Teatro Oscar e Teatro degli Angeli: presentata la stagione 2025/2026 “La pace che cerchiamo”, tra inclusione e sperimentazione
Milano, una stagione tra grandi nomi, nuove voci, inclusione e ricerca: il teatro come atto politico, sociale e comunitario. Le interviste ai direttori artistici Giacomo Poretti, Luca Doninelli e Gabriele Allevi
Teatro Oscar e Teatro degli Angeli: presentata la stagione 2025/2026 “La pace che cerchiamo”, tra inclusione e sperimentazione
Presentata martedì 24 giugno al Teatro degli Angeli di Milano, la stagione 2025/2026 dei teatri Oscar e degli Angeli prende forma con un titolo che è già una dichiarazione di intenti: “La pace che cerchiamo”. In un tempo segnato da polarizzazioni, guerre e fragilità, l’arte teatrale torna a farsi strumento di dialogo, riflessione e bellezza. E lo fa attraverso una proposta ricca e articolata, che abbraccia classici, nuove scritture e sperimentazioni. Non una semplice rassegna di spettacoli, ma un vero e proprio percorso di ricerca condivisa, un laboratorio sociale, spirituale e artistico.
Guidati dalla direzione artistica di Giacomo Poretti, Luca Doninelli e Gabriele Allevi, i due teatri milanesi diventano sempre più complementari: uno più popolare e tradizionale, l’altro più sperimentale, ma entrambi uniti da una missione comune. Al centro: l’inclusione, la formazione, la comunità e, quest’anno, una riflessione urgente e necessaria sulla pace.
Come ha sottolineato il trio di direttori: "Pace è una parola che pronunciamo ogni giorno, ma che spesso sembra lontana e scandalosamente difficile da raggiungere. Eppure ne abbiamo un bisogno profondo, che va ben oltre l’emergenza della guerra in corso. La pace che cerchiamo è quella che nasce quando abbandoniamo i pregiudizi e ci mettiamo davvero in ascolto. È quella che sboccia dallo studio, dalla complessità, dall’incontro. È quella che il teatro, con la sua umanità irriducibile al potere e alla violenza, prova da sempre a evocare".
Giacomo Poretti: “Un teatro che includa, faccia riflettere e alimenti la speranza”
Inclusione, formazione e provocazione intelligente sono le parole chiave della nuova stagione teatrale. “Il Teatro degli Angeli, che il prossimo 17 ottobre festeggerà il suo primo anno di attività, è nato da una sfida concreta: creare una scuola teatrale professionale accessibile anche alla disabilità, con un percorso biennale organizzato in collaborazione con l’Università di Pavia. Abbiamo trovato uno spazio, lo abbiamo ristrutturato e oggi ospita venti ragazzi che stanno affrontando il loro cammino formativo, e che hanno già debuttato con il primo spettacolo”, racconta Poretti presentando il programma. La struttura, dotata di 150 posti, è diventata così sede di una vera stagione teatrale, dove si alternano sperimentazione e nuovi linguaggi.
Parallelamente, al Teatro Oscar torna uno degli appuntamenti più attesi: il “Triduo del Giullare”, in programma dal 7 all’11 ottobre, una tre giorni comica con protagonisti noti comici italiani chiamati a confrontarsi con il tema ‘Quando la mente di ammala’. «Crediamo che i comici possano dire cose profonde sulla realtà proprio grazie alla forza ironica e provocatoria del loro linguaggio», spiega il direttore artistico. Tra gli spettacoli di punta della stagione spicca il ritorno, dal 18 novembre, de “La fregatura di avere un’anima”, testo scritto da Poretti che, a sette anni dal debutto, torna in scena in una nuova versione. A seguire, nel marzo 2026, sarà rappresentato “Agostino e Ambrogio”, scritto con Luca Doninelli e già applaudito al Piccolo Teatro e al Cimitero Monumentale di Milano: «Forse anche il fatto che Papa Leone sia agostiniano ci ha dato un’ulteriore spinta a riportarlo in scena», aggiunge Poretti.
Luca Doninelli: “Il teatro è politico, serve a costruire comunità contro la solitudine e l’odio”
“Una stagione all’insegna dell’integrazione e dell’inclusione in tutti i sensi, a partire dalla varietà delle ospitalità, dei temi e delle modalità con cui li affrontiamo”, spiega il direttore Luca Doninelli. “Andiamo alla ricerca del teatro come fattore di inclusione e socialità, superando le suddivisioni tra teatro d’avanguardia, di ricerca e tradizionale”. Un impegno che Doninelli definisce esplicitamente politico: “Il teatro è politico per sua natura. Di fronte alla solitudine imperante, che genera inimicizia e odio e dà potere ai potenti e ai bulli, costruire comunità e fare rete è fondamentale. Il teatro ha questa funzione, perché è fatto di corpi, di persone che si mettono insieme”.
Doninelli annuncia anche l’arrivo di Toni Servillo per uno speciale omaggio ai Promessi Sposi: “Teatro è anche amicizia. Ho chiamato Toni anche in virtù dell’amicizia che ci lega. Da tempo volevamo fare qualcosa sui Promessi Sposi, così una sera ci leggerà un capitolo, quello che gli piace di più”.
Tra i progetti speciali, invece, spicca La Bibbia che non ti aspetti: “La Bibbia è la più grande fonte di storie. Oggi servono più che mai, in un’epoca povera di narrazione e ricca di bugie”. In programma anche Il teatro della mente di Daniela Cristofori, che esplora il cervello come spazio scenico, e Il teatro del lunedì, un ciclo di incontri e dibattiti gestito da un gruppo di giovani: “È un’osservazione interessante per capire come si muove la curiosità delle nuove generazioni”, conclude Doninelli.
Gabriele Allevi: “Due teatri, una visione complementare: popolare e coraggiosa. E ora vogliamo raddoppiare gli abbonati”
Il direttore Gabriele Allevi ha presentato con entusiasmo le novità della nuova stagione teatrale che coinvolge sia il Teatro Oscar che il Teatro degli Angeli, segnando un cambio di passo significativo: “Il fatto di presentarla già a giugno è indicativo: c’è una grande novità. Finalmente abbiamo terminato la costruzione dei nostri due teatri e ora abbiamo una doppia identità ben definita. Al Teatro Oscar proporremo una programmazione più popolare e tradizionale, mentre al Teatro degli Angeli porteremo avanti proposte culturalmente più coraggiose”.
Grande attenzione anche al pubblico e alla fidelizzazione: “Con questi due teatri vogliamo dare inizio a una stagione fatta anche di abbonati. L’anno scorso siamo passati da 96 a 250 abbonati e quest’anno vogliamo raddoppiare”. A questo scopo, sono state rivoluzionate le formule di abbonamento con un carnet libero valido per entrambe le sale: “Vorremmo che questi spazi diventassero una sorta di casa da frequentare con regolarità, considerando le due programmazioni come complementari”.