Jonghi Lavarini: "Tiro mancino di Fanpage, ma non ha influito su elezioni"

Intervista di Affaritaliani.it Milano all'esponente della destra radicale coinvolto nell'inchiesta sui fondi neri per finanziare la campagna elettorale FDI

di Fabio Massa
Roberto Jonghi Lavarini
Milano
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Jonghi Lavarini: "Tiro mancino di Fanpage, ma non ha influito su elezioni"

Dopo l'inchiesta sui Fondi neri della campagna elettorale di Fratelli d'Italia, da giorni il nome di Roberto Jonghi Lavarini è su tutti i quotidiani online e cartacei. L'esponente della destra radicale milanese, raggiunto da Affaritaliani.it Milano,  ha così commentato il risultato elettorale meneghino che vede il centrosinistra vincere con un grosso distacco nei confronti del centrodestra.

Una sconfitta clamorosa del centrodestra a Milano, ha pesato la sua inchiesta sul risultato elettorale?

No, non ha pesato l’inchiesta, ma ha pesato il forte astensionismo che è il vero vincitore a Milano e in Italia. Colpisce che anche a Milano hanno votato in pochi.

Il suo 5% di elettorato ha votato?

Gli elettori della destra radicale hanno votato i loro candidati nella Lega e in Fdi, ma il candidato sindaco del centrodestra non ha convinto i centristi. Le destre hanno fatto il loro dovere.

Giorgia Meloni l’ha chiamata in questo periodo?

Non ho avuto comunicazioni con Meloni. Ho avuto una discussione anche accesa con La Russa e Fidanza, ci siamo confrontati, su posizoni diverse, ma concordi nel dire che Fanpage ci ha tirato un tranello. Fra l’altro mi faccia dire una cosa.

Prego.

La chicca è che La7 ha omesso di dire che tra i miei amici c’è Urbano Cairo.

In che senso?

Le noste mogli sono amiche, i nostri figli sono andati a scuola insieme per 8 anni e più volte ci siamo confrontati sulla linea editoriale di La7 che io ho fortemente contestato.