Sfida pericolosa degli ex ragazzi Pd.Vinta dalla segretaria d'acciaio Roggiani

La Roggiani è l'unica che Sala davvero ascolta, l'unica che ha trovato la quadra per non fare a cornate con il numero uno di Palazzo Marino

Silvia Roggiani
Milano
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Sfida pericolosa degli ex ragazzi Pd. Vinta dalla segretaria d'acciaio Roggiani

di Fabio Massa

Di lei dicevano che non aveva polso. Che non aveva visione. Che era troppo fragile, debole. E invece, piccola piccola, si è mostrata una donna di ferro. Silvia Roggiani, segretaria del Pd, l'ha spuntata. Prima ha portato il Pd al massimo risultato nelle amministrative, superando anche il suo amico e predecessore Pietro Bussolati. Poi ha gestito negli anni e soprattutto nel rodeo delle ultime 96 ore gli alti e bassi del rapporto con Beppe Sala, una cosa complicatissma. Le persone più vicine al sindaco lo dicono tutti: la Roggiani è l'unica che Sala davvero ascolta, l'unica che ha trovato la quadra per non fare a cornate con il numero uno di Palazzo Marino riuscendo però ad ottenere gli obiettivi che si è prefissata. Stavolta la posta in gioco era davvero alta. Perché Beppe Sala era partito con l'idea di non riportare Pierfrancesco Maran in giunta. Poi, invece, passetto dopo passetto, si è fatto largo. E poi è riuscita ad ottenere una delega onorevole per lui: Casa e Piano Quartieri dopo il niet all'Urbanistica e all'Ambiente. Del resto, se non fosse riuscita ad incassare la nomina di Maran sarebbe esploso il gruppo che nacque con 02PD e che ha portato a 10 anni di successi - incompresi da Roma ma rinnovati e rinnovati - dei Dem sotto la Madonnina. Il vero segreto è il gruppo dirigente, che ha quattro stelle polari. Pietro Bussolati in consiglio regionale, Silvia Roggiani nella segreteria metropolitana, Lia Quartapelle in Parlamento e - appunto - Pierfrancesco Maran in giunta a Milano. Avesse mollato il colpo su uno dei suoi, l'intera brigata della cantera Pd si sarebbe separata. E invece no, ce l'ha fatta anche questa volta, la piccola Silvia, donna d'acciaio. Senza piegare Sala, ma convincendolo.

fabio.massa@affaritaliani.it