"Il Titano" di Mahler con l'orchestra ridotta
La Nürnberger Symphoniker al Conservatorio
La Nürnberger Symphoniker a Milano (foto: Silvia Varrani per Fondazione La Società dei Concerti)
"Il Titano" di Mahler con l'orchestra ridotta
La curiosità maggiore per il concerto di ieri sera al Conservatorio di Milano, nell'ambito della stagione della Fondazione La Società dei Concerti, era per l'esecuzione con organico orchestrale ridotto della sinfonia n^ 1 di Mahler (“Il Titano”), nella versione di Erwin Stein, che tra il 1918 e 1921 a Vienna fu uno degli artefici delle stagioni della Società delle Esecuzioni Musicali Private creata da Arnold Schoenberg per avvicinare la musica contemporanea al riottoso pubblico della capitale austriaca. Nel programma di sala Gabriele Medde racconta molto bene sia la storia di questa esperienza viennese sia la struttura della sinfonia revisionata da Stein. In poche parole, rispetto all'organico originario di circa 100 strumentisti, questa versione viene affidata a circa 65 musicisti, con il dimezzamento dei fiati e la riduzione degli archi.
Definirla trascrizione cameristica è probabilmente eccessivo; si tratta pur sempre di un'orchestra più corposa rispetto a quella classica beethoveniana, che contava mediamente una quarantina di elementi. A questo proposito ricordiamo una recente riduzione, questa sì cameristica, di una sinfonia di Mahler, realizzata nell'ottobre 2024 nell'ambito del festival Pianosofia organizzato a Milano da Silvia Lomazzi e Luca Ciammarughi: era la 7^, trascritta da Alessandro Maria Cornelli per soli 6 strumenti: violino, viola, violoncello, flauto, clarinetto, pianoforte + percussioni. Fu un'esperienza di ascolto molto interessante, pur nel suo “estremismo” minimalista.
La Nürnberger Symphoniker, che il vostro cronista ascoltava per la prima volta dal vivo, affronta diligentemente la difficile partitura. La lettura del direttore Jonathan Darlington è nitida e trasparente, convincente nell'agogica e nell'ardua alternanza di pianissimi e fortissimi, anche se avremmo preferito una cantabilità più fluida e un amalgama meno secco. Eccellenti alcune sezioni, in primis i violoncelli e le percussioni, e alcune prime parti, come il contrabbasso, l'oboe e il clarinetto. Meno brillanti le trombe, che pure in questa sinfonia hanno un ruolo molto importante, mentre decisamente no è stata la serata dei corni, tutti e quattro, imprecisi e costantemente in affanno. La cattiva prestazione di una sezione così cruciale ha parzialmente compromesso il risultato complessivo. Nonostante questo il pubblico ha molto apprezzato l'esecuzione.
Comunque il vostro cronista continua a preferire le sinfonie di Mahler nell'organico pieno delle versioni originali. E nell'ultimo anno ha avuto la fortuna di assistere a due esecuzioni di alto livello: quella di Adam Fischer alla guida della European Youth Orchestra alla Carnegie Hall di New York e quella di Emmanuel Tjeknavorian con l'Orchestra Sinfonica di Milano all'Auditorium di Corso San Gottardo.
Nella prima parte è stato eseguito il concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Franz Listz, opera di un musicista giovane che ancora non ha imparato a equilibrare al meglio orchestra e strumento solista. Una scrittura, quella orchestrale, ben più scarna rispetto a quelle ricchissime dei successivi poemi sinfonici, mentre la parte pianistica è caratterizzata da elevate difficoltà tecniche. Molto bene la solista, l'ucraina Anna Kravtchenko – vincitrice nel 1992, a 16 anni, del prestigioso concorso Busoni – dal virtuosismo brillante e funambolico, anche se la prestazione tecnica è sembrata prevalere sulla dimensione del pathos. Due bis molto belli, un notturno di Chopin e quel gioiello di rara purezza che è la “Widmung” op. 25 di Schumann, (“Du meine Seele, du mein Herz”). Grandi applausi anche per la pianista.
Per finire un bis insolito, una canzone popolare inglese per soli archi (salvo l'ingresso di due corni nelle battute finali). Qui l'orchestra ha espresso tutta la densità, profondità e fluidità che erano in parte mancate in Liszt e Mahler. Calorosa risposta da parte del pubblico.