Ilaria Salis, negati i domiciliari: deve restare in cella

Il tribunale di Budapest ha respinto la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi

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Milano

Ilaria Salis, negati i domiciliari: deve restare in cella

Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto infatti la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della trentanovenne in carcere da 13 mesi con l'accusa di aver aggredito due esponenti di estrema destra.  "Le circostanze non sono cambiate", ha detto il giudice Jozsef Sós aggiungendo che "esiste sempre il pericolo di fuga". Roberto Salis, il padre di Ilaria, è uscito dall'aula subito dopo che il giudice ha reso nota la sua decisione.

Ilaria Salis, il padre:  "I nostri ministri non hanno fatto una bella figura"

"I nostri ministri non hanno fatto una bella figura e il governo italiano dovrebbe fare un esame di coscienza": è quanto ha detto Roberto Salis, dopo la decisione dei giudici. "Le catene non dipendono dal giudice ma dal sistema carcerario e quindi esecutivo e il governo italiano può e deve fare qualcosa perché mia figlia non sia trattata come un cane" ha aggiunto 

Corte Milano, Gabriele Marchesi torna libero

Torna libero Gabriele Marchesi, il coindagato di Ilaria Salische era ai domiciliari da fine novembre. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano, che ha respinto la richiesta dell'Ungheria di consegnare il 23enne, il quale era strato arrestato nel capoluogo lombardo sulla base di un mandato di arresto europeo.