Milano, il Leoncavallo partecipa al bando per via San Dionigi: "Ma il Comune deve contribuire"
Il centro sociale annuncia di aver manifestato interesse per l'area in zona Corvetto, ma chiede un importante aiuto alla giunta per la riqualificazione
Il Leoncavallo di Milano
Milano, il Leoncavallo partecipa al bando per via San Dionigi: "Ma il Comune deve contribuire"
"L’avevamo detto, l’abbiamo fatto. Abbiamo partecipato alla manifestazione d’interesse per lo spazio di Via San Dionigi a Milano". Lo ha fatto sapere il centro sociale Leoncavallo sul suo profilo Instagram. "
Abbiamo partecipato con l’associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo, pur gravata di un contenzioso con il Comune di Milano che di quell’area abbandonata è proprietario. Abbiamo partecipato sostenendo che la bonifica dell’area, dell’amianto dal tetto e l’allaccio alla fognatura deve essere a carico del Comune, ci rendiamo conto che non c’è stato il coraggio politico, di percorrere le numerose strade possibili per evitare lo sgombero e riconoscere una parte della storia della città e il lavoro di oltre 50 anni. Ma guardiamo avanti, sapendo che la nostra partecipazione va oltre le regole imposte e ne propone di nuove, per tutti" conclude il comunicato, che invita inoltre a partecipare a un convegno sul tema convocato per oggi alle 18 presso la sede dell'Arci di Milano in via Solari 40.
Le richieste al comune per la bonifica della zona e la posizione della Giunta
Purtroppo, i costi necessari per ricavare uno spazio abitabile da Via San Dionigi sono altissimi: come riportato da Daniele Farina su "Il Giorno" si stima che servano circa 1,5 milioni di euro per ristrutturare il tetto, sostituire l'impianto elettrico e rimuovere l'amianto a cui vanno sommati ulteriore interventi per il collegamento dell'area alla rete fognaria (attualmente assente), la ristrutturazione degli edifici con aggiunta di sistemi di riscaldamento/raffrescamento, sistemi di sicurezza e antincendio che farebbero lievitare i costi fino a tre milioni di euro totali. Addirittura pare che risulti più conveniente l'abbattimento completo degli edifici nella zona, operazione anche questa nell'ordine dei milioni di euro.
Il Comune di Milano aveva proposto di rimuovere i costi di riqualifica dell'area dal canone dell'affitto, una proposta che non soddisfa Leoncavallo dato che il centro sociale ha chiesto che questi interventi fossero interamente a carico del Comune. Infine, come Farina aveva ricordato gran parte dell'area è attualmente sottoposta a sequestro per reati ambientali e risulta potenzialmente pericolosa per la salute a causa dell'inquinamento presente, dunque sarebbe necessaria un'ulteriore opera di riqualifica.
L'ipotesi del ritorno in Via Watteu
Oltre all'interesse manifestato per Via San Dionigi, però, ci potrebbe essere anche un clamoroso ritorno del Leonka in Via Watteau. "il Giornale", infatti, dà notizia di un'interlocuzione con la famiglia Cabassi volta all'acquisto della storica sede; la notizia viene confermata dagli stessi attivisti nel loro comunicato: "Rientrare in via Watteau 7, dove per 31 anni siamo stati, è possibile? Noi pensiamo di si, e ancora una volta cerchiamo di essere noi stessi: la soluzione che le amministrazioni non hanno mai trovato cercando di dare a Milano un porto sicuro per tutti, una casa stabile, un punto di appoggio" dicono i rappresentanti dello storico centro sociale.
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