Restorative Neurotechnologies: partono i trial clinici con Harvard e Università di Valencia

Una nuova frontiera per i disturbi cognitivi e la depressione con Restorative Neurotechnologies, la PMI italiana attiva nel settore della tecnologia medtech che sta sviluppando tre nuovi dispositivi

di Roberto Servio
Milano

Restorative Neurotechnologies: partono i trial clinici con Harvard e Università di Valencia


Restorative Neurotechnologies, l'impresa italiana attiva nel settore della tecnologia medica per la riabilitazione cognitiva, compie un importante passo avanti sia sul fronte scientifico che commerciale. Dopo i risultati promettenti dei primi studi clinici, l’azienda annuncia una serie di trial sviluppati a livello internazionale, tre nuovi dispositivi in arrivo nel 2026 e una rapida espansione nei mercati esteri.

MindLenses: i primi studi su pazienti post-ictus

Restorative ha recentemente concluso con successo uno studio clinico utilizzando il loro dispositivo, denominato MindLenses, su pazienti post-ictus, dimostrando un miglioramento significativo delle funzioni cognitive rispetto alle terapie convenzionali: attenzione, memoria, linguaggio, regolazione emotiva. Durante l’analisi dei risultati di questo primo trial è emerso un dato inaspettato, ma estremamente rilevante: un netto miglioramento del tono dell’umore nei pazienti trattati, confermato attraverso misurazioni standardizzate con scale cliniche.  Questo effetto antidepressivo, osservato dopo soli dieci giorni di terapia, si è mantenuto nel tempo, risultando ancora evidente a sei mesi di distanza. Su queste basi è appena partito un nuovo studio clinico internazionale dedicato alla cura della depressione, in collaborazione con l’Università di Valencia e la Harvard Medical School, che mira a validare e approfondire l’efficacia del dispositivo come trattamento non farmacologico per i disturbi dell’umore.

Completati trial clinici anche su bambini con DSA

Parallelamente, sono stati completati altri due trial clinici su bambini con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), in particolare dislessia e discalculia, che confermano l’efficacia della tecnologia anche in ambito evolutivo. Sul fronte dello sviluppo tecnologico, l’azienda ha accelerato con tre nuovi dispositivi in arrivo nei primi mesi del 2026: MindLenses Home, versione domiciliare pensata per l’uso autonomo fuori dai contesti ospedalieri; MindLenses DSA, in fase di certificazione secondo normativa europea, dedicato specificamente ai disturbi dell’apprendimento; MindPAth, un nuovo prodotto completamente software basato sui “serious games”, che replica l’effetto terapeutico degli occhiali senza necessità di hardware, rendendo così la terapia accessibile anche ai pazienti dimessi o che non accedono a centri di riabilitazione. MindLenses ha recentemente ottenuto il brevetto europeo ed è stata già avviata la distribuzione del dispositivo di prima generazione in ospedali in Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. L’obiettivo per il 2026 è consolidare la presenza sul mercato italiano e accelerare l’ingresso in quello europeo.

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