RSE celebra 20 anni di ricerca: "Così accompagniamo l’Italia nella transizione energetica"

Dal nucleare di nuova generazione all’idrogeno, passando per la ricerca pubblica e la cooperazione internazionale: all’Auditorium del MASE una giornata per fare il punto su due decenni di innovazione al servizio del Paese

Giorgio d'Enrico
Milano

RSE celebra 20 anni di ricerca: "Così accompagniamo l’Italia nella transizione energetica"

Vent’anni di ricerca, collaborazione istituzionale e sviluppo tecnologico. RSE – Ricerca sul Sistema Energetico – ha celebrato ieri a Roma il traguardo dei due decenni di attività con l’evento “20 anni di energie per il futuro”, ospitato nel prestigioso Auditorium del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE). Una ricorrenza che è diventata anche l’occasione per rileggere il percorso dell’azienda e delineare le sfide che attendono il sistema energetico italiano. A introdurre i lavori sono stati il presidente Carloalberto Giusti e Francesca Salvemini, Capo della Segreteria Tecnica del MASE. Entrambi hanno ricordato il ruolo strategico della ricerca pubblica: non solo un pilastro di innovazione, ma uno strumento per tradurre le politiche energetiche in soluzioni concrete e sostenibili. «Celebrare questo anniversario significa raccontare l’Italia degli ultimi vent’anni attraverso il lavoro di centinaia di ricercatori», ha dichiarato Giusti. «Siamo cresciuti rimanendo fedeli ai nostri valori: trasparenza, integrità e responsabilità verso i cittadini» ha poi concluso.

Il valore della ricerca pubblica per il Paese

La mattinata è proseguita con una serie di interventi istituzionali che hanno sottolineato la necessità di un ecosistema della ricerca capace di dialogare con imprese, governo e mondo produttivo. Tra i presenti: Renato Loiero (Presidenza del Consiglio), Francesco Petracchini (CNR), Giorgio Graditi (ENEA), Antonio Colavecchio (CSEA), Giuseppe Moles (Acquirente Unico) e Pietro Maria Putti (GME). Da tutti è arrivato un messaggio chiaro: la transizione energetica non può prescindere dal ruolo della ricerca pubblica, che rappresenta un patrimonio di competenze e un acceleratore di innovazione per l’intero sistema.

RSE, da centro tecnico a laboratorio della transizione

Romano Ambrogi, Segretario Scientifico del Comitato di RSE, ha ripercorso la trasformazione dell’azienda, nata come centro di ricerca legato al settore elettrico e oggi riconosciuta come uno dei principali laboratori della transizione energetica italiana. Una centralità ribadita anche nella sessione dedicata alla Ricerca di Sistema (RdS), dove Claudio Cherbaucich (RSE) e Stefania Crotta (MASE) hanno illustrato i risultati dei progetti finanziati e il ruolo della ricerca come motore di sviluppo per il Paese. L’obiettivo, hanno spiegato, è tradurre conoscenza scientifica in soluzioni applicabili alle reti, alla produzione, ai consumi e alla decarbonizzazione.

Il futuro dell’energia tra nuove tecnologie e cooperazione internazionale

Ampio spazio è stato dedicato al futuro. Nel panel “Il futuro del sistema energetico”, Franco Cotana, amministratore delegato di RSE, ha tracciato le priorità dei prossimi anni: nucleare di nuova generazione, fusione, sistemi energetici avanzati, idrogeno e digitalizzazione delle reti. Accanto a lui, Edoardo De Luca (Enel) e Guido Bortoni (CESI) hanno analizzato sfide e opportunità di un settore che sta vivendo una trasformazione globale senza precedenti. «RSE guarda avanti con spirito pionieristico, investendo in tecnologie e competenze per fornire soluzioni sicure e sostenibili al Paese», ha spiegato Cotana, ricordando anche le missioni di cooperazione internazionale, tra cui quella con gli Stati Uniti per la fusione nucleare.

Il ruolo dell’Italia nello scenario europeo

Di ricerca e innovazione nel contesto continentale si è discusso nell’ultima sessione, coordinata da Luciano Martini (RSE), con gli interventi di Marco Calabrò (MIMIT) e Gianluigi Consoli (MUR). Al centro del confronto, il posizionamento dell’Italia nei programmi europei e l’importanza di alleanze tra i principali centri di ricerca per accelerare la transizione. A chiudere la giornata è stato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha elogiato il lavoro di RSE e il contributo dei ricercatori italiani. «Dal nuovo nucleare sostenibile all’idrogeno, dalle bioenergie all’economia circolare, la ricerca scientifica è essenziale per affrontare le grandi sfide del nostro tempo», ha affermato. «Il ruolo di RSE, al fianco del Ministero, sarà sempre più decisivo nel guidare una transizione giusta e sostenibile».         

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