo". Le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio sulla condanna in Cassazione per Alberto Stasi sono benzina sul fuoco sul caso di Garlasco, riesploso a diciotto anni dai fatti con la nuova indagine a carico di Andrea Sempio.
La risposta dell’Anm: “Non c’è nulla di irragionevole”
L’Associazione nazionale magistrati ha replicato con fermezza al Guardasigilli. Per il sindacato delle toghe, non è "né irragionevole né irrazionale" che una sentenza di assoluzione possa essere riformata in appello. Il segretario generale dell’Anm, Rocco Maruotti, sottolinea che non si può sostenere che la regola del giudizio "oltre ogni ragionevole dubbio" diventi automaticamente un ostacolo alla condanna per il solo fatto che sia già intervenuta una pronuncia assolutoria: "È una lettura fuorviante e pericolosa per l'equilibrio del processo penale".
La proposta di escludere del tutto la possibilità per il pm di impugnare una sentenza di assoluzione, secondo l’Anm, introdurrebbe una "dissimmetria radicale" tra le parti. In pratica, la difesa potrebbe sempre impugnare una condanna, mentre l'accusa non potrebbe fare altrettanto di fronte a un proscioglimento. Un cambio di prospettiva che modificherebbe in profondità l’assetto del processo accusatorio italiano.
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Il caso Garlasco e l’appoggio dell’avvocata Bocellari
Nel dibattito si inserisce anche la voce dell’avvocata Giada Bocellari, storica difensora di Alberto Stasi e protagonista della riapertura dell’inchiesta sul delitto di Garlasco. Una riapertura che ha portato alla valutazione di una nuova pista, quella legata ad Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi. "Le dichiarazioni del ministro Nordio sono assolutamente condivisibili", afferma Bocellari, che vede nella posizione del Guardasigilli un richiamo essenziale a "un principio fondante del processo e della giurisdizione, quello del ragionevole dubbio e della sua corretta applicazione".