Indagine "Milano che vorrei": è sempre la sicurezza la priorità

L'indagine "Milano che vorrei" promossa da Cinzia Silvia Veronesi e Marco Salamon individua le priorità dei cittadini. Anche in chiave elettorale...

Milano
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Indagine "Milano che vorrei": è sempre la sicurezza la priorità

Tra il 4 giugno e il 6 luglio 2021 2027 cittadini maggiorenni, residenti nel comune di Milano, hanno compilato online il questionario di Milano Che Vorrei. L’indagine è stata promossa e curata da Cinzia Silvia Veronesi e Marco Salamon, ricercatori con lunga esperienza nelle indagini d’opinione e di mercato, con la collaborazione per l’elaborazione e l’analisi dei dati di Antonio de Lauri, statistico. La tecnica di campionamento utilizzata è stata quella del Social Sampling: il link al questionario è stato pubblicato sulle pagine Facebook e Instagram di Milano Che Vorrei; l’invito a rispondere è stato poi diffuso tramite molte pagine Facebook apartitiche, come le Social Street milanesi, oltre che tramite annunci su Facebook e Instagram.I risultati sono stati ponderati per genere ed età per allinearli al profilo della popolazione adulta residente a Milano. SCARICA QUI L'INDAGINE COMPLETA

Principali risultati: le priorità dei milanesi

Ai rispondenti veniva chiesto di indicare i tre aspetti della città su cui ritengono più urgente un intervento. Ne deriva la graduatoria delle priorità

Il tema della sicurezza dei cittadini è quello che emerge immediatamente, citato dal 48% dei rispondenti. Vi è una diffusa percezione di insicurezza in città, dovuta sia alla delinquenza e alla microdelinquenza che a una percezione di “disordine”, di cui il vandalismo diffuso è un esempio visibile.

Forte è l’attenzione per le concrete tematiche ambientali: l’inquinamento dell’aria è al secondo posto della graduatoria con il 28% di citazioni, mentre la tutela e l’aumento del verde pubblico è all’ottavo posto della graduatoria, indicato dal 17% dei cittadini.

La terza area critica è riferita alla casa: per il 28% è rispondenti (terzo posto nella graduatoria) è prioritario intervenire sulla difficoltà a reperire un alloggio a costi sostenibili in città.

Per il 25% dei rispondenti è l’aiuto ai cittadini che si trovano in difficoltà economiche e sociali, causate dalla pandemia o preesistenti ad essa, al quarto posto della graduatoria.

L’altra area tematica che emerge da questa graduatoria è quella della mobilità in città dove come aspetti prioritari di miglioramento vengono indicati lo stato delle strade di Milano, ritenuto insoddisfacente dal 19% dei cittadini, il traffico e la viabilità e la possibilità di trovare posteggio, entrambi indicati come priorità di miglioramento dal 17% dei rispondenti. Vedremo poi che questi aspetti sono ritenuti critici perché vi è una percezione di peggioramento rispetto al passato.Il 15% dei rispondenti indica come prioritario un ulteriore miglioramento della possibilità di muoversi per Milano in bicicletta.La quota di rispondenti che richiedono una maggiore facilità di spostamento con i mezzi pubblici (11%) è relativamente piccola rispetto ad altre città, indicando una sostanziale soddisfazione dei cittadini per la rete di trasporti pubblici interni alla città.

Al nono posto della graduatoria sta il tema dell’integrazione degli immigrati, indicato come prioritario dal 15% dei rispondenti, con valori più elevati in alcuni Municipi di Milano, come il Municipio 5 e il Municipio 7, dove supera il 20%.Un tema emergente a Milano è quello del rumore e della confusione la sera in alcune zone della città. A livello di totale rispondenti viene indicato come tema prioritario di intervento dal 14% dei rispondenti, ma la quota sale al 24% nel centrale Municipio 1, al 18% nel Municipio 9 (Isola) e al 15% nel Municipio 3 (Porta Venezia).

Il tema dell’occupazione e lavoro è indicato dal 14% dei rispondenti: va notato però che vi è coscienza che gli aiuti all’occupazione sono un tema di competenza più del governo centrale che dell’amministrazione locale.

Il 7% dei rispondenti ritiene prioritario migliorare le scuole e gli asili della città. Il tema però interessa direttamente solo quei cittadini che hanno figli in età scolare e prescolare.

Le strutture sanitarie chiudono la graduatoria con il 6% delle citazioni, ma anche in questo caso è noto che la competenza sia piuttosto regionale che comunale.

Analizzando le risposte per genere non si notano differenze rilevanti tra le priorità delle cittadine e dei cittadini. Attenzione un po’ maggiore tra gli uomini ai temi della mobilità automobilistica (traffico, stato strade, disponibilità posteggi) e tra le donne ai temi ambientali (inquinamento, verde) ma senza differenze “drammatiche”.

Sono i più giovani (18-25 anni) a indicare priorità marcatamente diverse dal resto della popolazione milanese. Molto sentito tra i 18-25 anni il tema della sicurezza, perché i giovani escono molto e sono quindi a diretto contatto con le turbolenze di questa estate milanese. Uscendo molto la sera i 18-25 anni sono anche forti utilizzatori di automobile di proprietà e di car sharing. Non deve quindi stupire la preoccupazione dei ragazzi per le difficoltà di trovare parcheggio. In generale sono meno attenti alle tematiche ambientali (inquinamento, verde). La loro maggiore preoccupazione è la difficolta di uscire di casa restando a Milano a causa del costo elevato delle abitazioni in città.

Interessante l’analisi per aree di residenza: i promotori dell'indagine hanno chiesto ai rispondenti di auto-classificarsi come residenti in centro, semi-centro e periferia.

Il tema della sicurezza è citato dal 56% di chi vive in periferia, per scendere al 46% tra chi vive in zona semi-centrale e al 34% tra chi vive in centro città. La sicurezza è sempre al primo posto tra le priorità, ma nelle periferie assume una valenza così importante da diventare determinante nelle scelte elettorali dei cittadini.

Discorso opposto vale per il caos serale da movida: il problema cresce passando dalla periferia (10%) al semi-centro (15%) al centro (19%). Fenomeno ben noto nelle metropoli europee: si tende ad andare nelle zone più centrali a passare la serata.  E i poli della movida milanese (porta Venezia, Isola, Ticinese per citare i principali) sono situati nell’area centrale o semi-centrale della città.

Interessante notare come la richiesta di incremento del verde pubblico è più elevata nella fascia semi-centrale della città, stante una situazione in cui il verde pubblico a Milano è presente con i parchi storici centrali (Parco Sempione, Giardini Montanelli) o con i grandi parchi periferici (Parco Nord, Parco delle Cave, ecc.) mentre la dotazione di verde nell’area intermedia compresa tra centro e periferia è molto più limitata.

Guardando alla prossima scadenza elettorale cittadina è stata analizzata le priorità indicate per Milano da tre segmenti di cittadini ben distinti e mutuamente esclusivi:

a. chi ha dichiarato che certamente o probabilmente voterà per il candidato sindaco della coalizione di Centro Sinistra, Beppe Sala

b. chi ha dichiarato che certamente o probabilmente voterà per il candidato sindaco della coalizione di Centro Destra (che al momento dell’indagine non era stato ancora identificato in Luca Bernardo)

c. i cittadini che si dichiarano indecisi o che assumono posizione intermedie, di disponibilità verso entrambi gli schieramenti.

Guardando ai risultati di questa analisi notiamo come le priorità indicate dagli elettori dei due schieramenti sono – come prevedibile – nettamente distinte:

i rispondenti di centro destra indicano come assoluta priorità la sicurezza (indicata da oltre l’80% di chi si dichiara orientato a Centro Destra) seguita dai temi legati alla mobilità a motore: posteggi, traffico / viabilità.

i rispondenti di centro sinistra indicano come priorità la lotta all’inquinamento atmosferico, seguiti dal tema degli aiuti a chi è in difficoltà economiche e sociali e dal costo delle abitazioni.

Gli indecisi / non schierati condividono con quelli di centro destra il tema della sicurezza e sono i più preoccupati per il tema della confusione e del rumore causato in alcune zone dalla “movida” Esprimono invece una posizione vicina ai rispondenti di centro sinistra su temi come l’inquinamento, il verde, la casa.

Esistono infine temi trasversali che coinvolgono in egual misura i potenziali elettori dei due schieramenti come anche chi non ha ancora preso una posizione: il tema dell’integrazione degli immigrati come quello dello stato delle strade;  della scuola e delle strutture sanitarie.

Il tema dell’utilizzo della bicicletta in città è emblematico: tra i cittadini vicini al centro sinistra è una delle prime priorità (23%) mentre solo il 5% dei cittadini di centro destra lo ritiene un tema prioritario. La “guerra delle ciclabili” esplosa a Milano ha trasformato un tema di mobilità in argomento di scontro ideologico.

La percezione di come è cambiata Milano negli ultimi anni

Nel questionario si chiedeva se, per ciascun tema, la situazione “negli ultimi anni” fosse migliorata, rimasta uguale o peggiorata.

In sintesi i cittadini ritengono Milano migliorata (dove il saldo tra “migliorata”e “peggiorata” è positivo) per quanto attiene:

La possibilità di spostarsi in bicicletta (che abbiamo visto dividere i Milanesi secondo campo politico)

Il verde pubblico (il cui ulteriore incremento resta però una attesa rilevante)

Gli spostamenti coi mezzi pubblici

Aspetti come la capacità di sostegno a chi è in difficoltà e l’assistenza agli anziani restano stabili  (la quota di chi li reputa migliorati bilancia quella di chi li ritiene peggiorati).

Gli aspetti legati all’utilizzo dell’automobile sono ritenuti nettamente peggiorati dalla maggioranza dei rispondenti. In particolare quasi il 70% dei rispondenti ritiene peggiorata la possibilità di parcheggio. Peggiorata anche la sicurezza percepita, come la situazione di confusione e rumore serale. Peggiorata anche l’integrazione degli immigrati.

Infine si segnala la possibilità di trovare una casa in affitto o in vendita a prezzi sostenibili: due terzi degli intervistati pensa che sia più difficile che in passato trovare una casa a prezzi sostenibili. Questa percezione – che deriva solo in parte dall’incremento dei valori immobiliari - si traduce  in una considerazione pratica: Milano è troppo costosa per abitarci se non si è già in possesso di una abitazione. E se la si possiede si considera la possibilità di venderla per acquistare una abitazione più grande fuori città e/o per creare una riserva economica.

Cosa si dovrebbe fare a Milano nei prossimi anni?

Nell’indagine Milano Che Vorrei abbiamo sottoposto al giudizio dei rispondenti sei possibili “politiche” che potrebbero essere adottate a Milano nei prossimi anni.  Per ciascuna di esse abbiamo raccolto il grado di accordo utilizzando una scala che va da “Molto d’accordo” a “Per nulla d’accordo”

L’accordo sul tema “Dedicare maggiore attenzione alle periferie” è pressoché unanime. Il 76% dei rispondenti si dichiara “molto d’accordo” e il 22% “abbastanza d’accordo”.

Non vi sono differenze rilevanti anche tra diversi orientamenti elettorali: rispondenti di centro sinistra, di centro destra e indecisi sono concordi nel ritenere che sia necessaria nel prossimo futuro una maggiore attenzione alle periferie della città.L’ipotesi di “Limitare la circolazione automobilistica in città” è accolta favorevolmente dalla maggioranza dei rispondenti, pur con gradi d’accordo diverso. Il 36% è molto d’accordo; un ulteriore 29% è abbastanza d’accordo mentre il 34% è contrario.(Tav 8) Qui l’orientamento elettorale entra in gioco: è molto o abbastanza favorevole a politiche di limitazione del traffico automobilistico l’88% dei rispondenti orientati a centro sinistra, contrario il 69% dei rispondenti di centro destra.Tra gli indecisi è favorevole a limitazioni di traffico il 63% e contrario il 35%.

Interessante osservare le risposte date all’ipotesi di limitare a Milano la costruzione di nuovi edifici residenziali e di nuovi palazzi di uffici, secondo orientamento elettorale dei residenti.