"I bisogni in salute di una popolazione che invecchia": il panel a Direzione Nord
La 26esima edizione di Salute Direzione Nord presso il Belvedere al 39esimo piano di Palazzo Lombardia. Il panel "I bisogni in salute di una popolazione che invecchia"
"I bisogni in salute di una popolazione che invecchia": il panel a Direzione Nord
Lunedì 23 giugno Milano la 26esima edizione di Salute Direzione Nord, intitolata “Salute, una scelta politica”. L’evento, promosso da Fondazione Stelline e InRete presso il Belvedere al 39esimo piano di Palazzo Lombardia, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni, del mondo clinico e della ricerca, con il patrocinio della Commissione Europea e del Comune di Milano, e il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.
Tra i panel del mattino, quello incentrato sui "Bisogni in salute di una popolazione che invecchia" ha visto la partecipazione di Maria Cristina Cantù, Vicepresidente Commissione 10° (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) del Senato della Repubblica, Alessandro Cattaneo, Commissione parlamentare per le questioni regionali, Camera dei Deputati, Giovanni Pavesi, Direttore Amministrativo AIFA, Giulio Gallera, Presidente Commissione speciale PNRR, monitoraggio sull’utilizzo dei fondi europei ed efficacia dei bandi regionali e Componente Commissione III Sanità di Regione Lombardia, Francesco Greco, Professore associato all’Università di Vienna e Direttore dell’UOC Urologia del Policlinico San Pietro e di Centro Salute Uomo di Bergamo, Stefano Carugo, Direttore UOC Cardiologia del Policlinico di Milano, Francesco Maisano, Direttore Unità di Cardiochirurgia e direttore dell’Heart Valve Center dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Cardiochirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Giuseppe Musumeci, Direttore di Cardiologia presso l’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino e Gianluca Garziera, General Manager Ypsomed Italia.
Cantù: “La ricerca è il nostro futuro, servono motivazioni forti e visione a lungo termine”
Maria Cristina Cantù, vicepresidente della Commissione Sanità del Senato, ha posto l’accento sulla necessità di investire in ricerca di base e nella prevenzione strutturale, a partire dall’educazione alimentare. “Stiamo vivendo un’epoca in cui il denaro è il driver conduttore delle principali scelte. I ricercatori risultano ancora troppo svantaggiati, anche se qualcosa si sta muovendo. La ricerca è il nostro futuro: servono motivazioni forti e visione a lungo termine”. Ha inoltre evidenziato il ruolo strategico dell’intelligenza artificiale “se applicata in modo consapevole, può ridurre tempi e costi nello sviluppo di farmaci personalizzati, liberando risorse da destinare alla gestione complessiva dei pazienti”.
Cantù ha poi presentato una proposta educativa rivolta agli studenti delle scuole superiori, per promuovere sani stili di vita fin dall’adolescenza: “Con un microbiota sano si può ottenere un rendimento intellettuale e sportivo migliore. Dobbiamo rendere la prevenzione attrattiva, anche attraverso lo screening del microbiota”.
Cattaneo: “Pubblico e privato non devono contrapporsi”
L’onorevole Alessandro Cattaneo ha criticato la narrazione che contrappone pubblico e privato nel dibattito parlamentare: “È un errore di metodo. La forza della Lombardia è stata la sussidiarietà, che ha permesso anche ai cittadini più umili di curarsi nelle migliori strutture. A Roma si respira un clima opposto, ma i numeri continuano a confermare che il nostro modello funziona”. Cattaneo ha avvertito sul rischio di logiche distorte nei criteri di riparto delle risorse sanitarie: “Se premiamo le Regioni con maggiore emigrazione sanitaria, legittimiamo l’outsourcing della sanità. Serve invece incentivare il miglioramento interno dei sistemi sanitari regionali”.
Pavesi (AIFA): “Il tema della spesa farmaceutica sarà esplosivo”
Giovanni Pavesi, direttore amministrativo di AIFA, ha delineato un quadro preoccupante della sostenibilità farmaceutica: “Ogni nuovo stanziamento viene assorbito quasi interamente dalla spesa per farmaci innovativi. Nel prossimo anno, solo in Italia, arriveranno 50 nuove terapie ad alta intensità tecnologica, dai costi che possono superare i 100mila euro per paziente”. Secondo Pavesi, è fondamentale distinguere tra “novità” e “innovatività”: “Non basta essere nuovi, serve un valore terapeutico aggiunto”. Ha auspicato un maggiore impegno pubblico nella ricerca: “Oggi l’industria privata guida lo sviluppo. Lo Stato deve rientrare nel processo, per poter trattare meglio sui prezzi”. Pavesi ha anche posto un problema di aderenza alle terapie: “Sette anziani su dieci assumono almeno cinque farmaci, uno su tre ne prende dieci. È difficile avere efficacia terapeutica in queste condizioni. Serve appropriatezza, anche per evitare sprechi”.
Gallera: “Serve una costituente per riformare il sistema”
Giulio Gallera, presidente della Commissione per il PNRR del Consiglio regionale lombardo, ha evidenziato il rischio di insostenibilità del sistema sanitario: “Siamo di fronte a una crisi strutturale. Le liste d’attesa e l’aumento dell’out of pocket ne sono segnali evidenti. Dobbiamo cogliere l’occasione per ripensare profondamente il sistema”.
Gallera ha invocato un’azione collettiva e coraggiosa: “Serve una costituente della sanità, capace di ascoltare tutti gli attori ma anche di prendere decisioni. Il medico di base deve diventare centrale nella prevenzione e nella presa in carico. Non basta distribuirgli risorse: vanno cambiati i modelli organizzativi”.
Carugo: “Ospedali e territorio, un rapporto da rifondare”
Il professor Carugo ha posto l’accento sulla necessità di un cambio di paradigma nell’interazione tra ospedale e territorio: “Non possiamo più essere giudicati dal numero di elettrocardiogrammi eseguiti, ma dal valore terapeutico che portiamo. Molte prestazioni sono inutili, intasano i reparti e non migliorano la salute dei pazienti”. Ha denunciato l’assenza di una reale presa in carico e la scarsa comunicazione con la medicina di base: “Su 50 pazienti dimessi, solo uno viene seguito dal medico di famiglia”.
Secondo Carugo, è urgente ripensare la figura del medico territoriale e valorizzare strumenti come il fascicolo sanitario. Ma, ha avvertito, “il personale è demotivato, sottopagato, stanco. Serve coraggio politico per incentivare la prevenzione vera, a partire da scuola, sport e lotta al fumo”.
Maisano: “Non siamo più locomotiva d’Europa, serve razionalizzazione”
Il professor Francesco Maisano ha quindi offerto uno sguardo lucido sull’evoluzione della cardiochirurgia: “In Lombardia siamo stati pionieri delle tecnologie innovative. Oggi siamo una carrozza, non più la locomotiva”. A pesare, secondo Maisano, sono le nuove regolamentazioni europee e la difficoltà a mantenere la sostenibilità del sistema. “Dobbiamo imparare a distinguere tra beneficio e futilità. Non tutti devono fare tutto, servono centri di eccellenza che siano anche hub di innovazione”. Centrale, per Maisano, è la presa in carico: “Oggi i pazienti non hanno più riferimenti. L’empatia è la risorsa più importante che abbiamo, ma non viene insegnata”. Ha infine sollevato il nodo della formazione: “La medicina è cambiata, ma i modelli formativi no. Dobbiamo insegnare a lavorare in team e trasmettere l’etica della cura”.
Musumeci: “Tecnologia e prevenzione, ma serve una guida politica”
Intervenuto in collegamento dall’ospedale, il professor Giuseppe Musumeci ha ricordato come le malattie cardiovascolari restino la prima causa di morte in Italia, con un impatto sociale enorme: “Colpiscono persone di 50 anni, attive e produttive. Curarle è anche una scelta economica”. Musumeci ha difeso il ruolo dell’industria nella ricerca: “È un’illusione pensare che la ricerca pubblica possa sostituire l’R&D privata”, ma ha chiesto chiarezza nei ruoli: “Se ci vengono assegnati budget, dobbiamo sapere come usarli: curare anche i novantenni con tecnologie avanzate? Lo decida la politica, non il medico da solo”.
Garziera (Ypsomed): “Tecnologia e outcome: la storia di Jessica”
L’intervento di Gianluca Garziera (Ypsomed Italia) ha portato il punto di vista dell’industria. Con la storia di Jessica, 38 anni, affetta da diabete di tipo 1 e diventata madre grazie all’uso integrato di tecnologie e percorsi clinici dedicati, ha mostrato come l’innovazione possa tradursi in una vera opportunità di vita. “Il valore dell’innovazione emerge solo in un ecosistema che funziona: organizzazione, competenze e tecnologia devono dialogare. In Lombardia è stato possibile grazie a una governance che ha coinvolto istituzioni, clinici e associazioni”.
Greco: “La prevenzione maschile, l’anello debole”
Il professor Greco ha denunciato l’assenza di cultura della prevenzione negli uomini: “A differenza delle donne, gli uomini iniziano tardi e spesso la vivono come una minaccia alla virilità”. Con il progetto Centro Salute Uomo, avviato a Bergamo, si punta a un approccio personalizzato e digitale alla salute maschile, con tre assi: formazione (anche attraverso personal trainer e counseling), cura multidisciplinare e telemedicina. "Parliamo tanto di longevità, ma la longevità comincia da piccoli. E si costruisce in casa, non in ospedale”.